mercoledì 30 gennaio 2013

Dalla Sicilia con amore...Spaghetti merluzzo e olive.

In effetti la prima cosa che mi è balzata all'occhio, quando ho ricevuto la ricetta dal mio amico ginecologo-chef Luca, è stata che nel titolo originale campeggiava la dicitura " olive taggiasche", particolare qualità originaria del piccolo paese di Taggia, provincia di Imperia, che diciamo con la Sicilia, terra dalla quale e per la quale la ricetta trova ispirazione, non GENDRA molto ( come direbbe La Russa ).
Ma si sa, la cucina, sebbene qualcuno voglia farcelo credere, non è una scienza perfetta quindi le contaminazioni sono ben accette specialmente se finalizzate alla buona riuscita di un piatto... e credo che questo sia proprio il caso.
Quindi...rinominando in corpo al post la ricetta come SPAGHETTI con MERLUZZO e OLIVE TAGGIASCHE, riporto a tutti gli interessati testualmente come speditomi dal mitico viaggiatore.




Tagliate a cubetti grandi un filetto di merluzzo fresco stando bene attenti ad eventuali lischette residue. Sullo stesso tagliere, in disparte, tagliate in due, un po' schiacciandole, una quindicina di olive taggiasche denocciolate sott’olio.
Nell’olio taggiasco avete nel frattempo fatto dorare 4 teste d’aglio. Rimuovete l’aglio e buttate ad indorare il merluzzo e le olive sfumandole con un po’ di vino bianco. Portate a ebollizione l’acqua, salatela (sempre con sale grezzo delle saline trapanesi), e cuocete gli spaghetti (preferibilmente di gragnano). Scolateli quando saranno ancora molto al dente e versateli nella padella dove avete fatto andare il merluzzo, insieme ad un abbondante mestolo di acqua di cottura. Fate saltare il tutto per 3-4 minuti mescolando continuamente, fino a che la pasta non ha ultimato la cottura e l’acqua è stata assorbita. Togliete dal fuoco e servite subito con un abbondante spolverata di prezzemolo. Tasca d’Almerita – Regaleali bianco, come abbinamento





http://tascadalmerita.it/it/home/

sabato 26 gennaio 2013

Auguri CAPITANO !




                                                          Valentino Mazzola

venerdì 25 gennaio 2013

Bacalhau tao bom de Lisboa



E va bene, direte " Valentino ma che cosa scrivi? l'hai fatto te sto baccalà, ma non abiti a Rimini?" .
Si si tranquilli, non mi sono trasferito seguendo le tracce del re dei paparazzi, semplicemente se avessi intitolato questo post " Il baccalà più buono di Rimini" probabilmente avrei attirato commenti di sufficienza e sicuramente molto meno l'attenzione su questa ricetta che invece, datemi retta , ne merita davvero molta, specialmente se come me siete degli "invasati" di questo pesce originario dell'Atlantico.
Ora, veniamo al dunque. Perchè proporre qui una ricetta, quando altrove e su siti specializzati se ne trovano a centinaia? Perchè la ricetta che illustrerò tra poco a tutti voi, amici del "Tovagliolo di ValentimoMazzola" e di per se originale, in quanto presenta aspetti e ingredienti comuni ad altre preparazioni ma proprio per alcuni inserimenti e il tipo di cottura esce un po dagli schemi conosciuti.
Ho elaborato questo nuovo metodo per cucinare il baccalà, andando a rivangare nella mia memoria culinaria ed effettivamente prendendo spunto dagli ottimi piatti gustati durante la mia permanenza nelle città di Lisbona e Oporto.

Ingredienti

3 scalogni di medie dimensioni
2 patate gialle
una manciata di capperi
2 alici sott'olio
un brick piccolo di panna da cucina
un bicchiere di vino bianco fermo
pinoli
parmigiano grattugiato ( diciamo, un piatto fondo colmo )
2 bicchieri di salsa di pomodoro
olio, sale e pepe
e ovviamente 400 gr di filetto di baccalà

Preparazione:

Tagliate a fette lo scalogno ( fette abbastanza spesse ) e mettetelo ad appassire in olio in una padella abbastanza ampia, dopo almeno 5 minuti sfumate con abbondante vino bianco. Ora aggiungete il pomodoro, un po dì acqua e fatevi sciogliere dentro le due alici.Mentre il tutto va a fuoco lento per circa 10 minuti, fate bollire le due patate e una volta arrivate a circa metà cottura, tagliatele a rondelle e unitele al sugo per latri 15 minuti circa. Versate i pinoli , i capperi ben dissalati, il pepe in abbondanza e anche il sale, regolandovi assaggiando di tanto in tanto.Verso lo scadere del tempo, aggiungete la panna e mescolate.
Ora in una teglia da forno leggermente oliata, adagiate sul fondo il baccalà fatto a tocchi e versatevi sopra il preparato avendo cura di inserire a metà e alla fine grandi manciate di parmigiano grattugiato.
Infornate a 180 gradi per 30 minuti.


Consigli e considerazioni:

Se volete dare un po di piccantezza alla vostra serata potete aggiungere alla ricetta, durante la cottura in padella, un piccolo peperoncino.
Il parmigiano potete versarlo anche sopra e poi fare gratinare gli ultimi 5 minuti in forno, si formerà una leggera crosticina.
Assaggiate sempre durante la cottura e regolate di conseguenza, la ricetta e casalinga così come la descrizione delle dosi quindi va tenuta sott'occhio ,diciamo!
Noterete la mia totale inettitudine nello scattare foto decenti ai piatti che realizzo, questo perchè Gesù non riteneva di dovermi dotare di ulteriori capacità oltre quelle già scarse che possiedo in svariati campi.Si accettano consigli in merito, così come saranno graditi riscontri successivi alla preparazione di questo " Baccalà senza nome"



giovedì 24 gennaio 2013

10.000 grazie




10.000 grazie a tutti gli amici che seguono il blog e a quelli che lo seguiranno....e anche a me!

lunedì 21 gennaio 2013

Passatelli romagnoli

...e poi ti rendi conto che a volte le cose più vicine, che puoi afferrare con una mano o che ti si propongono mille volte al giorno, sono quelle che non ti sogni mai minimamente di afferrare.Succede in molti campi della vita,anche nella cucina.
Così mi sono accorto che a distanza di quasi un anno e mezzo dall'apertura del blog, ancora non avevo reso onore, a dovere, alla terra che mi ospita,terra di cultura gastronomica varia, gustosa ma molto semplice,come  semplici sono i PASSATELLI, tipico primo piatto romagnolo, specchio di una cucina ricchissima di sapore ma povera di ingredienti, come nell'antica cultura rurale o marinara che si voglia.
Per la facilità di preparazione, penso che non dovrebbe esserci alcuno che almeno una volta nella vita non si cimenti in questa ricetta.

Ingredienti per 4 persone ( ricetta originale dell'AZDORA romagnola )

4 uova ( dell'ultima, solo il rosso )
6 pugni di pan grattato
6 pugni di parmigiano grattugiato
un pizzico di sale
noce moscata
scorza di limone grattugiata

Preparate un brodo classico di carne ( di gallina è perfetto, economico e saporito )
Impastate tutti gli ingredienti insieme, in un'ampia terrina e raggiungete una buona consistenza, poco più morbida di una pasta sfoglia prima della stesura.
Nel caso, continuate ad aggiungere pane e formaggio fino a giungere al risultato atteso.
Mettete a riposare 30 minuti in frigorifero, avvolgendo il tutto in carta trasparente.
Ora, prendete uno schiaccia patate, ponete parte dell'impasto nel caricatore e schiacciate energicamente ponendovi direttamente sopra la pentola del brodo e facendo cadere i passatelli direttamente dentro a cuocere. La lunghezza alla quale dovrete tagliarli con il coltello sarà di circa 4 cm.
Lasciateli cuocere giusto un paio di minuti al massimo.
Ora mangiateli e assaporate questa semplice prelibatezza di Romagna. Bòn aptida !

impasto pronto, ora in frigo.




direttamente in pentola




si mangia!


N.B. Anche ValentinoMazzola progredisce. Ora i link potrete aprirli direttamente cliccando sopra le parole che vi interessano, all'interno del testo o della ricetta. Alla prossima.

giovedì 17 gennaio 2013

2 ricette enologicamente perfette

Ed eccoci arrivati al primo di una , spero numerosa, serie di appuntamenti con l'enogastronomia vera e propria, intesa come piacere completo, accostamento tra vini di qualità e gustose armonie di sapori.
Ad accompagnare i lettori ed il sottoscritto, in questa nuova avventura ci saranno i ragazzi di Made in vino, che sapientemente, su questo blog, proporranno ogni mese due vini ai quali avrò cura di accostare piatti che ne esaltino le caratteristiche organolettiche.
Per non partire certamente in sordina, le prime due scelte sono il Brecciarolo Velenosi Rosso Piceno 2008 e il Ronchedone 2010, Cà de Frati, ai quali potrete abbinare rispettivamente i Cubi di tonno ai due sapori e il Polpettone con prugne in crosta, due ricette molto diverse tra loro, come d'altronde i due vini in abbinamento.Entrambe gustose e capaci di raccogliere, sono sicuro, la totalità delle vostre"preferenze".
Iniziamo dal piatto di pesce, che per caratteristiche , vedrete, si sposerà benissimo col bouquet speziato e fruttato al tempo stesso di questo prezioso Rosso Piceno.

Ingredienti.

Alcune fette di filetto di tonno fresco, tagliate molto spesse.
sale grosso dolce ( saline di Cervia o Trapani )
semi di sesamo
riduzione di aceto balsamico di Modena
Per il pesto di menta:
foglie di menta
grana padano
pinoli
olio e sale

Tagliate il tonno in modo da creare dei parallelepipedi dello spessore di circa 3 cm x 6 cm, semplicemente, uno impanatelo con i semi di sesamo solamente su quattro dei suoi lati ( abbiate l'accortezza di salarlo leggermente ),  e lavorate il pesto di menta come un pesto genovese, usando al posto del basilico la menta e unendovi poco grana padano ( formaggio meno saporito del pecorino e anche del parmigiano in modo da non coprire la delicatezza della menta).
Cuocete su una piastra calda i due cubi, sui due lati principali, avendo cura di mantenerli rosacei all'interno e di non bruciare i semi d'impanatura. Sul secondo, una volta cotto a dovere su entrambi i lati,in fase di impiattamento versate sopra un po del pesto facendolo colare delicatamente sui lati. A bordo piatto create delle piccole oasi di riduzione d'aceto in accompagnamento al tonno coi semi di sesamo. Accompagnate il tutto, se vi aggrada, con una caponatina semplice semplice.

impiattato come " Dio comanda"


Polpettone con prugne in crosta

Ingredienti:

300 gr di macinato scelto di vitelo
1 fetta di mortadella spessa
2 fette di pancarrè
mezzo bicchiere di latte
4 prugne secche denocciolate
10 pistacchi
1 uovo 
pepe e sale
paprica dolce

Iniziamo.Tagliate a cubetti la mortadella, sminuzzate le prugne e i pistacchi. Mettete in ammollo il pancarrè nel latte.Ora con le mani, mescolate il macinato di carne con la mortadella a cubetti, le prugne, i pistacchi, le fette di pane ammollate e ben strizzate, poca paprica, poco pepe e abbondante sale ( non un chilo please ).
Unite anche l'uovo ( servirà come amalgama ), create una forma simile ad un piccolo siluro e mettetelo in forno per 20 minuti a 180 gradi ( ventilato ). Toglietelo dal forno e rivestite il polpettone con della pasta sfoglia ( anche quella del supermercato ). Reintroducetelo in forno sempre a 180 gradi per altri 15 minuti , fino a completa doratura della pasta.
Dopo averlo levato dalla cottura, fatelo riposare per 5 minuti su di un tagliere, dopodichè tagliatelo con un coltello a sega e servitelo nei piatti.
I sapori, molteplici e orientaleggianti di questo semplice piatto di carne ben si abbinano ad un vino dal sapore "caldo" come il Ronchedone.

perfetto ,dopo la cottura


Regalatevi un'esperienza organolettica completa. Leggete le caratteristiche dei vini illustrate da due professionisti come Christian e Filippo e visionatene le degustazioni con i tutorial creati appositamente per i clienti di Made in Vino e gli amici de " Il Tovagliolo di ValentinoMazzola"

Ronchedone 2010, Cà de Frati: caratteristiche e degustazione

Brecciarolo Velenosi 2008: caratteristiche e degustazione



lunedì 14 gennaio 2013

Que viva Mexico! ...Chili con carne



Ebbene si , nella mia vita precedente, anche io mi sono ritrovato lontano da casa e in difficoltà economiche e per di più in un paese, come gli Stati Uniti D'America, dove  se non riesci a rinnovare la tua Green Card, hai poche possibilità di continuare a camminare col naso all'insù ammirando i grattacieli di Manhattan, la tua fine è per forza in aeroporto con direzione...Italy.
Ed è per questo che senza tanta puzza sotto il naso avevo accettato un contratto di due mesi , come Chef...pardon...come cuoco, della mensa del Posto di Polizia di frontiera di San Diego, corrispettivo americano della confinante messicana Tijuana.
No amici...non immaginatevi nemmeno per un momento la sfavillante California, con le sue formose ragazze in bikini e il suo mare blu dove si stagliano in lontananza veloci motoscafi, no, la mia era tutta un'altra America, fatta di 50 poliziotti che puntuali come orologi svizzeri, alle 12 e alle 18 si presentavano in sala refezione , pretendendo giustamente un buon pasto prima di andare a combattere con i circa 350.000 mila messicani che ogni anno tentano di raggiungere illegalmente il territorio statunitense, utilizzando i più originali e disparati sistemi.
Ed è proprio in occasione dell'attesa di rimpatrio di Carlos, aspirante cuoco 25 enne di Tijuana, trovato all'interno di uno scatolone che avrebbe dovuto contenere latte di Fagioli dirette negli U.S.A., prodotti nelle tenute dello zio dello sfortunato ragazzo, che apprendevo ciò che sarebbe stato poi nei mesi a venire uno dei miei cavalli di battaglia.
Dovendo stare in cella tutto il giorno, in attesa di essere rispedito a casa, Carlos aveva beneficiato di un piatto di pasta al pesto genovese, cucinata ovviamente dal sottoscritto e alle sue lunghe e pressanti domande su come fosse stato cucinato il condimento, a lui totalmente sconosciuto, di tale pietanza, il policeman di guardia, come soluzione ottimale aveva trovato quella di condurmi fin dentro le celle al fine di porre rimedio al suo strazio e soddisfare la voglia di sapere di questo chico.
Circa 30 minuti mi furono sufficienti per erudire, in uno spagnolo da commedia italiana di terza categoria, il giovane su come poter riprodurre la pasta al pesto una volta tornato nella sua cucina.
Non poteva sapere, Carlos, il piacere che mi aveva fatto il poter parlare con lui e per questo, convinto di aver messo a dura prova la mia pazienza, decideva di ricambiare con una ricetta tipica del suo paese, insegnadomela come aveva fatto con lui sua nonna.
Ed è ricordando, con piacere, quel giovane clandestino che sono sicuro ora sarà in America nella cucina di qualche ristorante stellato, che ripropongo qui su queste pagine digitali il suo CHILI CON CARNE.

Ingredienti per 3 persone ( tutti fanno per 4 e non vedo perchè io non possa fare per 3 ) 

300 gr. di macinato di bovino scielto
3 bistecchine di vitello tagliate alte
3 bistecchine di lonza di maiale tagliate alte.
 fagioli neri ( se usate i barattoli ne basterà uno ben sciacquato) 
passata di pomodoro
brodo di carne
1 peperone rosso
1 cipolla
peperoncino
un pizzico di cumino
sale q.b.

Sminuzzate il più possibile il peperone e la cipolla ( il peperone va privato di semi e filamenti mi raccomando), ora fate a cubetti la carne in fettine e unitela a quella trita.
In una bella pentola, mettete con un po di olio, il peperone e la cipolla e poi unite anche la carne e fate rosolare il tutto per circa 10-15 minuti a fuoco medio basso.



Ora unite un bicchiere di passata di pomodoro e mescolate bene, aggiustate di sale, aggiungete il peperoncino ( possibilmente non quello macinato ), il pizzico di cumino e fate cuocere a fuoco medio basso per circa 20 minuti, aggiungendo quando serve il brodo.
Solo ora dopo averli sciacquati per bene, aggiugete i fagioli neri e fate cuocere ancora per 10 minuti.
Il procedimento è molto semplice ma il piatto vi assicura un'ottima riuscita.
Ovviamente il lato piccantezza va commisurato ai propri gusti e alla propria...sopportazione.



Consiglio: servitelo nei piatti con un riso bianco profumato come accompagnamento ( tipo Basmati ) e con le tipiche tortillas ( piade messicane per farla breve ) che si trovano in qualsiasi supermercato.

Buen provecho !



Innaffiate con una birra leggera tipica messicana come la Sol o la Corona, dissetante e in grado di spegnere i bollenti spiriti!



giovedì 10 gennaio 2013

Made in vino




Con questo nome circa 4 mesi fa prende il via l'impresa di tre giovani appassionati del " nettare degli dei" , Christian, sommelier accreditato , Filippo , esperto bottegaio con un'esperienza decennale nel campo del marketing legato all'enologia e Stefano, mente creativa del gruppo.
Da pochi giorni, direi poche ore, parte invece questa piccola collaborazione tra " Il Tovagliolo di ValentinoMazzola No Reservation" e questo nuovo modo di scoprire il vino in tutte le sue declinazioni.
Un servizio in più, un valore aggiunto, questo, che va a sommarsi a tutto quello che in questi mesi ho cercato di trasmettere della mia personale passione per l'enogastronomia.
Finalmente su queste pagine digitali , i lettori potranno, tramite collegamenti diretti, scoprire i vini e approfondire con le schede e i video tutorial le varie caratteristiche proprie di ogni etichetta e tornare sempre su questo blog per gustarne gli abbinamenti, questa volta proposti dal sottoscritto.
 Made in Vino è un nuovo modo di proporre e vendere vino on line, lascio a voi scoprire i dettagli, mi limito a dire che è davvero  un'iniziativa nuova nel campo dell'enologia per tutti, perchè è a tutti che questi tre ragazzi vogliono arrivare, fieri del loro motto "La qualità è un diritto!"

Segui il link e collegati con Made in Vino per scoprire cosa ha da offrirti.
http://www.madeinvino.com/

IMPORTANTE: A breve i primi vini e i relativi abbinamenti gastronomici, proprio qui, su questo diario enogastronomico...e non solo!

martedì 8 gennaio 2013

La febbre del lunedì sera ( budino di ricotta ).




Faccio parte anche io di quella folta schiera di italiani, circa 700 mila, che, chi con forme più acute , chi meno, sono a casa con addosso il pigiama e in corpo diversi Zerinol nella speranza di far transitare il più velocemente possibile dal proprio corpo i bacilli influenzali che puntuali, come tutte le cose più fastidiose di questo mondo, anche quest'anno si sono ripresentati.
E allora, seguendo la scientifica legge del supermercato, la quale dice che per effettuare un'accurata e specialmente ponderata spesa ci si deve recare presso l'esercizio commerciale a stomaco pieno o comunque non negli orari di pranzo e cena, poichè la voglia di trangugiare qualche manicaretto caldo potrebbe indurre ad acquistare anche prodotti che potrebbero poi rivelarsi inidonei, anche io , in preda a febbre e raffreddamento, vi posto ( che brutto termine! ) una breve ma sfiziosissima dolce ricetta, ideale nell'ipocalorico decorso post-feste.

Budino di ricotta:

200 gr di ricotta
1 albume d'uovo
mezza bustina di zucchero a velo.

Montare la chiara dell'uovo, unire la ricotta e lo zucchero a velo e mescolare il tutto creando un composto omogeneo.
Infornare a 160 gr per circa 20 minuti ( comunque controllate poichè dipende dai forni ) e poi far riposare in frigorifero prima di consumarlo.
Consiglio: rivoltatelo in un piattino e accompagnatelo con una composta di agrumi appena appena riscaldata.


P.S. Qualità della foto direi scarsissima poichè effettuata con cellulare...direi scarsissimo.

venerdì 4 gennaio 2013

ValentinenMazzolen ...




Bentornato ValentinoMazzola dove sei stato?
Beh, questa è la domanda a cui mi sono ritrovato a rispondere nel nuovo anno, un secondo dopo essermi ricollegato a Facebook, sbirciando tutto quello che in circa una settimana era capitato agli amici della pagina dedicata a questo blog.
E la mia risposta poteva anche essere " non mi sono mosso da casa" se non fosse stato per l'architettura gotica che mi attorniava durante le passeggiate nel centro cittadino o il profumo di wurstel che costantemente   pervadeva le mie narici e quelle della mia dolce metà ogni qual volta decidevamo di fare una pausa gastronomica , allora li si che capivamo di essere partiti dal nostro nido ed atterrati in un paradiso parallelo dove  alle mille voci in lingua a noi madre ed ai mille volti che percorrevano gli altrettanti mille e più chilometri del nostro stivale si affiancava una precisione ed organizzazione non propria della nostra bella penisola.
Monaco di Baviera, distante circa 660 chilometri dalla Romagna ma con uno spirito comune ad essa.
Riunire e accomunare culture diverse sotto lo stesso cielo, offrendo ciò che di meglio la cultura locale può offrire.
E non mi dilungherò certo a raccontarvi ogni istante di questi cinque giorni trascorsi in Germania, tediandovi oltre modo con aneddoti che credo poco possano avvincervi.Preferisco questa volta che parlino le poche foto che posterò su questo diario che spero possano farvi sentire anche profumi e sapori che da qui possono risultare banali ma che tali posso assicurarvi non sono.


Un ringraziamento particolare ad Hans, mastro della Hofbrauhaus, che in giornate particolarmente affollate ci ha trovato due posti nella spettacolare sala situata al piano superiore della birreria più famosa del mondo.
Questa volta ValentinoMazzola " Reservation".


La sala inizia a riempirsi.


Il piccolo Biergarten, ai piedi del Duomo di Monaco di Baviera, dove abbiamo passato la serata dell'ultimo dell'anno, in ambiente tipico e molto familiare, gustando dell'ottima Augustiner e accompagnandola con i tipici piatti bavaresi. ( sotto )




Senza commento 

 Chi è interessato ad approfondire l'argomento Monaco, birrerie famose, potrà seguire i links qui di seguito:



A destra nello spazio dedicato ai video potrete rendervi conto di com'è il capodanno nel centro della città bavarese ( i video non sono stati realizzati dal sottoscritto ma trovati già in rete).