giovedì 27 ottobre 2011

Sedetevi con me!




Ragazzi , sedetevi con me. Creiamo un bel gruppo e chissa' magari prima o poi a tavola insieme ci siederemo davvero.
Fate felice il ValentinoMazzola e vivete questo blog  come qualcosa che vi appartiene.Iscrivetevi alla lista dei lettori che si sono seduti al tavolo e segnate la vostra mail qui a destra cosi' quando scrivero' qualcosa di nuovo sarete tra i primi a saperlo e a poterlo leggere con un solo click.

A me piace questo.

Questo vino mi piace.
Non sto ad elencare come un sommelier, che non sono, le qualita' organolettiche di questa ottima spremuta d'uva ma......vi consiglio di provarlo direttamente.





Tra i vari Sangiovese che in questi anni ho assaggiato, questo mi e' rimasto particolarmente impresso.
A molti forse il prezzo risultera' un po' alto (dagli 8 ai 10 euro, a seconda del negozio), quindi facciamo cosi'.....perchè non mi postate un vostro commento dove mi dite qual'e' il vostro vino preferito??!!
Dai ragazzi, partecipate a questa alta ricerca enologica del ValentinoMazzola.
Potete spaziare dal Tavernello fino al Barolo , l'importante e che mi diciate quali sono i vostri gusti.Perche' il vino e' una questione di gusto.
Magari non vi ricordate perfettamente la cantina e l'annata, allora, provate a ricercare su internet, provate a spulciare la carta dei vini sul sito del vostro ristorante preferito.
Nel mondo del vino, si entra un po' cosi', quasi per sbaglio.....poi non lo si abbandona piu'.
 Aspetto tanti commenti e suggerimenti.
Ma che vino e' quello che ti piace tanto ValentinoMazzola?
Eccolo....www.calonga.it/

mercoledì 26 ottobre 2011

Augusta Taurinorum






Sono finalmente tornato qui sul blog per raccontarvi della mia breve vacanza in terra sabauda, trascorsa come un fulmine ma non priva di conseguenze sul mio fisico.Penso almeno 3 kg acquistati in tre giorni scarsi di permanenza a Torino.
Comunque.....ne e' valsa sicuramente la pena.
Se siete dei veri o reali aspiranti gastronauti, tra i 10 luoghi in Italia che la vostra pancia vi  spingera' a visitare, il capoluogo piemontese di sicuro occupa i primissimi posti, se non la pole position.
E vi spiego il perche'!
Non so se ho la capacita' , quando leggete i miei post, di farvi rivivere le sensazioni, i profumi, le emozioni che ho provato nell'assaggiare un piatto, visitare una cantina o cucinare qualcosa di particolare nella mia cucina, ma vorrei che vi sforzaste, magari chiudendo gli occhi, di  immaginarvi mentre passeggiate come facevano le "tote"( le signore bene della torino barocca) tra le vie in pavè del centro di Torino.Passate con disinvoltura davanti a Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento Italiano, attirati da quella che puo' essere considerata il cuore della citta' dei monumenti, Piazza Castello, luogo cinquecentesco, in cui si trovano indelebili segni del passato monarchico e dalla quale si diramano alcune tra le piu' belle ed importanti vie cittadine.Ora scendete verso il Po' percorrendo i lunghi portici della via Po' fino a vedere la chiesa della Gran Madre di Dio.
Sono convinto amici che chiunque resterebbe a bocca aperta davanti a tanto splendore architettonico....ma a bocca aperta in questa citta' ci si rimane anche per altro.
Come vi ho gia' accennato in precedenza,l'inverno a Torino e' ricco di profumi e sapori.
Siccome vi voglio bene, vi auguro almeno una volta nella vostra vita di assaggiare il vero "bollito alla piemontese", fatto con 7 tagli di carne differente (bovina, con aggiunta di un pollo ruspante).
Se poi siete cosi' fortunati da trovare, come e' accadutoa me , qualcuno che ve lo cucina a casa e che magari utilizza carni provenienti dai famosi macellaietti ( Bruno e Piero  Pigs & Cowns ) di Casalborgone (To), paese alle porte della provincia di Asti,allora il gioco e' fatto.
Non avrete scampo, inizierete in maniera convulsa ed emozionata ad affondare  i denti , in una carne che non opporra' nessuna resistenza e si sciogliera' letteralmente sulla vostra lingua facendovi sognare di trovarvi sulle Alpi ad ammirare i verdi pascoli macchiati dal bianco delle rinomate vacche di razza piemontese.
Accompagnerete ogni boccone con una salsa differente, alternando la forchetta con il bicchiere, sempre pieno di ottimo barbera o dolcetto o nebbiolo o freisa o .......
Allora ValentinoMazzola vogliamo parlare dei vini, adesso? ecco bravi non parliamone, o meglio dedichiamo ad essi lo spazio dovuto.Quindi il prossimo post.
Come in un prossimo post mi piacerebbe dare qualche dritta sul cioccolato, altra prelibatezza che a Torino trova sicuramente patria.
Intanto amici di pancia, gustatevi qualche fotografia che ho fatto appositamente per il blog e guardate i video nella sezione in fondo alla pagina.
Qui di seguito inserisco alcuni link che possono rendere l'dea su quello che vi ho appena raccontato.
www.comune.torino.it
http://cucinapiemontese.blogspot.com/2009/11/bollito-misto-alla-piemontese.html



venerdì 21 ottobre 2011

La lumaca

Chi mi conosce ,sa che l'animale che mi rappresenterebbe meno potrebbe essere proprio il simpatico gasteropode con guscio che.....invece.......si addice benissimo alla filosofia del mangiare e specialmente del conoscere ,che cerco di esprimere ( spero con qualche piccolo risultato) su queste pagine digitali.
Da piu' tempo e senza dubbio molto meglio di me , questa impresa, di far conoscere agli italiani prima e successivamente al mondo intero il piacere di scegliere e cercare il prodotto enogastronomico con criteri ben precisi, e' perseguita da SLOW FOOD, un'associazione senza scopo di lucro che avvalendosi di sostenitori e soci in piu' di 130 paesi promuove la valorizzazione del buon cibo.Fate un saltino a guardare www.slowfood.it.
Questo nasceva qualche anno fa a Torino, patria indiscussa non solo del rinascimento italiano ma anche di quello gastronomico, ma signore e signori ...e qui sta' il bello....a due passi da noi( 100 km in A14) possiamo trovare quello che e' il tempio del gusto sostenibile e della libidine vera, EATALY Alti Cibi.
Se queste pagine fossero di carta, amici, non riuscireste neanche piu' a leggere una parola di quelle da me scritte fin qui. Le lacrime che sgorgano dai miei occhi sono il vero segnale di una commozione( forse anche celebrale, lo ammetto) che pervade tutto me stesso quando anche solo penso a questo luogo delle meraviglie.( bologna.eataly.it ).
Il gustare un prodotto di altissima qualita', consapevoli di come esso e' nato e come e' arrivato fin davanti a te, sulla tua tavola, e' un dono,  che questa associazione fa' a tutti coloro che visitano le mecche del piacere papilliffero sparse sulla penisola.
Se Parigi val ben una messa, Eataly val ben un ora di autostrada.
A proposito di sostenibilita' del territorio e dei suoi prodotti certificati, sotto, alla fine del blog, trovate una piccola sezione di filmati che riguardano l'argomento trattato in genere nell'ultimo post. In questo caso, il mio e' un invito , con anticipo, a scoprire o riscoprire cio' che magicamente accade il  25 novembre di ogni anno nel paese di Sogliano. L'apertura delle fosse che hanno custodito il tradizionale Formaggio di fossa di Sogliano DOP.
Il ValentinoMazzola annuncia inoltre che nei prossimi giorni si trovera' in piemonte per raccogliere materiale da condividere con gli amici di questo blog  e per gustare pienamente l'autunno torinese, una stagione che sotto il profilo culinario ha molto da offrire.
Quindi nei prossimi miei scritti spero di farvi conoscere qualche novita', magari anche un vinello giusto,visto che andiamo verso il freddo e l'alcol si sa'....scalda!

Intanto grazie.

Beh, intanto grazie per aver votato, seppur in pochi, il sondaggio che trovavate a destra in alto, questo mi ha fatto capire cosa vi piace leggere su queste cyber pagine e cosa invece non vi interessa proprio.Poi grazie anche per leggerle queste , come le chiamo  io, "divagazioni enogastronomiche" , vi esorto solo a perdere magari 1 minuto di piu' e mandarmi un piccolo commento o ,con un CLICK a farmi sapere la vostra immediata opinione su cio' che avete appena letto. Ora non manca che un nuovo sondaggio!

martedì 18 ottobre 2011

Paris


Sara' stata la presenza di un amico con la fidanzata dal nome francese e l'ottima pizza ( lievitata 48 ore e fatta con impasto con lievito madre, una delizia!) in compagnia , mangiata alla Brasserie di via Lagomaggio ma ieri sera hanno iniziato a rimbalzarmi nella testa i numerosissimi ricordi che mi legano a doppio nodo alla capitale Francese.Doppio nodo poiche' una piccola fetta della mia piccola famiglia sta' proprio li' , nel 18th arrondissement, ai piedi della Chiesa del Sacro Cuore, in quel quartiere che unitamente a Montparnasse  ha visto deambulare sui suoi marciapiedi, con fare incerto, alcuni tra i piu' significativi pittori e poeti maledetti che hanno sicuramente contribuito a donare un fascino particolare a questa piccola parte di citta' che attira piu' di ogni altra turisti che col naso all'insu' guardano le pale del Moulin de la Galette, piu' piccole di quelle del piu' noto Moulin Rouge, ma altrettanto gloriose , avendo visto passare alcuni tra i piu' importanti attori francesi dal dopo guerra ad oggi che sedutisi ai divanetti del suo ristorante, gustavano ostriche tra un complimento e una rosa rossa regalata all'amata di turno.
A Parigi anche oggi, ci si puo' tuffare in un'atmosfera che risultera' subito ai novelli visitatori alquanto romantica e non e' banale sostenerlo, anche magica.
Romantica perche' sono innumerevoli gli scorci da film che ritroverete passeggiando lungo i viali alberati, fiancheggiando la Senna e avendo sempre a portata di bocca, un bistro' o una brasserie dove fare una indispensabile pausa. Si, perche' a Parigi si cammina da morire!
Ricordo ancora una delle prime volte che mi recavo a trovare mia zia e lei ad ogni mia replica della domanda "quanto manca per arrivare" , mi rispondeva "5 minuti", e lo rispondeva circa per la decima volta.
Camminare...camminare...camminare...per giungere al mercato delle pulci, e girare tra le bancarelle , facendo attenzione a non pestare le coperte stese a terra e piene di oggetti. Un mercato, all'epoca, non ancora invaso da zingari e cinesi che purtroppo ne hanno un po' ofuscato la tipicita'
Sedetevi per favore nei tradizionali bar, posizionati a lato di ogni rotonda cittadina, e gustatevi un Pastis, bevanda al gusto di anice che oramai si trova in qualsiasi nostro supermercato ma che vi assicuro, sorseggiata attorno ad un piccolo e rotondo tavolino di formica, con ancora i bicchieri di chi vi ha preceduto, ha tutto un'altro sapore.Il vero sapore di Parigi.
Parigi, dove potreste girare per ore in mutande senza che nessuno vi dica nulla,e non perche' i parigini non abbondino in bigottaggine, ma piu' semplicemente perche'difficilmente se ne accorgerebbero ,sempre di corsa, sempre intenti a superare qualcuno, troppo lento, sulle scale che portano alla metro'.
Questa si che e' una metropolitana!!
E infine gustatevi , scegliendo tra decine di misure e provenienze( tutte francesi si intende) le ostriche, esposte fuori dei ristoranti su apposite bancarelle, sorvegliate da preparatissimi addetti che dopo avervi fatto accomodare all'interno del locale, davanti ai vostri occhi vi apriranno le conchiglie facendovi sorridere, sicuro preludio di una soddisfacente esperienza gastronomica.

venerdì 14 ottobre 2011

Copacabana.....a Rimini


Il mio sogno, come quello di molti, e' sempre stato quello di poter arrivare una sera a casa, entrare e con grande disinvoltura dire alla mia dolce meta': " Amore, il mese prossimo , io e i ragazzi abbiamo deciso di andare 15 gg in Brasile, sai, il mare....la cucina....la cultura.....Copacabana !!!"
Certo certo, appunto, un sogno! Che nella maggior parte dei casi si concluderebbe con l'arrivo di un abile fabbro presso il mio (ex) domicilio con conseguente cambio di serratura e posizionamento del mio giaciglio nell'umido garage.
Ragazzi, tenetevi forte.La soluzione l'ha trovata il vostro ValentinoMazzola.
Copacabana e' a Rimini!!!!
Si si a Rimini, prendete via Covignano, tirate sempre dritto, passate davanti al Paradiso (quello in terra mi raccomando) e dopo un po' ecco il cartello con cui Rimini vi saluta e vi da' il benvenuto il BRASIL. Trattoria " La Chiacchera". Ci possono essere un milione di scuole di pensiero sulla cucina, sul servizio super lento che a volte fa gorgogliare oltre modo lo stomaco (peraltro un po' di fornarina o piada sul tavolo c'e' sempre) ma sul panorama che  nelle giornate limpide, specialmente quelle autunnali o primaverili, si gode da questo tipico locale romagnolo, nulla si puo' dire.
Anche chi come me "sogna il Brasile" potra', ammirando il promontorio di Gabicce, sentirsi per un attimo in una Churrascaria sulla collina di Rio e magari riuscire pure ad intravedere delle bellezze color ebano passeggiare sulla lunga spiaggia facendo mostra del famosissimo Bum Bum brasiliano.
Per il resto tutto nella norma, la purtroppo famosissima norma riminese.
Piada,salsiccia,cosciotto di vitello o stinco di maiale....regolare,troppo regolare.
Che sogno sarebbe una vista del genere gustando una cucina un pizzico piu' ricercata e curata nei dettagli.
Chissa'....intanto il Brasile ve l'ho scovato amici miei.Alla prossima.

giovedì 13 ottobre 2011

VOTATE GENTE VOTATE !

Amici, mi aspetto un po' piu' di partecipazione al sondaggio riguardante il blog che trovate alla vostra destra in alto.Vedrete ricchi premi avrete se una croce metterete!

mercoledì 12 ottobre 2011

ANTEPRIMA ASSOLUTA

Sono davvero contento, cari lettori di questo neonato blog, di poter annunciare nei prossimi giorni una recensione-esperienza davvero DOC. Infatti il grande viaggiatore-gastronomo Eusebio Castigliano, autore di svariati saggi sui viaggi alla scoperta delle culture enogastronomiche italiane ed estere , ci regalera' il racconto dei suoi due giorni trascorsi nel magnifico Resort CASTEL MONASTERO , county house immersa nella bellezza toscana di Monastero D'ombrone , in provincia di Siena. Non voglio anticipare nulla , anche se le piccole notizie che ricevevo telefonicamente in tempo reale dal mio amico Eusebio mi hanno talmente elettrizzato che ho dovuto legarmi al letto per non prendere subito il Pc e iniziare a raccontare tutto( novello Alfieri, solo per voi).Per cui solo una parola vi scrivo.LEGGETEMINEIPROSSIMIGIORNIEVEDRETECHENONVENEPENTIRETE.

AMERICANATE !!!


Inorridisci Vissani!!!
Questa sera preparero' degli involtini di tacchino farciti con la senape e li accompagnero' con questi STREPITOSI fagioli conditi della Heinz. Trattasi di fagioli americani arricchiti di una speciale salsa al pomodoro , amido di mais, spezie varie etc...(meglio non sapere a volte).
Ragazzi ogni tanto ci vuole.Come diceva il mio amico proprietario di un noto ristorante della prima cintura riminese, sostenitore , quasi estrermista, della dieta tutta proteine e niente carboidrati: "dal lunedi' al sabato...stecchetto!, ma la domenica Mc Donalds. Ora , senza arrivare al suicidio del colon, somministrandosi una dose letale di Big Mac, si puo' davvero "svaccare", concedendosi magari qualche variazione sul tema, sempre con classe pero.Vi faro' sapere se meritano un giro da Vulpitta.
E poi farete del bene a circa 32.000 persone, tante infatti sono quelle impiegate in questa gloriosa impresa agroalimentare nata nel secondo 800.Persone che farciscono di ottima salsa anche i biscotti per bimbi Plasmon, di cui la Heinz e' proprietaria da ormai 50 anni. Bimbo ti piace il savoiardo al pomodoro?

venerdì 7 ottobre 2011

Tempo di " TEMPORARY"



Una volta era " l'interinale" e si trattava di un disoccupato che per forza di cose rimbalzava come una pallina da tennis tra un'azienda e l'altra prestando i suoi servigi a tempo determinato.Ora che in tempo di crisi (frase oramai divenuta praticamente unica parola) sarebbe banale usare questo aggettivo, gli ammmericani che ogni tanto ci regalano perle da aggiungere al nostro vetusto dizionario, ci hanno omaggiato del termine "temporary", cioe' " a tempo".
La penisola e' quindi tutto un fiorire di "temporary store", "temporary museum", mentre oltre oceano con grande gioia dei piu' blasonati luoghi di culto gastronomici , nascono i "temporary restaurant", dove abili cuochi comprando tutto l'occorrente su internet o all'Ikea , installano velocissimi ristoranti, dove per cifre abbordabili ai piu', si possono gustare piatti ricercati , immersi in ambienti studiati da designers in ascesa.Unica condizione: l'eventuale aiuto del cliente nello sparecchiare e la limitata scelta dei vini. Il magazzino infatti non e' ammesso.
Ma si sa , il nuovo oramai arriva dall'oriente, come ci inculcano trasmissioni culto tipo "Unomattina" , "I fatti vostri" o "Pomeriggio cinque". E allora che cosa hanno inventato questi simpatici maniaci della fotocamera e del pesce avvolto nel riso( si perche' il sushi null'altro e')?
"Temporary restauran"
" Ma ValentinoMazzola" ti sei rincoglionito? ne hai appena parlato tre righe piu' in su, ricordi? quelli americani"
Si si, ma quelli sono altri.
I Giapponesi hanno colto forse l'aspetto piu' puro e ludico di questa nuova frontiera della ristorazione, infatti nei loro locali a tempo, si puo', anzi si deve, affittare una delle piccole ma attrezzatissime cucine, dove prima di unirsi con gli altri commensali, ci si inerpica sulle piu' alte cime della preparazione culinaria, portando da casa gli ingredienti o nei casi eccezionali facendo scorta di tutto il necessario nel "temporary market" annesso.
E allora, vai di sfide all'ultima goccia( di salsa di soia) tra gruppi di amici o tra perfetti sconosciuti che per una sera decidono di non farsi servire da camerieri ma di organizzare li' quella cena che per motivi di spazio non avrebbero mai potuto preparare a casa loro.
Anche da noi , potrebbe essere un giusto compromesso tra qualita' e costi, e un modo di riscoprire , malgrado tutto, come certi momenti di difficolta' possano fare ri-albeggiare nelle persone , aspetti ormai sopiti da un consumismo che ci ha illuso e che ci sta' presentando il salato conto.

E.C.


Lo ammetto, forse non ci sarei mai tornato, ma talvolta essere il piu' giovane del gruppo e di conseguenza quello con meno autorita' in fatto di scelte altamente tecniche (il ristorante dove andare a mangiare) puo' riservare anche delle inaspettate sorprese.Come sosteneva James Russel Lowell ,che di diplomazia se ne intendeva parecchio, "solo gli stupidi non cambiano mai idea".
E cosi' eccomi qui a correggere , in parte, quello che avevo, in maniera forse un po' troppo supponente, affermato sull'osteria "recensita" nel mio ultimo post.
Dico "in parte" perche' comunque cio' che penso di cio' che avevo assaggiato rimane....ma una gustosa, ben cotta e per nulla esosa COSTATA da 800gr mi ha fatto capire che a volte bisogna tornare piu' volte sul luogo del delitto, per dare un'altra possibilita' all'oste o per .....assicurarsi che sia morto davvero.

domenica 2 ottobre 2011

IL GIORNO DEL SIGNORE



La Domenica , si sa, e' il giorno dedicato alla famiglia, e la mia , composta attualmente da 2 elementi (poiche' il pupo si trova altrove per studiare) devo ammettere che si lascia  smesso lusingare dall'essere servita e riverita da capaci camerieri che apparecchiano banchetti preparati in professionali cucine, ma........oggi no.
Oggi in cucina, si cucina!!...appunto.
Dopo aver nei giorni scorsi acquistato la qualunque onde evitare di dover correre al supermercato all'ultimo momento, ovviamente mi accingevo a tornarvi per rifornirmi degli ingredienti ai quali non avevo pensato nelle mie passeggiate tra gli scaffali. Perche' al supermarket e' cosi, non si riece mai a focalizzare quello di cui si ha devvero bisogno e allora distratti si butta nel carrello quello che si crede di cucinare nei giorni a venire. Distratti appunto, dalla gente che ti investe letteralmente con quello che crede essere la trasformazione che ha avuto al loro auto, ormai parcheggiata al di fuori del negozio.Si perche' dentro alla coop o iper che sia, il pirata della strada si comporta esattamente come si comporterebbe sul manto asfaltato dove  si sente onnipotente. E allora vai con i sorpassi azzardati fiancheggiando lo scaffale delle uova o lo speronamento per eliminare eventuali concorrenti al bancone gastronomia.
Ma io in questa giungla ci sopravvivo abilmente, perche' lo ammetto, forse un po' pirata da supermercato lo sono anche io.
Uscito indenne , a piedi mi accingo a tornare verso la mia piccola cucina e gia' mentalmente preparo gli ingredienti per quello che sara' il piatto che fara' nascere il sorriso alla mia dolce meta'.
Si, lo avete immaginato e sognato e ora ve lo spieghero',il mio polpettone in crosta con contorno di fave.Si proprio quello presentato in settimana alla trasmissione Masterchef americana e che ha riscontrato grandi apprezzamenti specialmente da quel Gordon Ramsey con il quale ho condiviso per alcuni mesi una camera duranteil mio soggiorno lavorativo a Parigi.
Macinato scelto di vitello, mortadella a dadini(la tagliate voi ovviamente), prugne secche snocciolate, pistacchi sgusciati, erba cipollina, paprika dolce, latte, pane, 2 uova e un rotolo di pasta sfoglia.
Unite la carne, le prugne e i pistacchi(tutto tritato), la mortadella, nonche' l'equivalente di un cucchiaino di erba cipollina e mezzo di paprika e 2 uova e dopo gran mescolare formate in una teglia una specie di salamone o strudel che dir vogliate e infornatelo per 20 minuti a 180 gradi....poi tolto...fatelo intiepidire e dopo aver steso la pasta sfoglia, ponetelo al centro e richiudetelo sigillando con cura i lembi.Ora ...via...di nuovo in forno per 25 minuti sempre a 180 gradi.Per il contorno, prendete 2 cipollotti finemente tagliati e fateli appassire piano piano in olio, poi versate nella casseruola anche del prosciutto crudo fatto a listarelle e fate rosolare.Ora calate sul fuoco le fave fresche che con il resto coprirete interamente con del brodo per almeno 30 minuti.Alla fine spolverate di abbondante pepe e di prezzemolo tritato.Una delizia credetemi.
Io ho scelto di accompagnare il tutto con una birra doppio malto rossa (Moretti, i muratori ci capiscono, lasciate stare!), ma potete anche sorseggiare un rosso non troppo fruttato( il polpettone e' gia' di suo fiorente di contrasti e sapori).
Vi assicuro che il sorriso a cui tengo di piu'....alla fine e' spuntato.Missione compiuta.