mercoledì 27 giugno 2012

Serata europea?

ValentinoMazzola, hai deciso di abbandonare il tuo blog?
ASSOLUTAMENTE  NO !
Capitemi però, mi risulta estremamente difficile, aprire la finestra di casa, scorgere il mare, sentirne il profumo  , il caldo sulla pelle e non sentirmi attratto verso la spiaggia come un granello di polvere risucchiato da un Folletto della Vorwerk.
Spiaggia, moto, insomma l'estate è per me il periodo meno adatto per cimentarmi in complicate scritture culinarie, anche perchè , a forza, sto cercando di eliminare quei chiletti che generosamente ho lasciato adagiare sul mio giro vita nel passato inverno.
Proprio stordito dal caldo e dal mare, ieri sera , accoglievo senza struggermi dal dolore, la notizia di un'inaspettata cena di lavoro alla quale mia moglie da li a poche ore avrebbe partecipato ( strano ma vero mi chiedeva anche se mi dispiaceva...mi devo preoccupare?! ).
Decidevo quindi di accarezzare un po lo spirito organizzando una di quelle tipiche cene da "maschio": partita ( portogallo-spagna) , pizza, birra e rutto libero.
Beh diciamo che com'è nel mio stile, cercavo di smussare un po gli angoli e finivo quindi per prepararmi una gustosissima cenetta d'eccellenza.
Innanzitutto optavo per una più autoctona ( per me ovvio ) Piadizza , ovvero una pizza ma preparata su di una piadina romagnola sfogliata.
Pomodoro della nonna, gorgonzola, grana padano e speck a listarelle, per quella che diventava una delizia, leggera leggera, da ripetere sicuramente ( provatela, solo 8 minuti in forno a 180 gradi ).
L'accompagnamento DOC : Birra artiginale "cotta 21" dei Mastri Birrai Umbri, una bionda rifermentata in bottiglia da soli 5 gradi ma con un carattere estivo irresistibile.
La partita alla fine, indipendentemente dal risultato, non è poi stata nulla di eccezionale, al contrario del mio solitario desinar. Tesoro, quand'è che avete la prossima cena di lavoro?!

La Piadizza prima dell'infornata




Birra artigianale




La Piadizza pronta !


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Birra Mastri Birrai Umbri:http://www.mastribirraiumbri.it/

martedì 19 giugno 2012

Fuga di cervelli...




...e il mio non fa di sicuro eccezione.
In quest'inizio d'estate torrida, provate ad immaginare di trovarvi a Rimini, capitale della Riviera Romagnola, meta di vacanzieri alla ricerca di mare, sole ma specialmente della spensieratezza perduta negli 11 mesi e mezzo di costrizione metropolitana.
Condite il tutto con la possibilità di muoversi 24 ore su 24 con addosso solo un bermuda, una t-shirt e un paio di infradito, ragazze abbronzate, in bikini, che passeggiano sul lungomare e locali sulla spiaggia dove poter sorseggiare una birra ghiacciata aspettando il tramonto, capirete che...il cervellino, più o meno grande che sia, vola via.
Mi chiedo quindi come si faccia a pensare perennemente e con la dovizia che tale pratica merita, alla cucina e alla preparazione di squisiti, ma ahimè molte volte calorici ( e per la nostra prova costume non va bene! ), piatti , quando fuori il solleone ruggisce a 35 gradi all'ombra.
Questo è il tempo in cui sbizzarrirsi con insalate multicolore, inventarsi primi piatti leggeri da gustare anche freddi e riscoprire le fresche macedonie di frutta con le quali  rintemprare  il corpo e lo spirito mentre ancora vi state togliendo la sabbia dalle gambe.
Ho solo voglia, quindi, di proporre una composizione estiva....ma estiva veramente, con la quale soddisfare il palato e grazie alla quale poter tornare, ahimè  in ufficio, senza crollare sulla tastiera del pc in fase digestiva!

Insalata della Gatta 
1 zucchina
1 carota
1 manciata di mais ( quello delle scatolette)
1 manciata di ceci ( sempre in scatola, tagliamo corto che dobbiamo tornare in spiaggia )
qualche crostino di pane
1 fettina di manzo.
insalata songino ( valeriana )


Innanzi tutto, bollite in acqua appena salata, la fettina di manzo, fatta tagliare non troppo sottile.
Create un letto di insalata e dopo aver grigliato la zucchina stendetela sopra.
Con un pela patate, create dei riccioli di carota e fateli cadere in ordine sparso ( non troppi, alla fine servono più per colorare che per mangiare ), spargete mais e ceci.
Ora adagiate sopra la carne ,tagliata a listarelle sottili.
Spolverata di prezzemolo e tocco finale...qualche spruzzo di glassa di aceto balsamico.


l'insalata della Gatta






Buon caldo a tutti.

giovedì 14 giugno 2012

Kamikaze ...





Normalmente ci metto  molto a leggere un libro e anche questa volta non fa di sicuro eccezione, anche se per iniziare ho  tradito uno dei miei autori preferiti, abbandonando il suo scritto a favore di questo che indubbiamente avrà su di me un'ascendente come forse nessun altro prima.
Avevo già accennato in questo mio diario alla decisione di prendere in mano il libro "cult" di un'autore "cult" nell'ambito culinario internazionale e cioè il famosissimo Kitchen Confidential del pluristellato chef americano Anthony Bourdain, resoconto-confessione di una vita sregolata dietro i fornelli dei più famosi ristoranti della Grande Mela.
Non pensavo però che questo cattivo maestro avrebbe  avuto un ottimo ascendente nei miei confronti e specialmente nei confronti di quello che forse è da sempre il mio sogno inconscio e di molti di noi che della cucina e della ricerca gastronomica facciamo una ragione di vita: aprire un proprio ristorante.
Il buon Tony, dopo aver varcato la soglia di centinaia di locali, averne guidato le più o meno capaci brigate, fino ad essersi spinto ad aprirne di propri, usa una buona storiella per rendere conto a tutti coloro che si getterebbero a capofitto in questa avventura, di quelli che sono gli innumerevoli rischi, scavando nella psiche umana per comprendere ciò che risulta ancora incomprensibile e cioè: perchè un uomo sano di mente, di successo nel proprio campoprofessionale, con una sana vita sociale e familiare dovrebbe mai voler cimentarsi nell'arte della ristorazione?
Un riconosciuto, abile e ricco dentista, dopo aver preparato decine di ricercate e ben cucinate cene ai propri amici ed aver ricevuto innumerevoli complimenti culminanti sempre allo stesso modo," ai fornelli sei eccezionale, dovresti aprire un ristorante" , si persuade di aver tra le mani una seconda arte, quella di render felice la gente curando oltre che i denti anche il palato e fa la mossa, apre il proprio locale.
Il proprio EGO, lo accompagna ogni sera, come lui stesso accompagna ai tavoli i sempre presentissimi commensali che forti del loro ruolo di spicco nella decisione del loro amico-collega di spendersi nell'imprenditoria culinaria, affollano la sala ma non altrettanto la cassa, ma di questo il dentista si compiace,in fatti dopo anni di duro lavoro con le mani nelle bocche di chiunque può finalmente sollazzarsi gironzolando ed intrattendendo i propri ospiti.
Ma i clienti diventano sempre meno, sentendosi trascurati da colui che invece di comandare accompagna la cucina verso il disastro e così anche gli amici che varcano la porta si dimezzano , sentendo inequivocabilmente il profumo dell'insuccesso, fino a quando il bravo dottore dopo lunga agonia si deve rassegnare a chiudere di nuovo nel cassetto il suo sogno.




Sociologicamente parlando si potrebbe discutere anche sul ruolo esterno dei conoscenti e amici che spingono il nostro avventuriero in questa esperienza a "vicolo cieco" ma il fulcro di tutto è sicuramente la diffusa idea che, a differenza di altri lavori dove esperienza e attitudine sono caratteristiche riconosciute indispensabili per il successo, il lavoro del ristoratore sia alla portata di tutti coloro che si sentono un po cuochi e un po buongustai, specialmente in un'era come questa dove la tv ci bombarda di programmi incentrati sulla cucina o sulle capacità di gestirne una professionale.
Consiglio quindi a tutti coloro che hanno sentito, almeno una volta nella loro vita, il pericoloso desiderio di aprire un locale , la lettura del sopracitato volume e se poi alla fine delle 298 pagine saranno ancora convinti nel gettarsi come kamikaze su di una portaerei, consiglio almeno l'acquisto della spada Wakizashi, per poter nel caso porre fine silenziosamente alle proprie sofferenze.

domenica 3 giugno 2012

La Domenica






Cos'è per voi la domenica?
Per me , in questo periodo di sole e caldo, è arrivare in spiaggia la mattina alle 09.30, sistemare le cose sotto l'ombrellone, andare a prendere un caffè con gli amici al chioschetto nello stabilimento a fianco e dopo aver dato uno sguardo furtivo ( se no la moglie chi la sente ) alle news  femminili che si alternano sul bagnasciuga , stendersi al sole con quel leggero venticello che arriva dal mare.
Alle 12.00, risalire in sella alla fidata bici e tornare a casa a preparare un fresco pesto alla genovese, utilizzando il basilico del terrazzo , il parmigiano 12 mesi, un grosso tocco di pecorino romano dop, mezzo spicchio d'aglio, olio extravergine delle colline riminesi , ottimi pinoli e un pizzico di sale.
Delizioso, a condire delle , sempre al dente, penne di Gragnano.
E voi come la passate la vostra domenica? A casa? Fuori con gli amici o la famiglia?
Fatemi sapere, intanto io mi preparo perchè tra poco mi tocca ritornare ON THE BEACH.