mercoledì 28 settembre 2011
MASTER MAZZOLA
E' ufficiale. Il ValentinoMazzola parteciperà all'edizione americana dell'ormai leggendario programma che tramite una giuria d'eccezione seleziona i migliori cuochi del panorama locale, nel mio caso americano.
Vi chiederete perche' partecipare all'edizione americana , quando proprio in questi giorni sta' per partire l'equivalente italiana.Purtroppo screzi professionali con il Signor CCCarlo CCCracco (inerenti la mia ormai nota avversione alla sua cucina molecolare) non hanno permesso che la scelta cadesse su di me, scelta peraltro già manifestata dagli altri due giudici....ma questo oramai non conta piu'.
Ovviamente il livello di preparazione gastronomica americano non puo' nemmeno avvicinarsi lontanamente a quello dal quale provengo e cioe' l'italofrancese. Motivo per il quale, per non disorientare subito il telespettatore medio del Massachussets , nella prima sfida proporro' il mio polpettone con pistacchi e prugne in camicia di pasta millefoglie, con un contorno di fave ancora in fase di studio.
Scherzi a parte.....io mi chiedo...non serve essere MasterChef per poter proporre in un locale storico di Rimini una portata gustosa, semplice ma che lasci un buon ricordo a chi come me per la prima volta varcava l'uscio dell'Osteria. Lo slogan recita " a parita' di servizio sono le persone che fanno la differenza".
A PARITA' DI SERVIZIO????, dando per scontato la "differenza delle persone" (inquietante davvero, sembra uno spot di un concessionario Fiat) che caspita' mi significa sta parita' di servizio?
Un locale non dovrebbe nemmeno auspicarla nei peggiori dei casi "la parita' di servizio" ma lavorare costantemente per raggiungere un'eccellenza. Prova ne e' un antipasto "completo" da 12 euro concernente in 3 mini-crostini insipidi, una fetta di rotolino di mozzarella farcita, una salatissima insalatina di farro che sembrava essere caduta sul piatto per puro caso e qualcos'altro che nemmeno ricordo (segno inequivocabile della disparità attuale del servizio fornito).Perchè cercare di cancellare 30 anni di storia, cosi', in un momento? Questa e' la domanda che proporrei ai gestori.Non penso di essere un criticone, penso altresi' di avere il vizio di esigere di mangiare prodotti di qualita' cucinati a regola d'arte.
giovedì 22 settembre 2011
L'ANIMA del Blog
Quest'oggi, proprio il giorno dopo lo start up del mio blog (splendido blog , scusate) che mi capita?
Mi capita di vivere esattamente quello che e' L'ANIMA di questo.Un sms , poi una brevissima telefonata ed eccoci qua, 4 persone, quattro amici forse , sicuramente individui molto differenti tra loro che pero' chissa' perche' periodicamente si ritrovano insieme per quella cerimonia poi mica tanto pagana del desinar insieme.C'e' Hunter che oggi devo dire risultava assai molesto mentre stuzzicava la poca pazienza del Pio Maestro, c'era anche Gunny che abilmente abbiamo dovuto sedare dopo averlo fatto andare su tutte le furie proponendogli teorie commerciali troppo avanti ma che non demorderemo dall'inculcargli e poi c'ero io, ValentinoMazzola quasi giovane mascotte del gruppo che inserendosi in recenti tempi ammette di riuscire a trovare nel gruppo un momento di riposo mentale dalle fatiche lavorative e affettive.Insomma ci sto bene.Mah voi cari milioni di tovagliolo-addicts forse vi chiederete perche' questa premessa simil sentimentale e se lo chiederanno pure i tre moschettieri( Andrea, no, non e' per alzare lo sconto dal 10 al 15).Cosi'.Mi andava di farvi comprendere perfettamente lo stato d'animo in cui mi trovavo mentre mi accingevo ad entrare nell'antico Borgo di Rimini, tra case colorate e strani individui che le abitano, per raggiungere l'Osteria dove avrei di li' a poco pranzato.
Ragazzi non e' che ogni qual volta ci si reca in un locale si può ingurgitare chilogrammi di cibo pensando a quante mirabolanti cose si potranno descrivere in queste pagine , motivo per il quale il sottoscritto con il Maestro si e' fatto sedurre da uno splendido e morbido coniglio alle castagne, profumato e per nulla carico di quel sapore tipico del mangia-carote che seppur proprio può alla lunga risultare molesto.Semplice l'insalatina verde che accompagnava il tutto mentre dalla mia destra Andrea gustava un tortello alla carota sorseggiando un calice di sauvignon. Devo ammetterlo, oggi ho commesso uno di quei peccati che solo ora che siamo all'inizio e che pochi seguono queste mie divagazioni posso permettermi di confessare. Ho pranzato ad acqua. Ebbene si, quest'oggi il ValentinoMazzola ha spolpato fino all'ultimo un coniglietto accompagnandolo con acqua liscia.Lunedi' mi auto-proporro' come sacco da palestra.E' bello poter godere ancora dei tavoli appoggiati sulle pietre che fanno da materasso al Borgo San Giuliano mentre si sentono arrivare le voci dalle finestre aperte delle case che chiudono come a proteggerla, la piccola piazzetta dove Mirco prepara i suoi pochi tavoli per quei pochi clienti, ma buoni, che a pranzo preferiscono la tranquillità e l'ombra della vera Rimini.Sempre gli stessi, i clienti, che ti sembra di aver visto il giorno prima, e molte volte e' cosi'. Perchè da Mirco ci torni per questo, perche' ti senti come a casa, perche' se hai voglia di parlare non serve arrivare in compagnia, puo' bastare l'ossolano o il cameriere lontano parente di quel Lino Banfi che per tutta la nostra gioventu' ci ha tenuto compagnia insieme ad Edwige Fenech nelle solitarie serate adolescenziali.E mentre penso a Giovannona Coscialunga sento ancora in bocca il sapore del liquore al finocchietto selvatico che scandisce irrimediabilmente l'ora dell'alzata .Beh ragazzi che fate domani a pranzo?
mercoledì 21 settembre 2011
Pescara , CHE SORPRESA.
Quando ci si trova in giro per lavoro e si e' stanchi dopo aver guidato verso sud per troppe ore, ore dettate da un autostrada che ti sequestra, con i suoi lavori in corso, i suoi autovelox e le sue curve degne di una provinciale appenninica, si sogna solo di trovarsi di fronte un buon materasso, in una bella e confortevole camera d'albergo, magari in centro storico e con vicino qualche tipico ristorantino che ti permetta di cenare dignitosamente senza stancare ulteriormente le membra.
Ma questa volta, la vicinanza di un mio amico e concittadino in esilio a Pescara, mi ha spinto a scendere a valle da quella strana e affascinante Chieti che mi ospitava ,per raggiungerlo e andare a scovare insieme un locale che ci facesse ricordare la serata abruzzese.
Non ci e' voluto molto per capire che l'esperienza pescarese ci avrebbe segnato profondamente.
Non so se un giornalaio possa essere ritenuto credibile come esperto gastronomico fatto sta' che il consiglio di "aperitivizzare" al bar "MIX" di C.so D'Augusto (mi ricorda qualcosa) si e' rivelato a dir poco azzeccato.
I competentissimi proprietari, forse fratelli, forse gemelli, comunque si assomigliano molto, dopo averci portato 2 piatti di Stuzzichini ( con la s maiuscola poiche' da leone d'oro a Venezia) ci hanno deliziato e preparato il palato con una selezione di Montepulciano (rosso tipico della zona...ma che lo dico a fare) che gravitando tra i 13.5 e i 14 gradi ci ha subito fatto comprendere a cosa andavamo incontro nel proseguo di serata.
Non ci sono voluti molti passi per giungere nel luogo che ci avrebbe definitivamente fatto capitolare.
Infatti nel poco distante C.so Manthone' , i nostri due prodi facevano l'ingresso alla TAVERNA 58.
Signore e Signori.....qui non si scherza affatto. O meglio...si scherza...con i cortesissimi camerieri che in maniera professionale ma decisamente informale ci hanno fatto accomodare al tavolo (prenotate gente...prenotate) e dopo poco ci hanno portato un cocktail di benvenuto consistente in un bicchiere Martini colmo di pomodorini e piccoli crostini ammorbiditi e conditi con un ottimo olio della zona, un modo soft e gentile di darci il benvenuto. Che dire....non volevate mica che ci esimessimo dall'ordinare, per iniziare, un antipasto tipico abruzzese( il nome preciso non lo ricordo...iniziamo bene!), composto da un formaggio di vacca salato, salami tipici, un prosciutto di montagna degno di residenza a Parma, degli arrosticini che tuonavano e udite...udite....un pate' di fegato d'anatra muta ( specie particolare) il tutto accompagnato da burro casereccio e crostini meta' abbrustoliti e meta' insaporiti agli agrumi. Beh...beh.....e gia' qui.....il Signor Giovanni, proprietario, meritava una stretta di mano.....ma il bacio sulla bocca sarebbe arrivato poco dopo...con i tagliolini alla chitarra con porcini e tartufo. Non so voi, ma quando leggo tartufo, molte volte mi viene in mente l'olio o quelle improbabili cremette aromatizzate che si trovano in tutte quelle finte-sagre di paese. Costosissime e prodotte probabilmente negli stabilimenti Eni in una non meglio precisata localita'. Nooooo, Signori e Signore.........qui il tartufo ce l'hanno grattato sopra direttamente al tavolo e anche in dosi da camionista, dosi che peraltro ricalcavano quelle dei porcini che sembravano spuntare direttamente dal sottobosco nel nostro piatto. Goduria allo stato puro. Goduria prolungata dall'accompagnamento di un ottimo vino "La Prima Vigna " annata 2005 della cantina Minnucci di Bucchianico (ridente paesello nei pressi di Chieti, ridente per via del vino credo), annoverato in lista vini con la denominazione "illustre sconosciuto".
Sapete quando il cameriere o sommelier vi irrita enunciando a voce alta, tutte il negozio di frutta e verdura che riesce a sentire annusando il tappo della bottiglia da 28 euro che vi ha appena stappato? Irritazione che sale quando poi voi non sentite nient'altro che un buon vino e vi chiedete quindi se ai corsi per degustatori oltre al vino fanno degustare anche altro? Beh....beh...qui la prugna( credo della California) e la confettura le ho sentite davvero. Ottimo vino...a 12 euro (incredibile).
Il Gran finale che e' valso tutta la cena( la stanchezza era gia' sparita all'aperitivo) lo ha regalato il mitico Patron , Giovanni. ZABAIONE con Marsala, preparato direttamente al tavolo con fornello , casseruola di rame e frusta. E il valore aggiunto: il sorriso di Giovanni che ammetteva di sentirsi importante e partecipe della nostra cena offrendoci dimostrazione della sua abilita' e del suo amore per il mestiere che comunque si ritrova in ogni dettaglio del ristorante e dei piatti, curati alla perfezione senza farlo notare.Imperdibile, è l'unica cosa che mi viene da dire.Se passate per Pescara e vi volete davvero bene, fatevi un regalo, fatelo per voi, andate alla TAVERNA 58 . 35 euro davvero spesi bene.
Ma questa volta, la vicinanza di un mio amico e concittadino in esilio a Pescara, mi ha spinto a scendere a valle da quella strana e affascinante Chieti che mi ospitava ,per raggiungerlo e andare a scovare insieme un locale che ci facesse ricordare la serata abruzzese.
Non ci e' voluto molto per capire che l'esperienza pescarese ci avrebbe segnato profondamente.
Non so se un giornalaio possa essere ritenuto credibile come esperto gastronomico fatto sta' che il consiglio di "aperitivizzare" al bar "MIX" di C.so D'Augusto (mi ricorda qualcosa) si e' rivelato a dir poco azzeccato.
I competentissimi proprietari, forse fratelli, forse gemelli, comunque si assomigliano molto, dopo averci portato 2 piatti di Stuzzichini ( con la s maiuscola poiche' da leone d'oro a Venezia) ci hanno deliziato e preparato il palato con una selezione di Montepulciano (rosso tipico della zona...ma che lo dico a fare) che gravitando tra i 13.5 e i 14 gradi ci ha subito fatto comprendere a cosa andavamo incontro nel proseguo di serata.
Non ci sono voluti molti passi per giungere nel luogo che ci avrebbe definitivamente fatto capitolare.
Infatti nel poco distante C.so Manthone' , i nostri due prodi facevano l'ingresso alla TAVERNA 58.
Signore e Signori.....qui non si scherza affatto. O meglio...si scherza...con i cortesissimi camerieri che in maniera professionale ma decisamente informale ci hanno fatto accomodare al tavolo (prenotate gente...prenotate) e dopo poco ci hanno portato un cocktail di benvenuto consistente in un bicchiere Martini colmo di pomodorini e piccoli crostini ammorbiditi e conditi con un ottimo olio della zona, un modo soft e gentile di darci il benvenuto. Che dire....non volevate mica che ci esimessimo dall'ordinare, per iniziare, un antipasto tipico abruzzese( il nome preciso non lo ricordo...iniziamo bene!), composto da un formaggio di vacca salato, salami tipici, un prosciutto di montagna degno di residenza a Parma, degli arrosticini che tuonavano e udite...udite....un pate' di fegato d'anatra muta ( specie particolare) il tutto accompagnato da burro casereccio e crostini meta' abbrustoliti e meta' insaporiti agli agrumi. Beh...beh.....e gia' qui.....il Signor Giovanni, proprietario, meritava una stretta di mano.....ma il bacio sulla bocca sarebbe arrivato poco dopo...con i tagliolini alla chitarra con porcini e tartufo. Non so voi, ma quando leggo tartufo, molte volte mi viene in mente l'olio o quelle improbabili cremette aromatizzate che si trovano in tutte quelle finte-sagre di paese. Costosissime e prodotte probabilmente negli stabilimenti Eni in una non meglio precisata localita'. Nooooo, Signori e Signore.........qui il tartufo ce l'hanno grattato sopra direttamente al tavolo e anche in dosi da camionista, dosi che peraltro ricalcavano quelle dei porcini che sembravano spuntare direttamente dal sottobosco nel nostro piatto. Goduria allo stato puro. Goduria prolungata dall'accompagnamento di un ottimo vino "La Prima Vigna " annata 2005 della cantina Minnucci di Bucchianico (ridente paesello nei pressi di Chieti, ridente per via del vino credo), annoverato in lista vini con la denominazione "illustre sconosciuto".
Sapete quando il cameriere o sommelier vi irrita enunciando a voce alta, tutte il negozio di frutta e verdura che riesce a sentire annusando il tappo della bottiglia da 28 euro che vi ha appena stappato? Irritazione che sale quando poi voi non sentite nient'altro che un buon vino e vi chiedete quindi se ai corsi per degustatori oltre al vino fanno degustare anche altro? Beh....beh...qui la prugna( credo della California) e la confettura le ho sentite davvero. Ottimo vino...a 12 euro (incredibile).
Il Gran finale che e' valso tutta la cena( la stanchezza era gia' sparita all'aperitivo) lo ha regalato il mitico Patron , Giovanni. ZABAIONE con Marsala, preparato direttamente al tavolo con fornello , casseruola di rame e frusta. E il valore aggiunto: il sorriso di Giovanni che ammetteva di sentirsi importante e partecipe della nostra cena offrendoci dimostrazione della sua abilita' e del suo amore per il mestiere che comunque si ritrova in ogni dettaglio del ristorante e dei piatti, curati alla perfezione senza farlo notare.Imperdibile, è l'unica cosa che mi viene da dire.Se passate per Pescara e vi volete davvero bene, fatevi un regalo, fatelo per voi, andate alla TAVERNA 58 . 35 euro davvero spesi bene.
E allora si inizia!
Dopo parecchio ragionare se aprire davvero un blog e su quando farlo, illuminato da un'esperienza enogastronomica particolarmente positiva, ho deciso......si inizia!
Non sono un gran navigatore in internet, guardo di solito quello che sul momento mi interessa e mi e' utile.
Questo blog, rivolto a coloro che amano il buon cibo, il buon bere e piu' in generale la convivialita' che puo' scaturire dal sedersi intorno ad una tavola con la giusta compagnia, vuole essere un po' un punto di ritrovo, una panchina, sulla quale sedersi e raccontarsi le proprie esperienze legate ai ristoranti, trattorie, taverne e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Leggerete e leggero' di "quel ristorantino niente male" o di " quel vino che e' una bomba" e di tutto quello che riesce ad emozionare e lasciare qualcosa dentro , quando si hanno le gambe sotto il tavolo.
Bando alle ciance quindi e partiamo subito.......
Non sono un gran navigatore in internet, guardo di solito quello che sul momento mi interessa e mi e' utile.
Questo blog, rivolto a coloro che amano il buon cibo, il buon bere e piu' in generale la convivialita' che puo' scaturire dal sedersi intorno ad una tavola con la giusta compagnia, vuole essere un po' un punto di ritrovo, una panchina, sulla quale sedersi e raccontarsi le proprie esperienze legate ai ristoranti, trattorie, taverne e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Leggerete e leggero' di "quel ristorantino niente male" o di " quel vino che e' una bomba" e di tutto quello che riesce ad emozionare e lasciare qualcosa dentro , quando si hanno le gambe sotto il tavolo.
Bando alle ciance quindi e partiamo subito.......