mercoledì 27 marzo 2013

Shekerbura...primavera orientale



Non fatevi ingannare dal titolo del post.
ValentinoMazzola non ha nessuna intenzione di presentarvi una ricetta con gli occhi a mandorla ne tanto meno invitarvi in qualche centro benessere per usufruire di qualche promozione primaverile, che ne so...un massaggio "romantico".
Mesi fa il mio amico Bilal mi aveva inviato, non nego con mio enorme stupore, una particolare preparazione culinaria legata alla regione dell' Azerbaijan, paese affacciato sul mar Caspio ma anche su diverse nazioni che nel corso dei secoli ne hanno influenzato la cultura, la religione e anche la cucina.
Di solito mi documento un po prima di proporre i piatti che gli amici Chef o amanti della cucina mi mandano, specie se ,come in questo caso non riesco a prepararli ( facendo da cavia per voi!) e non ne ho mai sentito parlare.
A dimostrazione che questo mio piccolo blog non si limita ad essere un contenitore di ricette ma, secondo quello che ho sempre inteso dovesse essere un diario, cerca di coinvolgere il più possibile il lettore, trasportandolo magari in luoghi in cui non si è mai recato, voglio quindi oggi, riporre come sempre piena fiducia nel mio amico turco e presentare una ricetta che celebra la primavera nei paesi balcanico-caucasici , la famosa festa del Novruz.
Gli ingredienti del dolce SHEKERBURA sono poveri e di facile reperimento.

300 gr di farina 00
100 ml di latte
1 uovo
75 gr di burro
5 gr di lievito
un pizzico di sale

per il ripieno solo:

100 gr di nocciole
100 gr di zucchero

Prendete farina, latte ,uovo ,lievito, burro e sale e mescolateli insieme a temperatura ambiente, come dice Bilal, non preoccupatevi dell'ordine!
Una volta ottenuto l'impasto, dividetelo per 12 ( perchè per 12? Bilal dice così, dividetelo! ) e create delle piccole palline come per la pizza e fate riposare almeno un'oretta.
Con un mixer, ora, frantumate le nocciole e mischiatele allo zucchero.
Stendete i piccoli impasti e farciteli con il ripieno, creando delle mezze lune.
Infornate per 20 minuti a 170 gradi e una volta fuori dal forno spolverate con zucchero a velo e servite belli caldi. Buona primavera a tutti.



Ricetta originale dello Chef  Bilal Topaloglu

P.S. Inviate pure le vostre ricette, anche originali.Sarà un piacere ospitarle sul "Tovagliolo".

lunedì 18 marzo 2013

Gnocchi alle capesante...piatto Divino.




Non potevo forse scegliere momento migliore per presentare questo semplice primo piatto di rimando religioso.
In un periodo in cui i nostri cuori sono toccati da un evento straordinario come l'elezione del nuovo Pontefice Francesco I ( di origini piemontesi...rendo l'idea vero?!) , mi piacerebbe toccare anche i nostri sensi con una ricetta delicatissima che accarezzerà il palato, come un'onda accarezza l'arena.
Non ho usato questa metafora a caso, infatti, il condimento odierno è a base di un mollusco davvero squisito, La Capasanta.
Ma conoscete il motivo per cui questo eccezionale abitante del mare si chiama cosi? Ora ve lo spiega ValentinoMazzola.
La capasanta, ha questo nome poichè la tipica conchiglia in cui vive in fondo ai mari, specialmente quello della costa d'Armor in Bretagna, è simbolo del famoso "cammino di Santiago",  percorso fin dal medioevo dai pellegrini ,che si spostavano dal confine francese della Spagna fino in Galizia, presso il Santuario di Santiago di Compostela, ove è ubicata la tomba di San Giacomo Apostolo, Santiago in spagnolo o...Saint Jacques in francese, nome della capasanta nella lingua gallica.



Ma veniamo a noi. La ricetta che voglio regalare agli amici del "Tovagliolo" che sempre di più mi riempiono il cuore di soddisfazioni, frequentando e leggendo queste mie modeste pagine digitali è...
                                                 
                                             Gnocchi di patata con sugo alle capesante

Ingredienti per 4 persone.

Per gli gnocchi

1 kg di patate
1 uovo
300 gr di farina
sale

Fate bollire le patate, pelatele ancora calde, schiacciatele e ponetele su un piano di lavoro.
Unite la farina, l'uovo e il sale ( un pizzico) e impastate bene cercando di non formare grumi.
Create ora  dei filoncini di pasta spessi circa 3 cm e tagliateli formando delle caramelle quadrate.
Per creare le tipiche striature degli gnocchi fateli scivolare dolcemente sul dorso di una forchetta.
Fate riposare per circa 20 minuti.Pronti!

Per il sugo

12 capesante
250 gr di pomodorini ciliegino
1 spicchio d'aglio
1 arancia non trattata
prezzemolo
1 pizzico di sale e pepe.
1 goccio di Brandy

Prendete le capesante, pulitele e tenete il corallo ( la parte arancione ) e il bottone ( la parte bianca e tosta ).
In una padella fate rosolare lo spicchio d'aglio in camicia ( senza sbucciarlo ) con i pomodorini, dopo 5 minuti aggiungete le capesante tagliate in 3 parti e fate scottare per il tempo necessario alla cottura del mollusco. Ora sfumate con il Brandy. Aggiustate di sale e pepe.
Grattate un terzo di cucchiaino di scorza d'arancia e mescolate bene.
Mantenete tutto in padella e verso la fine della cottura degli gnocchi in acqua salata, scolateli e fateli saltare per 30 secondi nel condimento. Servite,spolverando con un po di prezzemolo fresco.

Devo dire che ultimamente vengo stimolato alquanto dagli amici di " Made in Vino", giovani e appassionati amanti del buon bere, nonchè ottimi imprenditori , per i  quali questo mese ho creato la ricetta in abbinamento ad un vino ( proposto  sul loro sito, visitatelo cliccandoci sopra ), eccezionale per bouquet, il Gewurztraminer Nussbaumer, del quale potrete scoprire ogni segreto visionando la simpatica e interessante guida video alla degustazione.
Ancora un centro da parte dei ragazzi di Made in Vino.





Made in ... Piemonte



Quei ragazzacci di  Made in Vino , questo mese, sembrava l'avessero preparata apposta: un gran vino piemontese, un'appassionato  di cucina nato nella terra dei Savoia...beh..."vediamo che ci tirerà fuori sto ValentinoMazzola!".
Con grande umiltà e particolare orgoglio ho deciso di affiancare a quella che da subito mi è sembrata un'allettante proposta enologica ,la Barbera D'Alba "Maggiora", Ghisolfi 2008, un piatto che di diritto fa parte della cultura gastronomica nazionale e che nasce da una delle menti culinarie più creative di cui il nostro paese può fregiarsi. Sto parlando del Raviolone al tuorlo fondente con ricotta e spinaci di Nino Bergese, cuoco saluzzese di inizio secolo, che deliziò con le sue creazioni numerosi nobili ed aristocratici e terminò, guardate i casi della vita, proprio in Emilia Romagna, la sua carriera e più precisamente in quel di Imola.
Del Maestro Bergese si possono trovare anche libri di ricette ma penso che questa, che propongo a voi, amici di questo mio piccolo diario enogastronomico e amici di made in Vino, sia la più rappresentativa della sua filosofia di cucina povera, arricchita dall'ingegno e dalla bravura di chi sta davanti ai fornelli.

il " Maestro", al centro.


Ingredienti per 4 persone.

per la sfoglia:

 150 gr di farina
2 uova
sale

per il ripieno:

100 gr di spinaci
100 gr di ricotta fresca
25 gr di pecorino
25 gr di parmigiano reggiano
noce moscata
1 cucchiaino di cipolla ( 1 cucchiaino?)
pepe, sale,olio e burro

per il condimento

burro e salvia.

Preparazione:

Preparate la sfoglia,con la ricetta classica.
Fate bollire gli spinaci freschi in poca acqua salata ( poco sale!!!!) per qualche minuto, scolateli e strizzateli.
In una padella fate imbiondire,con il burro, la cipolla tritata finemente e unite gli spinaci a saltare per pochi minuti,dopodichè fate raffreddare il tutto a parte.
Prendete ora la ricotta e unitela ai formaggi, agli spinaci, alla noce moscata e ad un pizzico di sale e pepe.
Create un impasto omogeneo da inserire in una sach a poche.
Fate dei cerchi con la pasta ( che non centrano con i  cerchi nel grano) magari utilizzando una scodella da colazione ( diciamo intorno ai 18 cm di diametro) ed iniziate a farcire la base del ravoilone con l'impasto, creando un piccolo alloggio nel centro in modo da adagiarvi il tuorlo d'uovo crudo.
Richiudete con attenzione la vostra opera d'arte e fatela bollire in acqua salata per non più di 3 minuti.
Scolate, asciugate con un pannetto e posizionate nel piatto.Ora fate colare sopra il burro fuso in padella con la salvia e spolverate abbondantemente con altro parmigiano.
Quando affonderete la forchetta nella pasta ripiena, il tuorlo colerà letteralmente,inondando il ripieno e regalandovi , ne sono sicuro, un sorriso di soddisfazione.

è già bello così

 Ricordate l'abbinamento "giusto" per questo primo piatto davvero particolare e correte a scoprirne i segreti con laguida video alla degustazione di Made in Vino, curata da Christian e Filippo.