martedì 27 dicembre 2011

CI VEDIAMO NEL NUOVO ANNO



Amici del blog, il ValentinoMazzola si prende qualche giorno di vacanza.......ma numerose sorprese attendono i pochi ma buonissimi lettori di questo diario culinario e non solo.
Quindi ciao e a tutti auguri di un buon inizio d'anno

lunedì 26 dicembre 2011

Baccalà , pomodoro, porri e olive





Datosi che....finalmente la colonnina di mercurio si è pressochè arrestata al naturale livello stagionale e siccome proprio in questo periodo anche i più stakanovisti di noi godono meritati momenti familiari al caldo di un fuoco di caminetto, ho deciso di proporre un piatto che i più attenti di voi ricorderanno essere tra i miei preferiti, almeno per quel che riguarda la componente principale, piatto che appunto si addice a freddo e amore.
Vi prego, partiamo da un punto fisso.
Il baccalà, lo si compra in pescheria e non all'iper, magari confezionato, quindi stoccato già da chissà quanto tempo e tirato fuori per una delle più ghiotte occasioni in cui la macrodistribuzione può buggerare gli ignari clienti, appunto il Natale.
INGREDIENTI:
Baccalà ( non stoccafisso, quindi già salato e a volte già ammollato, pronto da cucinare)
un porro bello grande
passata di pomodoro condita
olive nere ( quelle piccole liguri sono il top per questa ricetta)
un peperoncino piccolo
sale q.b.

La preparazione è davvero semplice in quanto questa ricetta prevede la cottura di tutti gli ingredienti nello stesso tempo e per lo stesso tempo quindi
in una pentola bella ampia versate la passata, le olive , se volete denocciolate e il porro tagliato a rondelle non troppo sottili.
Ora tagliate a tocchi il pesce ( badate bene quando lo scegliete sul banco del negozio che la parte centrale non sia più bassa di 3 cm) , non troppo piccoli e adagiateli anch'essi nel tegame.
Ora , da quando bolle, contate 20 minuti di cottura.
Mi raccomando ogni tanto assaggiate ed eventualemente aggiungete il sale, anche se il pesce in questione ne contiene già di suo.
Vi dovrebbe essere rimasto in mano un peperoncino.Sbriciolatelo e unitelo al tutto
Una volta cotto, il baccalà sara morbido e compatto e avrà rilasciato nel sughetto la sua acqua, facendo amalgamare ancora meglio gli ingredienti.
Ora tocco finale:
servite il composto dentro delle terrine in modo che i commensali possano godere di tutto il piatto....fino alla fine...scarpetta compresa.
Il merluzzo ( perchè il baccala è merluzzo..nevvero!?) non è un pesce grasso quindi evitiamo di accompagnarlo con delle bollicine , che modificherebbero sgradevolmente il sapore al palato.
Consiglierei, come bianco, un Arneis  e come rosso un semplice Sangiovese.
Buon appetito.

http://www.langhevini.it/pagine/ita/denominazioni/roero-arneis-docg.lasso

Nella sezione video, pesca del merluzzo!!!!

domenica 25 dicembre 2011







                                            BUON NATALE 2011 

sabato 24 dicembre 2011

Nuofo sondaggen

Nuofo sondaggen.........preco votaren!!!!!!

mercoledì 21 dicembre 2011

SELVAGGIO





Cosa è andato a scovare il ValentinoMazzola per rendere il proprio blog più selvaggio, più animalesco, più.....primordiale ecco! Questa è la parola giusta.
Che l'innovazione sia proprio un ritorno al passato? Può essere.Certo è che questi ragazzi del Sauvage , nuovo ristorante berlinese ( pare unico al mondo) che ispira la propria cucina a quella Paleolitica, si sono spinti sicuramente oltre e propongono un viaggio a ritroso nel tempo, a quelle che erano le abitudini dei primi uomini o simili apparsi sul nostro globo.
Potrebbe sembrare una mera operazione pubblicitaria, invece dietro vi è una filosofia di vita dedita alla salvaguardia della salute in primis.
Banditi quindi tutti quegli alimenti giunti di recente ( ultimi 20000 anni) e a cui l'uomo, non essendosi ancora abituato, deve gran parte dei suoi malanni e malesseri.
Cereali, zuccheri raffinati ma anche i latticini sono quindi esclusi dal menù che comunque si presenta ricchissimo e  a detta di chi l'ha già provato, anche molto raffinato e degno di palati sopraffini.
Alcuni esempi ? No, non ve ne faccio!
Andate a visitare il sito, in tedesco ma traducibile tramite google e fatevene voi un'idea.
Io devo dire che sono rimasto affascinato dal racconto di come una tale alimentazione possa avere risultati eccezionali sul fisico e sulla psiche.
Posti limitati e prenotazione d'obbligo per questo ristorante, che a 6 mesi dall'apertura, promette di diventare un must per veri intenditori!
Chissà , sognando un viaggio nella capitale tedesca vi lascio i link giusti per approfondire il tutto.

P.S. Messaggio per Boris e Rodrigo ( i proprietari) : invitate anche la vostra cancelliera Angela , qui in Italia stanno iniziando a chiamarla in un certo modo......, una cucina più salutare potrebbe solo farle bene!!!!!

www.sauvageberlin.com

domenica 18 dicembre 2011

Tv da gustare.

Oramai sono molteplici le trasmissioni televisive, satellitari e non, che hanno come argomento il cibo, la sua preparazione e la sua presentazione. Alcuni trattano persino la sua produzione e confezione.
Apripista di questa nuova tipologia mediatica si potrebbe considerare Antonellina Clerici, che però malgrado suo è stata toccata fin troppo dall'argomento ( vedasi la bilancia).
Se ci sono , in questo smisurato universo di colori e sapori, due individui che mi infondono prima di tutto simpatia per la loro totale mancanza di spocchieria e saccenza culinaria e riescono anche a far lavorare a pieni giri le mie ghiandole salivari ogni volta che facendo zapping incrocio i loro faccioni, questi sono sicuramente Andrew Zimmern e Adam Richman rispettivamente protagonisti dei programmi " Orrori da gustare" e " Man vs Food" in onda sulle tv satellitari del pacchetto Sky (qui in Italia).



Se il primo gira il mondo illustrando i più improbabili e molte volte disgustosi piatti tipici delle varie culture, il secondo con un pizzico di autolesionismo colesterolico si sposta da una parte all'altra degli Stati Uniti D'America e descrivendone le tipicità caserecce, lancia sfide al limite dell'umano, ingurgitando quantità di cibo col solo scopo di passare alla storia nelle piccole contee a stelle e strisce.
Solo una appassionata visione di questi due impavidi vi potrà far comprendere come un gourmet come il sottoscritto abbia potuto prendere in simpatia i loro programmi tanto da farne appuntamento fisso delle serate invernali passate sul divano.
Cliccate sui link qui sotto e godetevi alcuni estratti e guardate anche i video nella parte dedicata del blog, che per chi è poco attento è sempre sulla parte destra della pagina così come il sondaggio al quale ahimè avete risposto davvero in pochi!!!!!!
Che ce vo'!
http://www.youtube.com/watch?v=2_hwQY4o1_A

http://www.youtube.com/watch?v=a0JMYH-Y9N8

http://www.youtube.com/watch?v=962IS0VshZ0

http://www.youtube.com/watch?v=myZqgaH0XkM

martedì 13 dicembre 2011

Nuovo sondaggio

Un facile e veloce sondaggio per saggiare le preferenze dei lettori del blog.

Un secondo, un click e il voto è dato!

Grazie!

N.B. si vota nel box in alto a destra.......qui nella pagina.

lunedì 12 dicembre 2011

Una gita a Cocconato d'Asti

Complice una coppia di amici intenzionati seriamente a visitare il capoluogo sabaudo e deliziarsi il palato con le numerose proposte che il territorio torinese e limitrofo garantisce,  ValentinoMazzola è risalpato alla volta di Torino, percorrendo i chilometri che la separano dalla capitale del divertimento con una caravella battente bandiera pirata partita dalla foce del più lungo fiume d'Italia per giungere sulle sponde del Parco del Valentino ,dove da secoli gli innamorati piemontesi si promettono sentimento vero ed eterno.
I primi due giorni sono stati dedicati alla cultura (mmmmmh) ma il terzo giorno, non vorrei sembrare blasfemo, il ValentinoMazzola è resuscitato!
Con piacere infatti la compagnia accoglieva la proposta di una gita fuori porta e più precisamente sulle prime colline monferrine, a Cocconato, ridente (è proprio il caso di dirlo) paese in provicia di Asti, famoso oltre che per la sede della notissima catena di abbigliamento Combipel anche e sopratutto per una varietà di cibi e vini da far girare letteralmente la testa.
In un paese di Bengodi come questo, può essere facile  perdere la bussola e specialmente perdere la possibilità di visitare i posti giusti dove poter assaggiare le cose giuste.Certo, può succedere, ma non se a farti da guida è un uomo che conosce la zona palmo a palmo, il famosissimo Giancarlo,noto amante delle più varie culture enogastronomiche che il territorio piemontese propone.


Dopo un numero imprecisato (ma alto) di tornanti, giungendo in Cocconato , venivamo accolti dal responsabile della cantina MACIOT  di Cocconato che ci faceva visitare la piccola sala degustazione ricavata all'interno della loro sede e poi per una più ampia fruizione dei loro vini ci proponeva di proseguire per il centro del paese presso il caffè Cantina del Ponte dove ci avrebbe ospitato volentieri.Cosi fu.
Non sto a spiegarvi la gioia mia e dei miei amici , ad ogni sorso di vino accompagnavamo un assaggio di formaggi e salumi del posto.Così con un barbera una fetta di salame e con un nebbiolo un tocco di ottima robiola cocconatese.



Ma le buone notizie non terminavano qui per l'allegra (oramai davvero molto allegra) compagnia.
Infatti, l'agriturismo " Cascina Rosengana" ci stava aspettando per dare il tocco finale a quella che oramai a tutti gli effetti era la giornata più bella di tutto il viaggio.



Nel genuino contesto , formaggio, affettati, carni crude all'albese che si scioglievano in bocca, gnocchi con porri e zucca, cappelletti del Plin ( pizzicotto in piemontese)con sugo di arrosto ,tagliolini al burro con tartufo bianco autoctono, annaffiati da ottimo Barbera di Vinchio Vaglio " I tre Vescovi", donavano gioia ai commensali.
Quale finale migliore poi di un buon caffè fatto con la Moka, servita direttamente in tavola!?
Signore e signori, siamo davvero sicuri che il nostro signore non fosse per caso di Cocconato e non di Nazareth e che il famoso giardino del Getsemani non fossero invece i filari delle vigne di Barbera?

Qui sotto i link che vi possono interessare.
http://www.vinchio.com/newsite/ita/sceda.php?pag=e-commerce.php&vin_id=4

http://www.maciot.it/

mercoledì 7 dicembre 2011

P-E-S-T-O




Spero che abbiate tenuto, risparmiato, qualche foglia di basilico da quest'estate.
Magari congelata? Noooo, le avete tutte usate per creare delle bellissime composizioni artistiche da appendere sopra le porte , dimenticando che a capodanno non ci si bacia sotto il basilico ma sotto il vischio?!
Allora non resta alternativa, dovete pazientare e scartando i padri e le madri in fibrillazione alla ricerca del regalo perduto, portarvi al mega galattico Centro Commerciale ed acquistare l'erba aromatica o in forma di foglie o direttamente in vasetto , da accudire e velocemente utilizzare.
Sapete, è importante il basilico per fare un buon pesto ligure.
Ma che banalità ValentinoMazzola!
No, nessuna banalità, vista l'orda di barbari che si avventano agli scaffali del fresco nei vari ipermarket, agguantando soddisfatti il barattolino di "pesto originale alla genovese" che la foglia in questione forse l'ha intravista appena prima di di essere sigillato nel mega stabilimento di Caserta( nota località in provincia di Savona).





Quindi.....prendete nota degli ingredienti qui sotto e poi leggendo il procedimento , preparatevi un vero Pesto ligure:

Basilico ( grande quantita, dipende da quanto ne dovete preparare, abbondate tranquillamente)
Pinoli 
Aglio ( ne basta davvero pochissimo, se esagerate metà della popolazione mondiale vi manderà a quel paese)
Parmigiano Reggiano
Pecorino ( diciamo in proporzione di 1 a 2 con il Parmigiano)
Olio extravergine d'oliva ( anche qui non lesinate ma attenti a non esagerare se no diventa modello Buitoni)
Sale grosso ( poco eh!!)


Certo se gli ideatori della ricetta, risalente all'800 mi sentissero anzi mi leggessero mentre vi consiglio di usare un tritatutto per fare il pesto, forse , viste le tecniche dell'epoca, mi esporrebbero alla gogna nella piazza principale di Bordighera alla mercè di avari e ferocissimi cittadini rivieraschi ma.....siccome nessuno di loro puo' farlo...ve lo dico.
Se non avete circa mezzo pomeriggio libero e specialmente non intendete andare dal fisioterapista a farvi curare il tunnel carpale, usate pure il comodo elettrodomestico, l'importante è che tale marchingegno sia in grado di tritare grossolanamente , rendendo più gustoso il vostro pesto e dandovi la possibilità di mentire davanti ai vostri commensali che vi chiederanno " ma l'hai fatto nel mortaio di marmo?" , " "certo certo Besugo!"


Non ha davvero importanza quale ingrediente mettete prima nel contenitore, io consiglio di creare un letto di olio e basilico tritato in modo da poter controllare sempre il colore, verde intenso ma non fluorescente, e il sapore che deve, si esaltare i formaggi e i pinoli ma mai togliere protagonismo alla foglia verde che ricordiamoci fa da padrone di casa nella ricetta.
Di aglio se ne abbisogna davvero poco, evitate di uccidere vampiri in giro per le colline di Morciano.
Quando la consistenza e un po' meno liquida di una crema e non è troppo lucida ( sintomo di troppo olio) allora il pesto è pronto.
Mi raccomando utilizziamo sempre gli ingredienti a temperatura ambiente, quindi toglieteli dal frigo almeno un'ora prima.
Se poi volete una variazione davvero gustosa e tradizionale, potete fare il pesto ricco, come lo chiamano in liguria, che poi forse è il vero pesto.
Durante la cottura della pasta aggiungete gli ultimi 5 minuti, nell'acqua anche una patata tagliata a cubetti e in acqua separata invece lessate una manciata di fagiolini privi delle estremità.
Benissimo , scolate il tutto e unite il pesto e i fagiolini........belin che buono!

Nella sezione video,a fianco a destra, ho inserito qualcosa inerente il vino Pigato, eccellente bianco ligure.
Si sposa benissimo con le trofie o le trenette , pasta ideale per il pesto ligure.
Attendo commenti.

giovedì 1 dicembre 2011

Mister Fagiolo 2011




Voglio fare un regalo, sincero, che arriva dal profondo del mio stomaco, a tutti quelli che per qualsiasi motivo ogni tanto decidono di digitare sulla tastiera del loro pc l'indirizzo di questo blog.
Come avrete già capito in passato, uno dei piatti o meglio elementi che più mi piacciono, è il fagiolo!
Fagiolo, usato come contorno a carne, uovo o abbinato al pesce oppure come protagonista principale di un piatto.
Ed è proprio di un fagiolo protagonista che vi voglio parlare oggi.
Scendete fino in garage o in strada dove avete parcheggiato la vostra auto, fatelo stasera, subito, senza pensarci.
Bene! Ora dirigetevi a Riccione. Usate la A14 o l'Adriatica o se siete lontani prendete un treno, basta che voi arriviate a destinazione.La destinazione è il Ristorante Il Buco di Riccione , in Viale Panoramica 2, per intenderci la parte pedonale che inizia quando dopo aver superato internamente l'ospedale Ceccarini , si prosegue in direzione Cattolica.
Ora sedetevi al caldo dell'atmosfera , resa ancora più natalizia dal particolare presepe fatto di giochi , allestito in una nicchia del locale e preparatevi ad un'esperienza che vi lascierà qualcosa dentro.Un mio amico, quello che mi ha portato mi aveva avvisato : "ValentinoMazzola, guarda che rischi di entrare nel tunnel, attento,quei fagioli sono unici".
Ed erano unici davvero amici, fagioli così li avevo mangiati solo a casa mia, in Piemonte, quando la nonna ,utilizzando le ricette campagnole tramandate di madre in figlia , riusciva a rendere un piatto poverissimo, un pasto da Re.
Non indugiate e non rimanete col dubbio se sia meglio ordinare quelli con la cotica o quelli con la salsiccia.Ordinateli entrambi.
La cremosità dei legumi con il contrasto della cotica sapientemente tagliata fine e il tocco del pepe creeranno nella vostra bocca un connubio che di colpo vi estranierà   da tutto e da tutti e vi lascierà soli, in compagnia solo dei vostri fagioli.
Che aggiungere amici? Nulla.
Quindi andate e assaggiate tutti i più buoni fagioli dopo quelli di mia nonna.
http://www.pizzeriailbuco.it/

martedì 29 novembre 2011

ah ah ah ah

Carini i video qui a destra 

Specialmente l'ultimo.

                                                        

Siamo tutti così svedesi


Si, avete capito bene,siamo tutti così svedesi!
Siamo tutti così svedesi o meglio ci sentiamo tutti molto scandinavi in certi momenti della nostra vita.
Per esempio quando , già da lontano, percorrendo la statale che dall'Adriatica porta a Santarcangelo, scorgiamo la scritta gialla e  blu di quello che è il regno del montatore di mobili  per antonomasia. L'IKEA.
Arrivando nell'ampio parcheggio sembra di varcare il confine con la terra dei salmoni marinati. E così ti capita di trovarti un sabato pomeriggio a girovagare con altre 30 auto in cerca di un posto e di accorgerti che a nessuno passa neanche per l'anticamera del cervello di posizionare la propria quattroruote in uno dei posti contrasseganti con le strisce gialle e  destinati alle famiglie con bimbi piccoli e posti quindi in maniera più avantaggiata rispetto all'entrata del magazzino e nemmeno di fermarsi e sbattere stufo la portiera su uno dei posti per donne incinte.No , non è corretto! E quindi , via che si ricomincia la ricerca, senza protestare ed inveire come avremmo fatto in piazza Fellini .
Una volta entrati nel grande Centro Commerciale , in linea con la filosofia salutista scandinava, snobbiamo le scale mobili presenti all'ingresso ( sicuramente solo nelle sedi italiane della catena , visto che evitano una ventina di scalini e basta) e optiamo per la scalinata, più in linea con il nostro pensiero, oramai più  vicino a quello di Sven Goran Eriksson che di  un Lippi qualsiasi e anzi guardiamo con un certo disprezzo persino quel tizio che ,forse reo di non aver ancora compreso dove si trova, si lascia guidare dall'automatismo fino al primo piano.
Ed è tra i letti, divani, cucine e salotti che, in esposizione, delimitano il percorso predefinito del negozio,che potreste avere le sorprese più grandi.
Come dei novelli allevatori di alci, infatti, di colpo l'italiano che normalmente non riesce a seguire il percorso indicato neanche per visitare un museo, si trasforma. Qui, lo segue e non si azzarda minimamente a saltare dalla zona notte a quella giorno senza passare per quello che , pieno di giochi in legno e peluches, è il regno dei nostri bimbi, anch'essi trasformati per l'occasione in biondissimi piccoli giocatori di hockei con gli occhi azzurri.
Ed infine, stanchi da tanto impegno( una vita nuova ne richiede sempre molto), ci si avvicina all'area ristorazione, dove ad attenderci, oltre alle famosissime e rinomatissime polpettine di carne ( che carne?) con patate bollite e marmellata di mirtilli, si possono gustare innumerevoli piatti a base salmone, oppure, magari, salmone e se non vi va potreste assaggiare dell'ottimo salmone.



Diciamocelo, come direbbe La Russa, ma quando mai ci capiterà più di vedere i nostri connazionali in fila, senza spintoni, anzi con scambio sdolcinato di cortesie inutili, per pranzare con queste ,che non sono sicuramente le pietanze che si avvicinano di più alla classica cucina mediterranea?! Ed infatti quelli che vediamo seguire il percorso tra le transenne del self service non sono più degli italiani ma dei nuovi cittadini svedesi, felici del loro status, alla faccia della crisi che con le loro corone combattono e sconfiggono senza colpo ferire.
Ma proprio quando credi di avercela fatta e ti pare già di scorgere in lontananza  Re Carlo XVI Gustavo Bernadotte  con in mano il foglio di cittadinanza onoraria, una voce sguaiata , con uno strano accento, simile a quello sentito proprio il giorno prima nel parcheggio dell'Autogrill , dove una grassa signora cercava di venderti un telefonino con tanto di garanzia, ti riconduce alla realtà.
Ecco infatti, come d'incanto, riaffiorare l'italianità sommersa e tenuta a bada per forse troppe ore.
L'operatore addetto alla composizione e al servizio dei piatti , imbarazzato, cerca di spiegare con una gentilezza in linea con i dettami del fondatore Ingvar Kamprad,che non è possibile accostare un contorno differente al piatto scelto, poichè l'offerta prevista dalla direzione è solo quella ( 4,60 euro per trancio di salmone con contorno di purè), ma niente, la signora non ne vuole sapere e scorbutica , aderisce alla proposta fattagli di preparare un secondo piatto con solo il contorno di patatine fritte che voleva.
Stai per metterti in fila e pagare , quando ti accorgi che il cassiere che dovrebbe permetterti di iniziare a gustare in santa pace il tuo piatto di...salmone, è letteralmente aggredito dalla solita signora, oramai tornata totalmente cittadina partenopea, che alla richiesta del pagamento di due piatti differenti poichè non rientranti nell'offerta suddetta, decide di farsi giustizia sommaria e aiutata dalla fida cugina, dopo aver strattonato il povero addetto inizia con urla e gesti degni di Mario Merola ad invitare i presenti ad una violenta rivolta contro il nemico venuto dal nord.
Rivolta che fortunatamente non si concretizza e viene una volta per tutte esclusa dal pronto arrivo delle guardie giurate, che sono sicuro sono presenti solo qui da noi,all'interno dei negozi della catena in questione.
Beh amici, poteva essere un bel sogno.Potevamo cullarci all'idea di entrare in un'altra dimensione e mandare a quel paese per qualche ora l'amico tecnico che ci succhierà l'anima nei prossimi mesi e invece no!
Italiani si nasce e fortunatamente prima o poi si muore!


www.ikea.com/it/it/store/rimini

lunedì 21 novembre 2011

Attenti a quei due.

Raramente da qualche anno a questa parte mi è capitato di vivere due enormi soddisfazioni enologiche a brevissima distanza tra loro.
L'altra sera o meglio ieri a pranzo e' successo!
Non mi sono rimbambito a tal punto.E' sicuramente più giusto dire ieri a pranzo in quanto quest'ultima è stata la seconda in ordine e quella che mi ha fatto esclamare "Dio esiste e si è fatto un giro tra le vigne".
Ricapitoliamo.
L'altro ieri sera dopo essere passato dal macellaio di fiducia per l'acquisto di una fiorentina e di una fetta di filetto ( si sa , le donne non amano il grasso superfluo...che non sia il loro), mi apprestavo a tornare a casa , ragionando su quali bottiglie avessi ancora nella mia , attualmente, poco rifornita cantinetta dei vini.
Cosi' giunti a casa, notavo una bottiglia regalatami da mio padre circa 2 mesi e della quale non mi ero dimenticato ma diciamo cosi', l'avevo etichettata come vino da occasione.
Beh, sapete qual'è il momento migliore per aprire un'ottima bottiglia di vino? Quando ne avete voglia!
E io ne avevo voglia.
Trattavasi di un VIGNA DELLA REGINA, vendemmia 2009, un rosso di uve Freisa che pur non avendo la D.O.C. ,poichè proveniente da un'area totalmente estranea alla vendemmia, risulta di enorme pregio poichè fatto con uve provenienti dalla vigna della villa della Regina ( dove le regine Savoia amavano passare le giornate primaverili circondate dal verde dell'enorme parco e dallo zampillio della maestosa fontana).,sulla pre-collina torinese a due passi dal centro città.La cantina di vinificazione poi è una garanzia.Balbiano di  Andezeno (AT) a poche decine di metri da Castelnuovo Don Bosco (terra di Santi e Vini).
Una squisitezza! Non dico altro.
Oramai introvabile , nelle più fornite enoteche si aggirava come prezzo intorno ai 20 euro a bottiglia.
Attenderemo fiduciosi il prossimo anno!


Il secondo invece, aperto in occasione del pranzo domenicale appena trascorso, a casa dei suoceri, dove la azdora di casa si era prodigata in un bis di primi fatti in casa e in una grigliata di carne sapientemente cotta, è stato  un Nebbiolo delle cantine PIANFIORITO di Albugnano (AT), vendemmia 2007 , 15 gradi all'imbottigliamento.
Talmente equilibrato e poco tannico da non svelare minimamente al palato l'elevata gradazione.
Che spettacolo! Una cena e un pranzo che si faranno ricordare, per il buon cibo , per la compagnia e per dei vini eccezionali.
Mangiar bene e bere mediocremente equivale a rimanere a stomaco vuoto.

www.pianfiorito.com

Seguite i link che ho inserito qui sopra e sotto la  prima foto.Scoprirete cose molto interessanti per gli amanti del vino.

Che soddisfazione!




Li avevo seminati ad agosto,in ritardo su ogni tabella di marcia agricola.Troppo in là per garantire un minimo di raccolto.Il peperoncino e' una pianta stagionale e con l'arrivo del freddo patisce ma........loro sono nati e li ho raccolti,udite udite, il 18 novembre.
Rossissimi, piccolissimi( circa 2 cm di lunghezza), piccantissimi e calabresissimi.
Mi dovrò solo ricordare di non mangiare anche l'ultimo in modo da poter riavviare la produzione anche il prossimo anno.Questa volta ad aprile però.

giovedì 17 novembre 2011

Scalda gli animi.....

Non so' se questo periodo dell'anno, anche a voi, rende un po' orsi.
Intendo dire con una continua voglia di dormire , che aumenta esponenzialmente con l'aumento delle ore di sonno.Poca voglia di fare qualsiasi cosa, compresa la barba.E quindi me ne giro per casa , in tuta, con la barba incolta e cercando di trasferire questo mio stato d'animo , come al solito sui fornelli.
Se poi aggiungete che il freddo improvviso non invoglia di certo ad uscire e a mettersi in auto, qualunque sia la meta, allora una sola cosa mi viene da pensare........"ma come si sta bene a casa?!"
Si sta bene, meglio ancora se non si sta soli e se magari si decide di preparare uno di quei piatti che per paese di provenienza e sapore acceso, di sicuro contrasta sia l'apatia che il freddo e ci riporta con la mente ma sopratutto con la pancia all'ombra di una palma , davanti ad un mare cristallino.
Ma si amici, prepariamo un bel CHILI CON CARNE e anche l'inverno riminese si trasformerà in una calda estate sotto il cielo di Cancun.
C'è da dire che comunque vada a finire, sicuramente una ricarica di energia l'avrete ricevuta, in quanto la cucina messicana è una delle più ricche sia di proteine che di vitamine.
Per preparare un vero Chili appuntatevi gli ingredienti che vi indico.


200 gr di fagioli messicani ( importanti davvero, quelli classici scuri italiani non vanno bene)
500 gr di polpa di manzo macinata in maniera grossolana
1 cipolla
1 peperone verde
250 gr di pomodori belli maturi
olio extravergine
1 cucchiaio di chili in polvere
1 spicchio di aglio e sale

Prendete dei fagioli in scatola messicani, ne esistono di diverse marche al supermercato, scolateli dell'acqua di produzione e metteteli in una casseruola coprendoli con acqua e portando ad ebollizione. Lasciateli cuocere un'ora,  salandoli a fine cottura.
Prendete la carne macinata grossa, sbucciate e tritate la cipolla, cosi' anche il peperone( togliete i filamenti interni mi raccomando).I pomodori intanto pelateli e fateli appassire un po' in un'altra casseruola.Tritate l'aglio e mettetelo con la cipolla e il peperone con un filo d'olio in padella e fate andare il tutto senza farlo colorire troppo.Aggiungete quindi la carne e fatela rosolare a fiamma vivace.Mescolate sempre e fate attenzione a non bruciarla.Ora mettete un bicchiere d'acqua e aggiungete il pomodoro e la polvere di chili(peperoncino).
Aggiungete un pizzico di sale.Fate cuocere il tutto per un'oretta almeno a fuoco dolce,con il coperchio.Solo dopo, togliete il coperchio e fate asciugare un po' il composto prima di aggiungere i fagioli e far girare ancora sui fornelli fino a scaldare il tutto per bene.Servite.


La birra si addice benissimo, come accompagnamento di questo gustoso e piccante piatto.
Ragazzi, cimentatevi nella preparazione di questa delizia e poi fatemi sapere i risultati ottenuti.Sono curiosissimo, a me è già venuta l'acquolina.
.

sabato 12 novembre 2011

Giuro, questa non e' una pizza!

L'altra sera mentre trepidavo nell'attesa del fattorino delle pizze, il classico pizza express, sento squillare il telefono e dall'altra parte della cornetta giungeva la voce del titolare della pizzeria alla quale avevo fatto l'ordinazione di una margherita ed una napoli.
"Signor ValentinoMazzola?" , "Si, sono io ,dica" " Guardi Signor ValentinoMazzola, mi spiace, ma le pizze da lei ordinate non arriveranno mai a destinazione, purtroppo il nostro ragazzo delle consegne e' stato attaccato lungo il percorso ed oltre ad aver perso tutte le cibarie, tra cui le sue, e' stato anche privato del suo scooter e rispedito in negozio tutto cosparso di pane grattuggiato, prezzemolo e aglio.Per la Polizia devono essere stati di nuovo quegli estremisti romagnoli che negli ultimi tempi hanno preso di mira pizzerie e ristoranti di sushi".
Cavolo! Le mie pizze, ma il dramma di quel ragazzo era sicuramente piu' importante.
"D'accordo signor Peppino o'pizzettaro, non si preoccupi, vengo io a prendere tutto direttamente in negozio".
Ragazzi, mai scelta fu' piu' sventurata.
Giunto quasi all'altezza del ponte dei Mille, di ritorno verso casa con i vistosi cartoni in mano, iniziavo a sentire degli strani fischi provenire dal canale e dopo pochi secondi mi vedevo circondato da 4 uomini , con in mano alcune piadine sfuse di notevoli dimensioni.
Proprio quello che avevo davanti, sicuramente il capogruppo poiche' piu' grosso e l'unico ad avere i capelli lunghi , attorcigliati e specialmente cosparsi di sugo alle canocchie, al grido di " Ciapa la galena" , iniziava subito a far roteare in aria la piada gigante per poi scagliarmela addosso con una potenza inaudita.
Devo aver perso subito i sensi.Fatto sta che quando mi sono svegliato, mi accorgevo di trovarmi all'interno di una stanzetta buia e angusta con due aguzzini incappucciati.
Senza parlare mi costringevano ad indossare degli occhiali particolari ed iniziavano a proiettare sullo schermo innanzi a me , in successione e senza pausa, numerosi film di Fellini.Questo in 3D e fino al mattino successivo , quando scaraventato fuori da quella che scoprivo poi essere la fotocamera di piazzale Fellini, al grido di "T'la capoit adess eh?" mi liberavano e permettevano di tornare a casa, salvo ma visibilmente scosso e provato dalla disavventura.
Non sto neanche a dirvi che non ebbi neppure il coraggio di sporgere denuncia, comprendendo di trovarmi di fronte ad un gruppo organizzatissimo ed in grado di poter effettuare nuove ritorsioni contro il sottoscritto in qualsiasi momento.
La sera successiva, un' impulso strano, dettato forse dallo shock provocato dal sequestro e le torture subite,mi portava a raggiungere il mio frigorifero e ad ammassare sul piano da cucina , svariati ingredienti.Pummarola, mozzarella, basilico,olio extravergine e......piada originale romagnola.
Si amici, avete capito bene.
L'intento del gruppo estremista romagnolo era stato raggiunto.Il mio inconscio oramai era stato segnato.Da quel momento nulla sarebbe stato come prima,nemmeno la pizza, che d'ora in poi sarebbe stata "Piadizza".
In poche parole, una pizza ma con base una piada sfogliata.
Vi allego una foto di quanto descritto , proprio per accreditare il racconto e per mettervi in guardia.
Attenti amici, i tempi sono evidentemente maturi e nell'aria si sta' profilando gia' all'orizzonte una rivoluzione e sento gia' risuonare nelle maggiori piazze italiane e nelle piu' importanti ricorrenze nazionali, invece che l'inno d'Italia il " romagna mia.....romagna in fiore...."

domenica 6 novembre 2011

NOVITA'

Poiche' molti di voi si lamentavano di non riuscire a postare alcun commento se non iscritti.....allora....da ora, chiunque potra' scrivere una sua impressione , idea o ricetta , semplicemente cliccando sull'icona COMMENTI.
Anche ValentinoMazzola ogni tanto si sveglia e controlla le impostazioni azz...!!

sabato 5 novembre 2011

Io ci berrei dietro questi qui!

Per i piatti illustrati qui sotto io vi propongo questi vini.

un bianco   www.verdicchiodimatelicadoc.it

e un rosso ( con i sardoncini si abbina benissimo)    www.celli-vini.com

Un sabato mattina ai fornelli

Quest'oggi, l'uggiosita' del cielo e la forte lombalgia che mi tiene in casa ad errare come uno zombie tra il letto e il divano, lanciando ogni tanto dei lamenti raccolti sempre pazientemente dalla mia dolce meta', mi hanno spinto a dedicarmi a quella che delle mie passioni mi riesce meglio.La cucina.
Dopo aver spedito la paziente, come un pacco celere 3, in pescheria con istruzioni talmente precise da far impallidire il generale Patton mi apprestavo a preparare il campo di battaglia, pardon, volevo dire i fornelli, per una sessione di facili preparazioni di pesce.
Plin Plon .....ah ecco, tornata.
Le materie prime acquistate , devo dire con molta bravura erano quindi:
2,5 etti di mazzancolle fresche
3 zucchine chiare italiane
1/2 Kg di sardoncini nostrani.
3 etti di spaghetti alla chitarra freschi.   STOP  costo totale 9.5 euro (le mazzancolle erano in offerta oggi)


Vai ValentinoMazzola . all'opera!


Avrete gia' capito che , la chitarra con zucchine e mazzancolle fresche, e' stata oltre che semplicissima da preparare , anche molto gustosa.Anche perche'...provate a mettere un po' di paprica dolce....piano...ho detto un po', poi aggiungete una punta di curry.



Che ne dite?

Poi,poi,poi.
Poi per secondo un infornata di sardoncini (mi raccomando puliti! togliete testa e viscere) alla romagnola, cioe con olio , pan grattato e prezzemolo (niente aglio oggi).
Io di contorno ho preparato delle foglie di spinacio fresche appena saltate in padella, croccantissime! Ma la morte sua sicuramente e' l'insalata con il cipollotto.
Scegliete la seconda, date retta ragazzi.



Scusate amici , ma ora mi tocca andare a sdraiarmi sul sofa' a fianco di chi sapete voi.
con questo pranzetto ho automaticamente acquisito il diritto a lamentarmi con cadenza regolare fino almeno a domani a pranzo.
Dura la vita.

martedì 1 novembre 2011

Pesce....vogliamo parlarne?!

Oggi e' brutto e domani peggiorera'.....Stiamo parlando del tempo ValentinoMazzola?Ormai ci siamo ridotti a parlare del tempo?!
Si amici, certe volte e' meglio parlare del tempo.
Preferisco, per un giorno, convertire il mio blog e scoprirmi novello Bernacca ,invece che dover a malincuore analizzare il livello qualitativo medio dei ristoranti di pesce o che propongono cucina di mare della citta' di Rimini.
Certe volte mi sembra che Rimini e i riminesi cerchino di dimenticare di essere in una citta' che affaccia su uno dei mari piu' importanti storicamente per la nostra nazione.E' vero, sporco, piccolo e stretto e fino a qualche anno fa' invaso da gommoni che sfrecciavano in lungo e in largo trasportando desperados, ma pur sempre un mare.
E se qualcosa negli ultimi tempi non e' cambiato, nel mare ci sono i pesci, prelibatezza culinaria per chiunque abbia un po' di fosforo(appunto) in testa.Ma a Rimini no!
A Rimini , Signore e Signore, si possono vivere le peggiori esperienze in fatto di cucina marinaresca che potreste immaginare.
Tanto per cominciare, il ristoratore medio Riminese, vi proporra' un menu' con un numero di piatti che varia tra le  30 e le  50  possibili scelte di portate di pesce.Assolutamente troppe per far si che cio' che vi viene impiattato in cucina possa essere fresco e nostrano.Infatti se gia' numericamente le specie autoctone non sono molte , quantitativamente non ci si discosta di molto. Per cui, la forchetta trasportera' fino a voi probabilmente del pesce straniero( e parliamo di oriente amici, con tutto quello che concerne) o nel migliore dei casi surgelato( e qui si deve parlare quindi di sfruttamento del lavoro minorile, come insegna Capitan Findus, che ripaga i suoi mozzi di 10 anni con qualche bastoncino di merluzzo impanato).
Siccome non ho intenzione di assoldare un esercito di avvocati pronto a salvarmi dalle infinite querele che riceverei se su queste pagine facessi i nomi dei numerosissimi ristoranti provati e su cui ho definitivamente non posato ma scagliato una pietra , non li faccio ma..........vi dico da quali zone o vie tenervi alla lonatana.Vi piace l'idea?
Lungomare...lungomare delle mie brame qual'e' il ristorante di pesce peggiore del reame?.....tutti.
Tenetevi alla larga dalla spiaggia amici,e anche da cio' che gli sta' davanti.
Poi, percorrendo la via Lagomaggio, accelerate....accelerate...e non vi fermate anche se la vostra pancia gorgoglia.
Puntate invece sulle zone centrali e cittadine.Non promuovo di certo tutti ma devo dire che la media è sicuramente superiore. Forse il pesce cucinato lontano dal suo mare non patendo di malinconia nel vedere le fogne che scaricano imperterrite , risulta piu' buono.
Volete un nome su tutti? Si questo lo faccio, e anche con particolare piacere Il Pescato del Canevone( tipo di antica imbarcazione)di via Tonini. Pochi e gustosissimi piatti di pesce cucinati con una maestria davvero rara, credetemi. Tutto rigorosamente fresco.Prezzi magari non proprio popolari ma la regola del mangiare magari una volta in meno al ristorante ma mangiarvi come si deve, dovrebbe essere il primo comandamento del gourmet.
                                                           

Alla fine della pagina , ho, per voi e solo per voi, inserito alcuni video che parlano di un piatto o meglio il piatto di pesce che in questa stagione non dovrebbe mancare ne sulle carte dei ristoranti ne sulle vostre tavole.Il baccalà.Anzi proprio in merito al baccala', postatemi qualche ricetta ragazzi, la migliore sara' premiata.

giovedì 27 ottobre 2011

Sedetevi con me!




Ragazzi , sedetevi con me. Creiamo un bel gruppo e chissa' magari prima o poi a tavola insieme ci siederemo davvero.
Fate felice il ValentinoMazzola e vivete questo blog  come qualcosa che vi appartiene.Iscrivetevi alla lista dei lettori che si sono seduti al tavolo e segnate la vostra mail qui a destra cosi' quando scrivero' qualcosa di nuovo sarete tra i primi a saperlo e a poterlo leggere con un solo click.

A me piace questo.

Questo vino mi piace.
Non sto ad elencare come un sommelier, che non sono, le qualita' organolettiche di questa ottima spremuta d'uva ma......vi consiglio di provarlo direttamente.





Tra i vari Sangiovese che in questi anni ho assaggiato, questo mi e' rimasto particolarmente impresso.
A molti forse il prezzo risultera' un po' alto (dagli 8 ai 10 euro, a seconda del negozio), quindi facciamo cosi'.....perchè non mi postate un vostro commento dove mi dite qual'e' il vostro vino preferito??!!
Dai ragazzi, partecipate a questa alta ricerca enologica del ValentinoMazzola.
Potete spaziare dal Tavernello fino al Barolo , l'importante e che mi diciate quali sono i vostri gusti.Perche' il vino e' una questione di gusto.
Magari non vi ricordate perfettamente la cantina e l'annata, allora, provate a ricercare su internet, provate a spulciare la carta dei vini sul sito del vostro ristorante preferito.
Nel mondo del vino, si entra un po' cosi', quasi per sbaglio.....poi non lo si abbandona piu'.
 Aspetto tanti commenti e suggerimenti.
Ma che vino e' quello che ti piace tanto ValentinoMazzola?
Eccolo....www.calonga.it/

mercoledì 26 ottobre 2011

Augusta Taurinorum






Sono finalmente tornato qui sul blog per raccontarvi della mia breve vacanza in terra sabauda, trascorsa come un fulmine ma non priva di conseguenze sul mio fisico.Penso almeno 3 kg acquistati in tre giorni scarsi di permanenza a Torino.
Comunque.....ne e' valsa sicuramente la pena.
Se siete dei veri o reali aspiranti gastronauti, tra i 10 luoghi in Italia che la vostra pancia vi  spingera' a visitare, il capoluogo piemontese di sicuro occupa i primissimi posti, se non la pole position.
E vi spiego il perche'!
Non so se ho la capacita' , quando leggete i miei post, di farvi rivivere le sensazioni, i profumi, le emozioni che ho provato nell'assaggiare un piatto, visitare una cantina o cucinare qualcosa di particolare nella mia cucina, ma vorrei che vi sforzaste, magari chiudendo gli occhi, di  immaginarvi mentre passeggiate come facevano le "tote"( le signore bene della torino barocca) tra le vie in pavè del centro di Torino.Passate con disinvoltura davanti a Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento Italiano, attirati da quella che puo' essere considerata il cuore della citta' dei monumenti, Piazza Castello, luogo cinquecentesco, in cui si trovano indelebili segni del passato monarchico e dalla quale si diramano alcune tra le piu' belle ed importanti vie cittadine.Ora scendete verso il Po' percorrendo i lunghi portici della via Po' fino a vedere la chiesa della Gran Madre di Dio.
Sono convinto amici che chiunque resterebbe a bocca aperta davanti a tanto splendore architettonico....ma a bocca aperta in questa citta' ci si rimane anche per altro.
Come vi ho gia' accennato in precedenza,l'inverno a Torino e' ricco di profumi e sapori.
Siccome vi voglio bene, vi auguro almeno una volta nella vostra vita di assaggiare il vero "bollito alla piemontese", fatto con 7 tagli di carne differente (bovina, con aggiunta di un pollo ruspante).
Se poi siete cosi' fortunati da trovare, come e' accadutoa me , qualcuno che ve lo cucina a casa e che magari utilizza carni provenienti dai famosi macellaietti ( Bruno e Piero  Pigs & Cowns ) di Casalborgone (To), paese alle porte della provincia di Asti,allora il gioco e' fatto.
Non avrete scampo, inizierete in maniera convulsa ed emozionata ad affondare  i denti , in una carne che non opporra' nessuna resistenza e si sciogliera' letteralmente sulla vostra lingua facendovi sognare di trovarvi sulle Alpi ad ammirare i verdi pascoli macchiati dal bianco delle rinomate vacche di razza piemontese.
Accompagnerete ogni boccone con una salsa differente, alternando la forchetta con il bicchiere, sempre pieno di ottimo barbera o dolcetto o nebbiolo o freisa o .......
Allora ValentinoMazzola vogliamo parlare dei vini, adesso? ecco bravi non parliamone, o meglio dedichiamo ad essi lo spazio dovuto.Quindi il prossimo post.
Come in un prossimo post mi piacerebbe dare qualche dritta sul cioccolato, altra prelibatezza che a Torino trova sicuramente patria.
Intanto amici di pancia, gustatevi qualche fotografia che ho fatto appositamente per il blog e guardate i video nella sezione in fondo alla pagina.
Qui di seguito inserisco alcuni link che possono rendere l'dea su quello che vi ho appena raccontato.
www.comune.torino.it
http://cucinapiemontese.blogspot.com/2009/11/bollito-misto-alla-piemontese.html



venerdì 21 ottobre 2011

La lumaca

Chi mi conosce ,sa che l'animale che mi rappresenterebbe meno potrebbe essere proprio il simpatico gasteropode con guscio che.....invece.......si addice benissimo alla filosofia del mangiare e specialmente del conoscere ,che cerco di esprimere ( spero con qualche piccolo risultato) su queste pagine digitali.
Da piu' tempo e senza dubbio molto meglio di me , questa impresa, di far conoscere agli italiani prima e successivamente al mondo intero il piacere di scegliere e cercare il prodotto enogastronomico con criteri ben precisi, e' perseguita da SLOW FOOD, un'associazione senza scopo di lucro che avvalendosi di sostenitori e soci in piu' di 130 paesi promuove la valorizzazione del buon cibo.Fate un saltino a guardare www.slowfood.it.
Questo nasceva qualche anno fa a Torino, patria indiscussa non solo del rinascimento italiano ma anche di quello gastronomico, ma signore e signori ...e qui sta' il bello....a due passi da noi( 100 km in A14) possiamo trovare quello che e' il tempio del gusto sostenibile e della libidine vera, EATALY Alti Cibi.
Se queste pagine fossero di carta, amici, non riuscireste neanche piu' a leggere una parola di quelle da me scritte fin qui. Le lacrime che sgorgano dai miei occhi sono il vero segnale di una commozione( forse anche celebrale, lo ammetto) che pervade tutto me stesso quando anche solo penso a questo luogo delle meraviglie.( bologna.eataly.it ).
Il gustare un prodotto di altissima qualita', consapevoli di come esso e' nato e come e' arrivato fin davanti a te, sulla tua tavola, e' un dono,  che questa associazione fa' a tutti coloro che visitano le mecche del piacere papilliffero sparse sulla penisola.
Se Parigi val ben una messa, Eataly val ben un ora di autostrada.
A proposito di sostenibilita' del territorio e dei suoi prodotti certificati, sotto, alla fine del blog, trovate una piccola sezione di filmati che riguardano l'argomento trattato in genere nell'ultimo post. In questo caso, il mio e' un invito , con anticipo, a scoprire o riscoprire cio' che magicamente accade il  25 novembre di ogni anno nel paese di Sogliano. L'apertura delle fosse che hanno custodito il tradizionale Formaggio di fossa di Sogliano DOP.
Il ValentinoMazzola annuncia inoltre che nei prossimi giorni si trovera' in piemonte per raccogliere materiale da condividere con gli amici di questo blog  e per gustare pienamente l'autunno torinese, una stagione che sotto il profilo culinario ha molto da offrire.
Quindi nei prossimi miei scritti spero di farvi conoscere qualche novita', magari anche un vinello giusto,visto che andiamo verso il freddo e l'alcol si sa'....scalda!

Intanto grazie.

Beh, intanto grazie per aver votato, seppur in pochi, il sondaggio che trovavate a destra in alto, questo mi ha fatto capire cosa vi piace leggere su queste cyber pagine e cosa invece non vi interessa proprio.Poi grazie anche per leggerle queste , come le chiamo  io, "divagazioni enogastronomiche" , vi esorto solo a perdere magari 1 minuto di piu' e mandarmi un piccolo commento o ,con un CLICK a farmi sapere la vostra immediata opinione su cio' che avete appena letto. Ora non manca che un nuovo sondaggio!

martedì 18 ottobre 2011

Paris


Sara' stata la presenza di un amico con la fidanzata dal nome francese e l'ottima pizza ( lievitata 48 ore e fatta con impasto con lievito madre, una delizia!) in compagnia , mangiata alla Brasserie di via Lagomaggio ma ieri sera hanno iniziato a rimbalzarmi nella testa i numerosissimi ricordi che mi legano a doppio nodo alla capitale Francese.Doppio nodo poiche' una piccola fetta della mia piccola famiglia sta' proprio li' , nel 18th arrondissement, ai piedi della Chiesa del Sacro Cuore, in quel quartiere che unitamente a Montparnasse  ha visto deambulare sui suoi marciapiedi, con fare incerto, alcuni tra i piu' significativi pittori e poeti maledetti che hanno sicuramente contribuito a donare un fascino particolare a questa piccola parte di citta' che attira piu' di ogni altra turisti che col naso all'insu' guardano le pale del Moulin de la Galette, piu' piccole di quelle del piu' noto Moulin Rouge, ma altrettanto gloriose , avendo visto passare alcuni tra i piu' importanti attori francesi dal dopo guerra ad oggi che sedutisi ai divanetti del suo ristorante, gustavano ostriche tra un complimento e una rosa rossa regalata all'amata di turno.
A Parigi anche oggi, ci si puo' tuffare in un'atmosfera che risultera' subito ai novelli visitatori alquanto romantica e non e' banale sostenerlo, anche magica.
Romantica perche' sono innumerevoli gli scorci da film che ritroverete passeggiando lungo i viali alberati, fiancheggiando la Senna e avendo sempre a portata di bocca, un bistro' o una brasserie dove fare una indispensabile pausa. Si, perche' a Parigi si cammina da morire!
Ricordo ancora una delle prime volte che mi recavo a trovare mia zia e lei ad ogni mia replica della domanda "quanto manca per arrivare" , mi rispondeva "5 minuti", e lo rispondeva circa per la decima volta.
Camminare...camminare...camminare...per giungere al mercato delle pulci, e girare tra le bancarelle , facendo attenzione a non pestare le coperte stese a terra e piene di oggetti. Un mercato, all'epoca, non ancora invaso da zingari e cinesi che purtroppo ne hanno un po' ofuscato la tipicita'
Sedetevi per favore nei tradizionali bar, posizionati a lato di ogni rotonda cittadina, e gustatevi un Pastis, bevanda al gusto di anice che oramai si trova in qualsiasi nostro supermercato ma che vi assicuro, sorseggiata attorno ad un piccolo e rotondo tavolino di formica, con ancora i bicchieri di chi vi ha preceduto, ha tutto un'altro sapore.Il vero sapore di Parigi.
Parigi, dove potreste girare per ore in mutande senza che nessuno vi dica nulla,e non perche' i parigini non abbondino in bigottaggine, ma piu' semplicemente perche'difficilmente se ne accorgerebbero ,sempre di corsa, sempre intenti a superare qualcuno, troppo lento, sulle scale che portano alla metro'.
Questa si che e' una metropolitana!!
E infine gustatevi , scegliendo tra decine di misure e provenienze( tutte francesi si intende) le ostriche, esposte fuori dei ristoranti su apposite bancarelle, sorvegliate da preparatissimi addetti che dopo avervi fatto accomodare all'interno del locale, davanti ai vostri occhi vi apriranno le conchiglie facendovi sorridere, sicuro preludio di una soddisfacente esperienza gastronomica.

venerdì 14 ottobre 2011

Copacabana.....a Rimini


Il mio sogno, come quello di molti, e' sempre stato quello di poter arrivare una sera a casa, entrare e con grande disinvoltura dire alla mia dolce meta': " Amore, il mese prossimo , io e i ragazzi abbiamo deciso di andare 15 gg in Brasile, sai, il mare....la cucina....la cultura.....Copacabana !!!"
Certo certo, appunto, un sogno! Che nella maggior parte dei casi si concluderebbe con l'arrivo di un abile fabbro presso il mio (ex) domicilio con conseguente cambio di serratura e posizionamento del mio giaciglio nell'umido garage.
Ragazzi, tenetevi forte.La soluzione l'ha trovata il vostro ValentinoMazzola.
Copacabana e' a Rimini!!!!
Si si a Rimini, prendete via Covignano, tirate sempre dritto, passate davanti al Paradiso (quello in terra mi raccomando) e dopo un po' ecco il cartello con cui Rimini vi saluta e vi da' il benvenuto il BRASIL. Trattoria " La Chiacchera". Ci possono essere un milione di scuole di pensiero sulla cucina, sul servizio super lento che a volte fa gorgogliare oltre modo lo stomaco (peraltro un po' di fornarina o piada sul tavolo c'e' sempre) ma sul panorama che  nelle giornate limpide, specialmente quelle autunnali o primaverili, si gode da questo tipico locale romagnolo, nulla si puo' dire.
Anche chi come me "sogna il Brasile" potra', ammirando il promontorio di Gabicce, sentirsi per un attimo in una Churrascaria sulla collina di Rio e magari riuscire pure ad intravedere delle bellezze color ebano passeggiare sulla lunga spiaggia facendo mostra del famosissimo Bum Bum brasiliano.
Per il resto tutto nella norma, la purtroppo famosissima norma riminese.
Piada,salsiccia,cosciotto di vitello o stinco di maiale....regolare,troppo regolare.
Che sogno sarebbe una vista del genere gustando una cucina un pizzico piu' ricercata e curata nei dettagli.
Chissa'....intanto il Brasile ve l'ho scovato amici miei.Alla prossima.

giovedì 13 ottobre 2011

VOTATE GENTE VOTATE !

Amici, mi aspetto un po' piu' di partecipazione al sondaggio riguardante il blog che trovate alla vostra destra in alto.Vedrete ricchi premi avrete se una croce metterete!

mercoledì 12 ottobre 2011

ANTEPRIMA ASSOLUTA

Sono davvero contento, cari lettori di questo neonato blog, di poter annunciare nei prossimi giorni una recensione-esperienza davvero DOC. Infatti il grande viaggiatore-gastronomo Eusebio Castigliano, autore di svariati saggi sui viaggi alla scoperta delle culture enogastronomiche italiane ed estere , ci regalera' il racconto dei suoi due giorni trascorsi nel magnifico Resort CASTEL MONASTERO , county house immersa nella bellezza toscana di Monastero D'ombrone , in provincia di Siena. Non voglio anticipare nulla , anche se le piccole notizie che ricevevo telefonicamente in tempo reale dal mio amico Eusebio mi hanno talmente elettrizzato che ho dovuto legarmi al letto per non prendere subito il Pc e iniziare a raccontare tutto( novello Alfieri, solo per voi).Per cui solo una parola vi scrivo.LEGGETEMINEIPROSSIMIGIORNIEVEDRETECHENONVENEPENTIRETE.

AMERICANATE !!!


Inorridisci Vissani!!!
Questa sera preparero' degli involtini di tacchino farciti con la senape e li accompagnero' con questi STREPITOSI fagioli conditi della Heinz. Trattasi di fagioli americani arricchiti di una speciale salsa al pomodoro , amido di mais, spezie varie etc...(meglio non sapere a volte).
Ragazzi ogni tanto ci vuole.Come diceva il mio amico proprietario di un noto ristorante della prima cintura riminese, sostenitore , quasi estrermista, della dieta tutta proteine e niente carboidrati: "dal lunedi' al sabato...stecchetto!, ma la domenica Mc Donalds. Ora , senza arrivare al suicidio del colon, somministrandosi una dose letale di Big Mac, si puo' davvero "svaccare", concedendosi magari qualche variazione sul tema, sempre con classe pero.Vi faro' sapere se meritano un giro da Vulpitta.
E poi farete del bene a circa 32.000 persone, tante infatti sono quelle impiegate in questa gloriosa impresa agroalimentare nata nel secondo 800.Persone che farciscono di ottima salsa anche i biscotti per bimbi Plasmon, di cui la Heinz e' proprietaria da ormai 50 anni. Bimbo ti piace il savoiardo al pomodoro?

venerdì 7 ottobre 2011

Tempo di " TEMPORARY"



Una volta era " l'interinale" e si trattava di un disoccupato che per forza di cose rimbalzava come una pallina da tennis tra un'azienda e l'altra prestando i suoi servigi a tempo determinato.Ora che in tempo di crisi (frase oramai divenuta praticamente unica parola) sarebbe banale usare questo aggettivo, gli ammmericani che ogni tanto ci regalano perle da aggiungere al nostro vetusto dizionario, ci hanno omaggiato del termine "temporary", cioe' " a tempo".
La penisola e' quindi tutto un fiorire di "temporary store", "temporary museum", mentre oltre oceano con grande gioia dei piu' blasonati luoghi di culto gastronomici , nascono i "temporary restaurant", dove abili cuochi comprando tutto l'occorrente su internet o all'Ikea , installano velocissimi ristoranti, dove per cifre abbordabili ai piu', si possono gustare piatti ricercati , immersi in ambienti studiati da designers in ascesa.Unica condizione: l'eventuale aiuto del cliente nello sparecchiare e la limitata scelta dei vini. Il magazzino infatti non e' ammesso.
Ma si sa , il nuovo oramai arriva dall'oriente, come ci inculcano trasmissioni culto tipo "Unomattina" , "I fatti vostri" o "Pomeriggio cinque". E allora che cosa hanno inventato questi simpatici maniaci della fotocamera e del pesce avvolto nel riso( si perche' il sushi null'altro e')?
"Temporary restauran"
" Ma ValentinoMazzola" ti sei rincoglionito? ne hai appena parlato tre righe piu' in su, ricordi? quelli americani"
Si si, ma quelli sono altri.
I Giapponesi hanno colto forse l'aspetto piu' puro e ludico di questa nuova frontiera della ristorazione, infatti nei loro locali a tempo, si puo', anzi si deve, affittare una delle piccole ma attrezzatissime cucine, dove prima di unirsi con gli altri commensali, ci si inerpica sulle piu' alte cime della preparazione culinaria, portando da casa gli ingredienti o nei casi eccezionali facendo scorta di tutto il necessario nel "temporary market" annesso.
E allora, vai di sfide all'ultima goccia( di salsa di soia) tra gruppi di amici o tra perfetti sconosciuti che per una sera decidono di non farsi servire da camerieri ma di organizzare li' quella cena che per motivi di spazio non avrebbero mai potuto preparare a casa loro.
Anche da noi , potrebbe essere un giusto compromesso tra qualita' e costi, e un modo di riscoprire , malgrado tutto, come certi momenti di difficolta' possano fare ri-albeggiare nelle persone , aspetti ormai sopiti da un consumismo che ci ha illuso e che ci sta' presentando il salato conto.

E.C.


Lo ammetto, forse non ci sarei mai tornato, ma talvolta essere il piu' giovane del gruppo e di conseguenza quello con meno autorita' in fatto di scelte altamente tecniche (il ristorante dove andare a mangiare) puo' riservare anche delle inaspettate sorprese.Come sosteneva James Russel Lowell ,che di diplomazia se ne intendeva parecchio, "solo gli stupidi non cambiano mai idea".
E cosi' eccomi qui a correggere , in parte, quello che avevo, in maniera forse un po' troppo supponente, affermato sull'osteria "recensita" nel mio ultimo post.
Dico "in parte" perche' comunque cio' che penso di cio' che avevo assaggiato rimane....ma una gustosa, ben cotta e per nulla esosa COSTATA da 800gr mi ha fatto capire che a volte bisogna tornare piu' volte sul luogo del delitto, per dare un'altra possibilita' all'oste o per .....assicurarsi che sia morto davvero.

domenica 2 ottobre 2011

IL GIORNO DEL SIGNORE



La Domenica , si sa, e' il giorno dedicato alla famiglia, e la mia , composta attualmente da 2 elementi (poiche' il pupo si trova altrove per studiare) devo ammettere che si lascia  smesso lusingare dall'essere servita e riverita da capaci camerieri che apparecchiano banchetti preparati in professionali cucine, ma........oggi no.
Oggi in cucina, si cucina!!...appunto.
Dopo aver nei giorni scorsi acquistato la qualunque onde evitare di dover correre al supermercato all'ultimo momento, ovviamente mi accingevo a tornarvi per rifornirmi degli ingredienti ai quali non avevo pensato nelle mie passeggiate tra gli scaffali. Perche' al supermarket e' cosi, non si riece mai a focalizzare quello di cui si ha devvero bisogno e allora distratti si butta nel carrello quello che si crede di cucinare nei giorni a venire. Distratti appunto, dalla gente che ti investe letteralmente con quello che crede essere la trasformazione che ha avuto al loro auto, ormai parcheggiata al di fuori del negozio.Si perche' dentro alla coop o iper che sia, il pirata della strada si comporta esattamente come si comporterebbe sul manto asfaltato dove  si sente onnipotente. E allora vai con i sorpassi azzardati fiancheggiando lo scaffale delle uova o lo speronamento per eliminare eventuali concorrenti al bancone gastronomia.
Ma io in questa giungla ci sopravvivo abilmente, perche' lo ammetto, forse un po' pirata da supermercato lo sono anche io.
Uscito indenne , a piedi mi accingo a tornare verso la mia piccola cucina e gia' mentalmente preparo gli ingredienti per quello che sara' il piatto che fara' nascere il sorriso alla mia dolce meta'.
Si, lo avete immaginato e sognato e ora ve lo spieghero',il mio polpettone in crosta con contorno di fave.Si proprio quello presentato in settimana alla trasmissione Masterchef americana e che ha riscontrato grandi apprezzamenti specialmente da quel Gordon Ramsey con il quale ho condiviso per alcuni mesi una camera duranteil mio soggiorno lavorativo a Parigi.
Macinato scelto di vitello, mortadella a dadini(la tagliate voi ovviamente), prugne secche snocciolate, pistacchi sgusciati, erba cipollina, paprika dolce, latte, pane, 2 uova e un rotolo di pasta sfoglia.
Unite la carne, le prugne e i pistacchi(tutto tritato), la mortadella, nonche' l'equivalente di un cucchiaino di erba cipollina e mezzo di paprika e 2 uova e dopo gran mescolare formate in una teglia una specie di salamone o strudel che dir vogliate e infornatelo per 20 minuti a 180 gradi....poi tolto...fatelo intiepidire e dopo aver steso la pasta sfoglia, ponetelo al centro e richiudetelo sigillando con cura i lembi.Ora ...via...di nuovo in forno per 25 minuti sempre a 180 gradi.Per il contorno, prendete 2 cipollotti finemente tagliati e fateli appassire piano piano in olio, poi versate nella casseruola anche del prosciutto crudo fatto a listarelle e fate rosolare.Ora calate sul fuoco le fave fresche che con il resto coprirete interamente con del brodo per almeno 30 minuti.Alla fine spolverate di abbondante pepe e di prezzemolo tritato.Una delizia credetemi.
Io ho scelto di accompagnare il tutto con una birra doppio malto rossa (Moretti, i muratori ci capiscono, lasciate stare!), ma potete anche sorseggiare un rosso non troppo fruttato( il polpettone e' gia' di suo fiorente di contrasti e sapori).
Vi assicuro che il sorriso a cui tengo di piu'....alla fine e' spuntato.Missione compiuta.