martedì 25 dicembre 2012

Pizza ...a S.Stefano



E va bene...lo ammetto...che male c'è?
Ho rubato la ricetta al bravissimo pizzaiolo dell'Osteria de' Borg di Rimini.
E' Natale e la tradizione dice che bisogna essere tutti più buoni, quindi siatelo perdonando questo mio piccolo furto culinario, perchè dettato dall'enorme voglia di far assaggiare ai miei famigliari ciò che solingo avevo degustato in una mia notte di scorrerie enogastronomiche.
L'alternativa per oggi, S.Stefano, può essere proprio questa, LA PIZZA, se no potrete serbare questa chicca per la prossima cena con amici a casa vostra, dovete, prometto, questo connubio di sapori, piacerà certamente a tutti.
Con questa ricetta, auguro a tutti gli amici del blog, BUONE FESTIVITA', rimandandovi al nuovo anno per quel che riguarda questo mio piccolo diario enogastronomico...e non solo!
ValentinoMazzola, lascia per qualche giorno il territorio nazionale, in cerca di nuove gustose storie da raccontare.
A Presto.

Preparate la pasta come più vi aggrada, più sottile e croccante o più alta e morbida e conditela cosi':
Fate sbollentare per 5 minuti in acqua salata una testa di broccolo verde, tagliata e lavata ovviamente.
Ora, infornate la pasta e appena inizia a gonfiare toglietela dal forno ( temperatura  a palla ok?!) e conditela in bianco con mozzarella fior di latte e taleggio, nonchè con i broccoli su menzionati.
Terminate la cottura e una volta sfornata ricopritela con alcune fette di speck d.o.p., Buon appetito!

Se volete gustarla direttamente in osteria, questo è il link
http://www.osteriadeborg.it/

mercoledì 19 dicembre 2012

Gnam Gnam Style...carbonara di tonno e spada




Provate a tradurre in italiano la oramai famosissima hit coreana.
Vi racconterà di una piovosa serata a Seul, capitale della Corea del Sud, in cui passeggiavo per l'affollato quartiere di Gangnam-gu, ricca e nuova zona commerciale cittadina, in compagnia del mio amico  Park-Jae-Sang, in europa meglio noto con lo pseudonimo di PSY.
Erano le 21 circa e il mio stomaco, sebbene sollecitato da 2 lunghe settimane di Kimchi ( in pratica cavolo fermentato con peperoncino e altre spezie non ben individuate), imponeva una sosta per ricaricare corpo e spirito.
Ricordo ancora la nostra entrata, quasi spettacolare, al Wonjo WonHalmae Dakhanmari, indubbiamente uno dei migliori ristoranti di tutta la corea conosciuta e libera, zuppi d'acqua. E rammento ancor di più la faccia stralunata di Jim ( chissà qual'è il vero nome) ,storico proprietario, alla mia affermazione tra il serio e lo scherzoso: " stasera cucino io!"
Beh, di sicuro, gli abitanti di questa particolare metropoli non peccano di gentilezza e non so quindi con quanta convinzione in effetti Jim mi abbia subito accompagnato nell'enorme cucina che affaccia sulla secondaria sala, quella per gli avventori abituali.
Park, come suo solito, se la rideva della grossa ma io ero intenzionato a far assaggiare qualcosa che potesse unire le nostre due culture...così, in punta di forchetta.
Non devo nemmeno dirvi che al tavolo si sedette anche il gestore del locale, che dopo le prime due forchettate, gustate a palato pieno, mi domandò solo una cosa, stringendo tra le mani un bicchiere di soju." che tipo di cucina è mai questa, che unisce sapori ed elementi diversissimi tra loro in un connubio di profumi ed emozioni?".
Amici, che cosa dovevo rispondere di fronte ad un piatto di carbonara di pesce fumante?
"Questo caro Jim...si chiama Gnam gnam Style!"
A quel punto vedevo Psy ed il nostro amico iniziare a ridere e poi fermarsi e con aria soddisfatta iniziare a ripetere " Yes....Gangnam-style...yes". Non importa se al mio goffo tentativo di dare un nome ad uno stile alla base della nostra cucina ,loro avevano capito che quello poteva essere lo stile del loro innovativissimo quartiere. Sta di fatto che dopo qualche mese dalle nostre radio si odono ancora le gesta di quella sera trasposte in musica e al Wonjo WonHamae Dakhanmari si serve ancora quel piatto di pasta fatto da quello strano italiano.

Provateci anche voi.

Ingredienti: 

Maccheroni o paccheri
Cipolla
Pancetta tagliata a cubetti
Una fetta di tonno e una di pesce spada
1 uovo
Un goccio di latte
sale e pepe

Tagliate la cipolla e fatela soffriggere con un filo d'olio in una padella ampia, unite anche la pancetta e fatela rosolare.
Preparate intanto l'uovo, sbattendolo con un filo di latte e salandolo a dovere.
Ora tagliate le due fette di pesce a dadini non troppo piccoli e versatele in padella a cuocere.
Cucinate al dente la pasta e dopo averla scolata unitela alla cipolla , alla pancetta e allo spada e tonno.
Girate e girate e ora versate l'uovo...e continuate a girare spegnendo però il fuoco in modo da non cuocerlo subito troppo.
Ora una bella macinata di pepe e siete anche voi del Gnam gnam style!






Avviso ai naviganti: Un blog si apre per propria ispirazione ma sono poi le piccole soddisfazioni che danno la periodica, e non, voglia di aggiornarlo.Soddisfazioni come vedere l'aumento degli amici che lo seguono e voi devo dire che siete aumentati in modo per me inaspettato...ma non vi iscrivete!
Entrate anche voi nei lettori fissi. segnatevi nell'apposita casella a destra e inviatemi commenti e consigli...che qui sono sempre i benvenuti.

                                                                              Vostro ValentinoMazzola

venerdì 14 dicembre 2012

ROTOLO DI PASTASFOGLIA RIPIENO DI FUNGHI E SCAMORZA. Sottotitolo: gli opposti non mi attraggono




Ieri sera è ufficialmente iniziata la seconda stagione della competizione tra cuochi amatoriali più famosa d'Italia: Master Chef ed io me la sono persa.
Intendo dire che mi sono perso la prima puntata, causa cena di lavoro. Essendo per di più, io, uno degli ultimi 3 possessori in tutta Italia dell'obsoleto decoder SKY prima versione, non ho nemmeno potuto registrarla.
Non mi fascio di sicuro la testa più di tanto, in quanto oggi sono già partite le 50 repliche giornaliere tramite le quali anche gli sventurati come il sottoscritto possono rapidamente mettersi alla pari della folta comunità culinaria internettiana.
Comunque...dicevo...ieri sera, per la serie: non si finisce mai di inorridire, oltre al danno della mancata visione televisiva si è unita anche la beffa di una cena terribile in un locale riccionese  che definire " ristorante "sarebbe inappropriato.
La presenza di un amico-collega affetto da celiachia mi ha spinto ad avventurarmi alla scoperta di questo posto , poichè presente su alcune guide dell'associazione che riunisce le persone che non possono assumere glutine in nessuna forma. 
Non voglio infierire , poichè con il solo fatto di aprire e far entrare avventori, i proprietari si stanno già ledendo a sufficienza.Avrei preferito 1000 volte , spaparanzato sul divano , con una moretti e una pizza surgelata tra le mani, ammirare i più orrendi piatti presentati ai tre giudici da improbabili cuochi in erba piuttosto che doverne mangiare di simili per tutta la serata.
Ma...a tutto c'è rimedio e la cura questa volta arriva da molto vicino. Non si tratta di particolari funghi  guaritori o di fiori di bach in grado di riequilibrare la mia oramai riconosciutissima instabile psiche. No amici, vicini e lontani, sembrerà strano ma la mano tesa è stata quella della mia dolce metà che con calma e comprensione, leggendomi sul volto un'espressione degna di Cadorna di rientro da una gita a Caporetto, mi ha proposto di cucinare qualcosa in tandem...e non qualcosa a caso, bensì uno dei suoi cavalli di battaglia ( per rimanere a Caporetto).
Allora amici, seguite le facili istruzioni e preparatevi a gustare un fantastico piatto che può fungere da antipasto ma anche da portata principale, poichè ricco di ingredienti e di sapore.

Intanto, procuratevi una pasta sfoglia al supermarket ( aaaaah cominciamo bene! )

Poi a seguire gli ingredienti e cioè:

Funghi champignon ( una confezione basta e avanza, questi, freschi mi raccomando)
4 fette di prosciutto cotto
1 scamorzina affumicata
3 cucchiai di passata di pomodoro
sale,pepe e ....una birra rossa ( fidatevi ! )







Pulite e tagliate a fette i funghi, metteteli a stufare in una pentola ampia e quando iniziano a d ammorbidirsi, sfumate con un quarto di bicchiere di birra e aggiungete il pomodoro.
Aggiustate di sale, macinate abbondante pepe e chiudete con il coperchio facendo terminare la cottura e asciugare il composto. intanto che attendete, bevete il rimanente della birra ( passo importantissimo della ricetta ).
Quando tutto è pronto, fate raffreddare i funghi e stendete la pasta sfoglia su di un tagliere.
Ora...versate il preparato dalla pentola sulla sfoglia in maniera abbondante.
Adagiate sopra il prosciutto e sopra di esso la scamorza tagliata a fette non troppo sottili.
Chiudete bene la sfoglia e infornate a 180 gradi per circa 20 minuti e comunque fino a doratura del rotolo.
Buon appetito.





sabato 8 dicembre 2012

T - FACTOR




Amanti della musica e dell'ormai famoso talent-show, non sentitevi del tutto orfani, perchè da oggi c'è un nuovo programma che se vorrete vi accompagnerà per tutto l'inverno, regalandovi emozioni , momenti di gioia e di piacere...sopratutto!
Inizia quest'oggi ,sulle nostre tavole, T-FACTOR, fattore TRIGLIA.
Dovete sapere che questo simpatico pesce dalle sfumature rossastre da molto tempo occupa lo scalino più alto del mio personalissimo podio dei pesci più amati e anche  più utilizzati, come ben sa chi ha avuto modo di partecipare alla cena svoltasi circa 1 mese fa al ristorante " La Marianna" di Rimini, dove il mio personale menù, proposto in esclusiva, vedeva come primo piatto proprio quello che ora vengo a proporre anche sulle pagine digitali di questo mio diario enogastronomico...e non solo.
Gli ingredienti sono di semplice reperimento ed economici, in linea con la spending review casalinga.

Orecchiette con sugo di triglie, pomodorini e finocchietto selvatico.

le mazzancolle a fianco le ho marinate e accompagnate con lo zenzero caramellato....eccezionali!


Ingredienti per 4 persone:

12 triglie
12 pomodorini ciliegino
1/2 chilo di orecchiette
pochi pinoli
sale, pepe e mezzo bicchiere di vino bianco.

aaaah dimenticavo....del finocchio selvatico ( basilare )

Sfilettate le triglie ( questo lo dovete saper fare voi, non posso speigarvelo...e non ne ho nemmeno tanta voglia sinceramente ), ora in una pentola abbastanza ampia soffriggete cipolla e sedano poi buttate i filettini e fateli cuocere ( dopo poco vedrete che si spezzano in mille parti ). Sfumate con il vino e aggiungete i pomodorini. Aggiustate di sale e pepe, buttate in pentola un rametto di finocchio selvatico e una manciatina di pinoli.
Il grado di cottura del sugo lo riconoscerete appena vedrete appassire i pomodori, poco mi raccomando!
Ve lo devo dire che nel mentre avete fatto cuocere la pasta in acqua salata? ah ecco!
Fate saltare le orecchiette per un minuto nel sugo ( quindi levatele 1 minuto prima ne ) ed ecco che adesso le potete anche ...mangiare.

P.S. se il rametto di finocchietto è sottilissimo e fresco lo potete lasciare anche in impiattamento se no levatelo.


quello è un ramo di finocchietto selvatico, reperito in giro a Rimini


Sarò banale ma a me, pasteggiare con le bollicine, piace tanto. Questo è stato il mio accompagnamento

martedì 4 dicembre 2012

E.R. cuochi in prima linea.





Più che un amico...direi un fratellino minore. E' così che ho sempre sentito Luca, nonostante una palese diversità caratteriale, io più esuberante ( forse troppo ), lui più calmo e gentile.
Eppure , adesso, a distanza di qualche decennio, me lo ritrovo Dottore ( in ginecologia ) e Ufficiale Medico della Marina Militare Italiana. Si avete capito bene, un 'UFFICIALE GENTILUOMO, e oserei dire con le mani...in pasta!
Ma che avete capito, intendevo dire che oltre alla brillante carriera, Luca ha dato spazio anche alla sua passione per la cucina, che lo vede quest'oggi protagonista della ricetta di pasta, inviatami da lui...solo per i lettori del blog.
E come nella pura tradizione di questo diario culinario...ricevo e propongo direttamente dall'originale.

P.S. Per qualunque donzella avesse fatto un pensierino sul mio amico: E' FIDANZATISSIMO...spiacente.

 Per due... sugo abbondante, fatta oggi: 10 pomodorini sott'olio, 6 capperi sotto sale, 10 olive taggiasche sott'olio, 1 scalogno. Spaghetti integrali . Sale integrale di Trapani , olio di olive taggiasche.


 Preparazione: taglia il pomodorini a pezzettini sul tagliere mentre fai dorare la cipolla nell'olio taggiasco. Butta la pasta in acqua salata con il sale delle salin
e trapanesi. Aggiungi i pomodorini ed i capperi e fai saltare per 5 minuti senza ovviamente aggiunta di sale, poi aggiungi le olive taggiasche intere denocciolate gli ultimi 3 minuti. Ed è esattamente il tempo di cottura degli spaghetti. Scola e dai un ultima saltata nella padella dove hai preparato il sugo.


 Oggi ho abbinato un cuvè di pinot grigio e bianco delle venezie. Soddisfacente primo veloce dopo lo smonto notte! :-)

domenica 25 novembre 2012

L'Ambra di Talamello





Come tutti i siti più importanti e corrispondenti a organizzazioni  e istituzioni nevralgiche del nostro paese, anche il nuovo Tovagliolo di ValentinoMazzola " No Reservations", ha subito l'attacco hacker più temuto in assoluto, quello di Anonymous e così ha dovuto per diversi giorni cedere le armi e acconsentire al fatto che i suoi numerosi fans e amici si rincuorassero leggendo qua e la ,varie esperienze in ambito culinario da altri foodblogger. Ma ora , grazie all'intervento della nostra preparatissima Polizia Postale, il vostro cantastorie in ambito kitchen, preferito, è tornato più agguerrito che mai e con numerose sorprese che si scopriranno poco per volta nei prossimi mesi, ma che vi assicuro ,saranno esplosive!
In forzato stand-by informatico, mi sono dilettato alla scoperta di sapori e luoghi a me ancora sconosciuti e proprio l'altra sera, accompagnato da una brigata d'eccezione, poichè formata da persone ispirate e volenterose di aggiudicarsi per una sera i piaceri che solo un luogo ancora custodito in un'atmosfera d'altri tempi può regalare,  mi sono inerpicato sulle dolci colline romagnole, fino a Talamello,per entrare nella storia.
Si amici, perchè andando a visitare la lì ubicata locanda dell'Ambra, si entra di diritto nella storia, di quei luoghi, fermi ancora ad un'epoca in cui il cibo era senza concorrenti, il centro della vita sociale della comunità.
Perchè dare il nome di una resina fossile ad un formaggio?
Perchè come essa , rimane custodito nelle profondità della terra, in vecchie fosse che ne caratterizzano il sapore donando a questo tesoro un'epicità quasi unica nel panorama gastronomico romagnolo.
Menzione particolare al nostro ( posso dire nostro vero?) Piero, che sia all'andata che al ritorno ( rischiando di suo, " vedasi C.D.S." ) si è offerto di guidarci fino in loco, sopportando, per svariati chilometri ,discorsi e discussioni di livello altissimo come ad esempio l'uso corretto del telefonino in ambito extralavorativo, il tutto mentre una parte della brigata russava appoggiata al finestrino reso ghiacciato dalle temperature miti ma pur sempre novembrine.
Invito i vicini, ma anche i lontani ,a recarsi in questo ottimo ristorante di cui non svelo il menù ma invito a leggerlo sul sito di cui apporrò pocanzi il link


Una " fossa" , visibile alla locanda



il formaggio " Ambra"


                                                                          I LINK

per raggiungere Talamello ( RN )  https://maps.google.it/maps?hl=it&ds=i&pq=ambra+di+talamello&cp=16&gs_id=3x&xhr=t&q=locanda%20dell'ambra&um=1&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.r_qf.&bpcl=38897761&biw=1280&bih=709&wrapid=tljp1353849933442240&ie=UTF-8&sa=N&tab=il


Guardate il ristorante     http://www.lalocandadellambra.com/it/ristorante.asp


A destra, come al solito, per completare culturalmente il discorso....alcuni video a tema.

mercoledì 14 novembre 2012

Le Primarie..( o le infermiere ? ).



Non trovo ispirazione, da qualche giorno sembra sparita.La fame no...quella no, ma la lampadina non mi si accende.
Ora sono qui, ore 21.36 di lunedì, canale 100 di Sky e di colpo capisco molte cose.
5 personaggi in fila a cui non sembra interessi più di tanto la mia attenzione e uno sconosciuto conduttore con in tasca qualche domanda banale e scontata.
Eccoli , li riconosco tutti.
Un filet mignon, travestito da scaloppina al limone
Una torta della nonna, magari buona, ma un po priva di carattere.
Un particolare piatto di sushi, sano ( forse) ma che non fa parte della nostra cultura ( per ora).
Un brodino col dado, magari guarisci ma poi ....
Ed infine le penne alla vodka, buone per ogni stagione, ma che palle e che vecchie!
Mio Dio, ho capito! A forza di vedere questi antichi piatti appoggiati sul tavolo del nostro paese, forse ci siamo abituati a mangiare sempre le stesse cose, vecchie , che in un modo e nell'altro ci facciamo piacere e scendere giù per il gargarozzo ma che di gustoso e salutare non hanno davvero nulla.
Ah, ecco ValentinoMazzola, qui ti volevamo!!!   Facciamo politica eh !!!!
Ma no , alla fine questo mio piccolo diario culinario non pretende certo di indottrinare nessuno e neanche di intraprendere particolari discorsi demagogici.
Se c'è bisogno di genuinità bisogna ricercarla nei comportamenti quotidiani. Come si dice " la tavola è lo specchio della cucina" o una cosa del genere.
E allora capita anche che ti ritrovi intontito da cotanto parlare e ti accorgi di non aver nulla in frigorifero con cui consolarti. Non disperare , perchè con pochi , semplici elementi puoi creare un piatto diverso e piacevole.





Ingredienti:

5 o 6 pomodorini secchi
10 funghetti sott'olio
una manciata di capperi ben sciacquati
olive nere in abbondanza.

La storia è presto detta. Tagliate a coltello tutti questi ingredienti in maniera molto grossolana e conditeci delle buone fette di prosciutto cotto o arrosto.



                               
                                                             IMPORTANTE


A tutti gli amici che seguono questo mio blog, voglio ricordare che per iscriversi non servono soldi o amicizie, basta cliccare la striscia nella parte destra della pagina e divertirsi a leggere queste pagine.


mercoledì 31 ottobre 2012

La mia prima volta.

No amici, non sono tornato qui, su queste pagine digitali, per cavalcare l'onda mediatica dei recenti successi di " 50 sfumature di grigio,rosso etc.." , raccontando le mie prime esperienze con il gentil sesso, bensì per farvi un dettagliato racconto di un' altra "Prima volta", quella dietro i fornelli di un ristorante...si si ...un ristorante vero.
Come vi avevo già annunciato ampiamente sul blog, su Facebook e ( ringrazio )  su alcuni siti specializzati in eventi locali , domenica 28 si è svolta la seconda serata dei "cuochi improbabili", rassegna ideata da quella mente diabolica dell'Enrica e dedicata quest'anno a tre non-professionisti delle padelle che per un giorno possono cimentarsi al comando di una capace brigata di cucina.
La location prescelta per tale "esperimento" si è rivelata da subito straordinaria e ideale per il tipo di menù proposto dal sottoscritto, esclusivamente di mare , esclusivamente fresco ed ispirato alla cucina mediterranea con l'uso di tutti i pesci principi delle nostre coste: spada, tonno e triglia.
Accompagnati da verdure ed erbe aromatiche come nella migliore tradizione italiana ed innaffiati con ottimi abbinamenti di ispirazione siciliana.
La serata, dedicata alla filmografia poliziottesca anni '70 e '80, con adeguata scenografia , ha visto partecipare numerosi fans di questo mio diario culinario, amici, parenti e un buon numero di amanti dell'enogastronomia giunti per l'occasione anche dall'estero ( San Marino ).
Più delle parole potranno forse rendere bene l'idea le immagini a cui voglio lasciarvi, ringraziando tutti i partecipanti alla cena e dando appuntamento alla prossima straordinaria occasione.

                                                                                                       il Vs. Chef
                                                                                                  ValentinoMazzola


Trattoria di mare "La Marianna"

Splendida location!

Cubi di tonno, al sesamo e con pesto di menta + caponatina

sugo triglie e pendolino

involtini di spada su letto di crema di porri

salame bianco di cioccolato con Marsala


Che vino !!!   http://www.cottanera.it/it/vini/barbazzale_bianco.php



http://www.osteriadeborg.it/marianna/ambiente.php




venerdì 26 ottobre 2012

Serata eccezionale ...a Rimini




Quando si dice eccezionale si pensa subito a qualcosa di entusiasmante, incredibile, favoloso.
Si certo, io mi auguro che la serata sarà tutto questo ma intendo entrare nel vero senso della parola eccezionale.
Infatti oltre alla straordinarietà dell'evento si unisce anche l'unicità.
Amici, il vostro ValentinoMazzola per una sera , sarà CHEF.
E con una location come la trattoria di mare " La Marianna" di Rimini e un'organizzatrice come l'Enrica, non potrà che essere un piacere cucinare, unitamente alla capace brigata, sfiziosi e originali piatti ispirati alla Sicilia.
Per tutti coloro che vorranno esserci e anche per chi non potrà , vado ad illustrare il ricco menù che proporrò domenica 28 ottobre.

Cubi di tonno ai due sapori con caponatina alla Montalbano

Orecchiette con sugo di triglia e pomodorini pendolino

Involtini di pesce spada su letto di crema di porri e chips

Salame di cioccolato bianco con sorriso di fondente, accompagnato da Marsala "Filippetti"

dalla cantina: Barbazzale Inzolia Cottanera

La serata , seconda della rassegna dei "cuochi improbabili", inizierà alle 20.00

Con l'augurio che molti di voi vogliano partecipare, vi lascio i recapiti del ristorante e vi ridò appuntamento per il resoconto della cena, qui su queste pagine digitali.

                                                                                                  Vostro

                                                                                       ValentinoMazzola

Per prenotazioni " La Marianna" viale Tiberio 19, Rimini. Tel.0541 22530 email  info@trattorialamarianna.it

http://www.osteriadeborg.it/marianna/eventi.php

lunedì 22 ottobre 2012

Branzino...patate,pomodorini e olive




Sono finiti i tempi in cui gli italiani passavano il confine della ex-Jugolslavia con le loro lunghe canne da pesca,sotto gli occhi un po stupiti e un po stupidi delle guardie che si chiedevano che passione avessero mai avuto questi occidentali non-comunisti nel pescare qualche cefalo o qualche anguilla, proprio li, lungo le loro coste.
E sono convinto che questa domanda se la saranno fatta anche i numerosi agenti dell' UDBA, la polizia segreta della Repubblica Federale Socialista, che passavano notti intere appostati dietro cespugli in attesa di scoprire le ragioni di cotanta migrazione verso una terra dalla quale tutti invece volevano andarsene.
I locali non praticavano quel tipo di pesca e mai avrebbero pensato con quale ricchezza gli stranieri se ne tornavano a casa dopo le lunghe ore notturne passate alle foci dei loro affluenti.
Adesso, che Tito è volato in cielo, o più probabilmente in qualche girone dantesco, da qualche anno, i branzini sono una prelibatezza che va bene anche per le tavole croate e a noi , questa volta poveri occidentali, non resta che recarci in pescheria e comperare un bel pesce,possibilmente allevato in mare...e prepararlo così:

Ingredienti

un bel branzino,pulito a dovere ma completo di testa ( la rivoluzione francese è finita!)

pomodorini ciliegino

patate gialle

olive nere ( col nocciolo, poi lo togliete voi prima di infornare)

olio,sale e pepe


Tutto molto semplice ,come nella migliore tradizione di questo blog.
Pulite e affettate le patate a fette sottili.
Create un letto ,su di una pirofila, con il tubero e adagiatevi sopra il branzino aperto a libro.
In una ciotola mettete i pomodorini tagliati a metà, le olive snocciolate da voi,e abbondante olio extravergine,sale e una macinata di pepe.
Versate ora il composto sopra il vostro pesce e infornate a 180 gradi per circa 15-18 minuti.




Piatto e contorno fatto!  BUON APPETITO.

Se poi non avete voglia di far niente mangiatevi questo...ma non lamentatevi poi eh!



Questa volta l'abbinamento del vino proponetemelo voi, sono qui che aspetto i vostri consigli...vi piace bere o no!?

A destra i video di una località della ex-Jugoslavia davvero stupenda che fa parte dei miei ricordi d'infanzia.



martedì 16 ottobre 2012

Mazzancolle al sale dei Dogi



Valentino, che differenza c'è tra un gambero e una mazzancolla?, a me sembrano uguali!
No, in effetti non sono uguali, o meglio, la manzancolla o gambero tigre fa parte della famiglia di quest'ultimi ma si differenzia per le striature ( da tigre...appunto), il colore tendente al grigio ( che in cottura si trasforma in arancio) e il sapore leggermente più delicato.
La mazzancolla si pesca anche nel mare Adriatico e nemmeno a dirlo, è a detta della popolazione romagnola,il miglior gambero esistente sulla faccia della terra...e siccome si ipotizzano mari anche sulla superficie lunare, il riminese preferisce sottolineare la supremazia del prodotto autoctono, a livello universale.
Questa sera, per deliziare le mie papille gustative e quelle della mia dolce metà, ho deciso di preparare il gustoso crostaceo con una base di sale Marino Integrale di Trapani, addizionato di Sale delle Saline di Cervia (RA) con cumino, sesamo, curcuma e zenzero, chiamato SALE DEI DOGI.
Risultato: eccezionale !




Prodotto a Cervia


direttamente dalle saline di Trapani,raccolto a mano


Basta scaldare un filo di olio extravergine in una padella e mettervi le mazzancolle a cuocere per 3-4 minuti, senza esagerare.
In una pirofila stendere un letto di sale e unirvi un po di sale dei Dogi.
Una volta cotte le mazzancolle, adagiarle dolcemente nella pirofila e ricoprirle di altro sale integrale.Rimestare  con attenzione e servire.

In cucina i dettagli sono importanti e l'uso di prodotti selezionati non è solo un vezzo ma un'esigenza quando si vogliono valorizzare a pieno alcuni cibi , ottenendo i risultati migliori.

Ho abbinato questo dono del mare con un vino bianco proveniente dalla comunità di San Patrignano, sulle colline riminesi. Aulente è il suo nome ed è composto di un uvaggio di Chardonnay e Sauvignon blanc.
A seguire i link.





A destra i video della raccolta del sale marino.


giovedì 11 ottobre 2012

Manti ! i ravioli del Bosforo






Il mio caro amico Bilal, Chef turco, taglia corto: Qui a Istambul, quando un turista ci chiede " Cos'è Manti?" Noi rispondiamo " TURKISH RAVIOLI".
Ma di fatto questo particolare piatto, si avvicina di più , almeno come forma, ai nostri tortellini, diciamo...con qualche sostanziale variante.
Partiamo!

Ingredienti x 4 persone:

320 gr di farina
2 uova
acqua

Per il ripieno:

1/2 cipolla
200 gr di carne di manzo macinata
sale e pepe


Il condimento:


1 spicchio d'aglio, yogurt, burro e peperoncino


Per preparare la pasta, utilizzate pure il metodo italiano,  poi fate riposare 30 minuti.
Tritate la mezza cipolla e mescolatela con la carne trita, aggiustando con sale e pepe.
Stendete la pasta e formate dei piccoli cerchi di circa 2, 5 cm di diametro ( quindi abbastanza piccoli ) e riempiteli con il ripieno preparato. Fate bollire in acqua salata ( per la cottura, assaggiate, poichè dipende anche da quanto avete steso la pasta e quindi dal suo spessore).
Tritate ora lo spicchio d'aglio e mescolatelo con lo yogurt e in una padellina sciogliete il burro tritandovi dentro il peperoncino.
Quando i Manti sono cotti, versatevi sopra prima lo yogurt e poi il burro caldo.

BUON APPETITO !


Non sono solito fare la morale a nessuno, in quanto persona totalmente priva di essa ( scherzo eh! ), ma credo che le circostanze storiche e sociali spingano a volte a riflettere più di quanto la vita normalmente, con  impegni e  problemi, ci porti a fare.
Allora penso,  o almeno per me è così ,che la più grossa soddisfazione per un'individuo possa essere lasciare qualcosa dietro di se , cercando di far si che questo qualcosa sia positivo senza paragonarlo per forza all'opera altrui.
Proprio dalla Turchia, una breve ma utilissima fiaba, dedicata un po a tutti noi, in generale, ma in particolare a chi del denigrare gli altri , per risultarne migliore, fa una ragione di vita.
Se ognuno di noi imparasse a migliorarsi sempre in quel che è chiamato a fare, FORSE LO FAREBBE MEGLIO!





Una rosa e una farfalla stavano litigando su chi fosse la migliore.
La rosa disse:
- Poverina! Come è breve la tua vita! Oggi
ci sei, domani non ci sei più. Io, invece,
rimarrò sul mio stelo, aprirò i miei petali
e spargerò il mio profumo nell'aria-

- Tu sei prigioniera - rispose la farfalla - mentre io posso
volare di giardino in giardino. Inoltre anche la tua vita
è breve. Una tempesta potrebbe buttarti giù
da un momento all'altro -
La rosa replicò che, almeno, lei era bella
mentre la farfalla era solo un verme con le ali!
Mentre discutevano, passò una donna e colse la rosa
e un uccello mangiò la farfalla.


Morale:orgoglio e vanità spingono a credersi
superiori agli altri, sebbene nessuno sia più
importante di un altro, essendo soggetto, come tutti,
alla vecchiaia e alla morte



Ciao Bilal e grazie.

domenica 7 ottobre 2012

Non vorrei...ma se vuoi.




Non vorrei andare in quello di Bologna.
In fondo Il primo Eataly è stato eretto a Torino ( e io sono torinese), terra di vini tra i più pregiati del mondo e di sapori forti ed esclusivi.
Figlio proprio di quel Slowfood , piemontese  di nascita e poi diventato patrimonio mondiale al pari delle piramidi di Cheope protette dall'Unesco.
Fatto sta che la complicità di due fattori non da poco: i miseri 100 km che mi separano dal capoluogo felsineo e un lampadario da sogno , trovato a Reggio Emilia ma consegnatomi ai piedi delle tre torri, ha determinato il mio avvento in quello che rimane , anche fuori dai confini sabaudi, un tempio del gusto e in questo caso anche dell'anima, trovandosi collocato all'interno della libreria Coop di via Orefici, in pieno centro storico.
Ed è davvero un punto , quello a favore della sede emiliana, non da poco. Se infatti si può obbiettare sulla scarsità di prodotti d'eccellenza in vendita nello store, rimaneggiatissimo se messo a confronto con quello torinese, di sicuro sarà gradita ai più, la possibilità di muoversi e alternare un'assaggio di tipicità italiana con la scelta di un buon libro o un dvd da guardare a casa, sdraitai sul divano, magari gustando dei biscottini di meliga o dei baci di dama.
Io personalmente mi sono fatto attrarre dal contesto " Osteria" , scegliendo delle ottime tigelle DOP, del forno "la zoca" di Zocca (MO), da farcire con salumi e formaggi selezionati.Il tutto accompagnato da una birra ambrata della Birreria del Borgo, presidio artigianale.
I prezzi sono giusti, se si considera la qualità.
Amici , torno quindi a consigliarvi questo luogo di passioni e delizie e se proprio non vorrete mettere su qualche etto almeno potrete saziare la vostra mente.


Perchè questa birra, ambrata, si chiama INBRANATA?

Perchè è nata nella piccola ma ridentissima cittadina di Bra ( CN) e la caratteristica principale è la sua composizione.
Prodotta con un'alta percentuale di una qualità di grano, antenata del nostro tipo Duro.
Un pò in (m) branata forse ma dissetantissima e gratificante.

I SOLITI LINK, qui di seguito.



Questo è il lampadario....vi piace?

design di Ingo Maurer
Per chi ancora ( ancora?) non lo sapesse, qui a destra trovate dei video propedeutici e più in su la possibilità di sedersi a tavola con chi l'ha già fatto ( bravissimi!)....fate vobis!




martedì 2 ottobre 2012

L'Oktoberfest a Rimini





Come accade da quando il mio palato ha iniziato ad assaporare e apprezzare la nota bevanda a base di luppolo, anche quest'anno si è intrapresa una breve preparazione di un viaggio a Monaco di Baviera con degli amici per la nota festa della birra e come sempre all'ultimo minuto, un'inaspettato evento ne impedisce la realizzazione.
Ma questa volta, la sofferenza provocatami dal non potermi sedere sulle dure panche dell'Oktoberfest a scolarmi ettolitri di birra assaporando qualche "leggerissima" specialità tedesca, è calmierata dall'ottima iniziativa di uno dei più famosi locali riminesi: il 365.
365 come i giorni in cui potete effettivamente recarvi in questo tempio della birra alla spina, meta obbligata di chi , nella città Malatestiana, vuole assaporare fino a 15 tipi di birra alla spina e oltre 40 in bottiglia, rigorosamente selezionate tra le migliori di tutto il mondo.
E solo un'organizzazione maniacale , come quella che il proprietario Gibo mette da sempre in tutto quello che fa, poteva ricreare un po di Baviera in riva al mar adriatico.





Ben 5 birre rigorosamente crucche della zona accompagnavano, ier sera, gli altrettanti piatti d'ispirazione germanica quali: l'insalata di patate e cipolle, gli immancabili wurstel e crauti, il pane nero con lo speck, la salsiccia e la zuppa di porri.
Ogni tipo di Konig Ludwig, la Hell, la Schloss-Keller, la Spezial, la Weissbier e la reale scura Dunkel, era perfettamente in armonia con il cibo con cui veniva servita, questo forse in perfetto stile italiano se dobbiamo proprio stare a vedere.
Non bisogna però disperare se non si è riusciti a presenziare alla serata in questione. Queste ottime birre sono ancora li, ad aspettare chiunque voglia fare un piccolo passaggio dalle parti della foresta nera, magari facendo meno chilometri e parcheggiando vicino al ponte di Tiberio.

Qui di seguito vi lascio alcuni link, del 365, di questa ottima birra e anche di un gran bel sito di ricette e non solo con cui ultimamente ho collaborato e con cui spero di farlo sempre di piu'. Dateci un'occhiata e se non siete ancora iscritti al mio blog fatelo al più presto, utilizzando la caselletta a destra " chi si è seduto a tavola", presto ci saranno novità ed iniziative.

http://www.facebook.com/pages/3sei5-RiMiNi/149478541760069


http://www.bier-keller.com/index.php


http://ciaorecipes.com/




mercoledì 26 settembre 2012

Triglie alle mandorle

...tra gli scogli c'è una triglia
che bisbiglia con la figlia
indicandole una biglia
che risplende in fondo al mare,
dice "non farti notare,
corri a prendere la biglia
o la piglia
un'altra figlia"...




Le triglie sono il mio pesce preferito, belle da vedere sul bancone della pescheria, con il loro colore rosso vivace e gustose da mangiare avendo carne morbida ma saporitissima.
Se poi a questo aggiungete che questa è proprio la stagione giusta per decidere di assaporare questo pesce...e se poi aggiungete che mia suocera è una straordinaria fucina di ricette di mare, allora...

Ingredienti:

triglie ( se poi le trovate di scoglio meglio ancora )

uova

farina

mandorle pulite e a fette

sale

La ricetta non è per nulla complicata e regala un divertente e gustosissimo antipasto preludio magari ad una vostra cena marinara.
Sfilettate le triglie ( cioè pulitele bene dalle spine, purtroppo la triglia sotto questo aspetto è un po rognosetta) e passate il risultato nella farina...poi nell'uovo sbattuto e salato.
Si, si, prima nella farina e poi nell'uovo, non mi sono sbagliato a scrivere.
Una volta che avete fatto quest'operazione, stendete le vostre mandorle a fettine ( non impazzite a farle voi, le vendono già e sono perfette!) e passatevi sopra i filettini di triglia , impanandoli quindi con le mandorle ( quindi immandorlandoli ?) ...poi friggeteli in olio ben caldo ma fate attenzione a non tenerli per troppo tempo poichè la carne della triglia e delicata e cuoce velocemente.

Buon appetito!

venerdì 21 settembre 2012

Fleurs de courgettes







Chiedetemi: Allora Valentino, com'è stato andare in vacanza con Biagio?
Come con Biagio chi?! Antonacci ovviamente!
Amici, ebbene si, il vostro foodblogger ( si dice così) di fiducia ha oramai raggiunto quel livello di notorietà tale che lo porta a frequentare personaggi famosi, del cinema, della moda, dello sport e anche della musica.
Ed è proprio su quest'ultima categoria che ho deciso di buttarmi per poter trascorrere una sana e rilassante settimana di ferie....dove?...beh ovviamente in Salento.
No cari lettori, non mi sono rincoglionito tutto di un botto ( nel senso che il processo è stato lento ed irreversibile ) , nel tacco d'Italia ci sono andato veramente ma senza il mitico cantante milanese...ma è come se lui fosse stato sempre lì accanto a me ...con la sua " leggermente inflazionata" ultima hit Non vivo più senza te.
Spero davvero di trovare la voglia giusta nei prossimi giorni per poter resocontare come si deve il mio soggiorno salentino, che vi assicuro è stato sotto ogni aspetto una scoperta entusiasmante; mare cristallino, gente generosa e genuina e cibo davvero sempre e sottolineo sempre ottimo e abbondante, come si diceva una volta durante la naia.
Per il rientro nell'ordinarietà della vita cittadina ( ma Rimini è una città? ) ho scelto una semplicissima e velocissima ricetta a base di fiori di zucca, di cui vado davvero ghiotto...e siccome ne vanno matti di solito anche i bambini, magari potreste stupirli al loro rientro scolastico con questa leggera delizia.

Ingredienti

Fiori di zucca

Acqua fredda, frizzante

farina 00

pepe e sale

2 foglie di basilico

Iniziamo: Preparate una pastella utilizzando la farina e versandovi dentro l'acqua frizzante, fino ad ottenere un composto di media densità. Regolatelo di sale e aggiungete un pizzico di pepe e 2 foglie di basilico tagliate a pezzettini.
Dopo aver pulito i fiori di zucca ( tolto il pistillo interno e i filamenti ) , ed averli lavati e scolati, immergeteli nella pastella , per bene , e infine friggeteli in olio fino ad adeguata doratura.
Il vostro piatto è pronto!
Pur avvicinadosi alla tempura, io non utilizzo birra nella mia pastella, semplice scelta personale, nulla di più.





venerdì 13 luglio 2012

Chiuso per ferie.




Ci rivediamo a settembre. Buona estate a tutti!

mercoledì 27 giugno 2012

Serata europea?

ValentinoMazzola, hai deciso di abbandonare il tuo blog?
ASSOLUTAMENTE  NO !
Capitemi però, mi risulta estremamente difficile, aprire la finestra di casa, scorgere il mare, sentirne il profumo  , il caldo sulla pelle e non sentirmi attratto verso la spiaggia come un granello di polvere risucchiato da un Folletto della Vorwerk.
Spiaggia, moto, insomma l'estate è per me il periodo meno adatto per cimentarmi in complicate scritture culinarie, anche perchè , a forza, sto cercando di eliminare quei chiletti che generosamente ho lasciato adagiare sul mio giro vita nel passato inverno.
Proprio stordito dal caldo e dal mare, ieri sera , accoglievo senza struggermi dal dolore, la notizia di un'inaspettata cena di lavoro alla quale mia moglie da li a poche ore avrebbe partecipato ( strano ma vero mi chiedeva anche se mi dispiaceva...mi devo preoccupare?! ).
Decidevo quindi di accarezzare un po lo spirito organizzando una di quelle tipiche cene da "maschio": partita ( portogallo-spagna) , pizza, birra e rutto libero.
Beh diciamo che com'è nel mio stile, cercavo di smussare un po gli angoli e finivo quindi per prepararmi una gustosissima cenetta d'eccellenza.
Innanzitutto optavo per una più autoctona ( per me ovvio ) Piadizza , ovvero una pizza ma preparata su di una piadina romagnola sfogliata.
Pomodoro della nonna, gorgonzola, grana padano e speck a listarelle, per quella che diventava una delizia, leggera leggera, da ripetere sicuramente ( provatela, solo 8 minuti in forno a 180 gradi ).
L'accompagnamento DOC : Birra artiginale "cotta 21" dei Mastri Birrai Umbri, una bionda rifermentata in bottiglia da soli 5 gradi ma con un carattere estivo irresistibile.
La partita alla fine, indipendentemente dal risultato, non è poi stata nulla di eccezionale, al contrario del mio solitario desinar. Tesoro, quand'è che avete la prossima cena di lavoro?!

La Piadizza prima dell'infornata




Birra artigianale




La Piadizza pronta !


Continuate ad essermi fedeli lettori, amici, e se potete iscrivetevi al blog ( sezione " chi si è seduto a tavola" ), diventiamo una bella e numerosa comunità.


Birra Mastri Birrai Umbri:http://www.mastribirraiumbri.it/

martedì 19 giugno 2012

Fuga di cervelli...




...e il mio non fa di sicuro eccezione.
In quest'inizio d'estate torrida, provate ad immaginare di trovarvi a Rimini, capitale della Riviera Romagnola, meta di vacanzieri alla ricerca di mare, sole ma specialmente della spensieratezza perduta negli 11 mesi e mezzo di costrizione metropolitana.
Condite il tutto con la possibilità di muoversi 24 ore su 24 con addosso solo un bermuda, una t-shirt e un paio di infradito, ragazze abbronzate, in bikini, che passeggiano sul lungomare e locali sulla spiaggia dove poter sorseggiare una birra ghiacciata aspettando il tramonto, capirete che...il cervellino, più o meno grande che sia, vola via.
Mi chiedo quindi come si faccia a pensare perennemente e con la dovizia che tale pratica merita, alla cucina e alla preparazione di squisiti, ma ahimè molte volte calorici ( e per la nostra prova costume non va bene! ), piatti , quando fuori il solleone ruggisce a 35 gradi all'ombra.
Questo è il tempo in cui sbizzarrirsi con insalate multicolore, inventarsi primi piatti leggeri da gustare anche freddi e riscoprire le fresche macedonie di frutta con le quali  rintemprare  il corpo e lo spirito mentre ancora vi state togliendo la sabbia dalle gambe.
Ho solo voglia, quindi, di proporre una composizione estiva....ma estiva veramente, con la quale soddisfare il palato e grazie alla quale poter tornare, ahimè  in ufficio, senza crollare sulla tastiera del pc in fase digestiva!

Insalata della Gatta 
1 zucchina
1 carota
1 manciata di mais ( quello delle scatolette)
1 manciata di ceci ( sempre in scatola, tagliamo corto che dobbiamo tornare in spiaggia )
qualche crostino di pane
1 fettina di manzo.
insalata songino ( valeriana )


Innanzi tutto, bollite in acqua appena salata, la fettina di manzo, fatta tagliare non troppo sottile.
Create un letto di insalata e dopo aver grigliato la zucchina stendetela sopra.
Con un pela patate, create dei riccioli di carota e fateli cadere in ordine sparso ( non troppi, alla fine servono più per colorare che per mangiare ), spargete mais e ceci.
Ora adagiate sopra la carne ,tagliata a listarelle sottili.
Spolverata di prezzemolo e tocco finale...qualche spruzzo di glassa di aceto balsamico.


l'insalata della Gatta






Buon caldo a tutti.