giovedì 31 ottobre 2013

Il riso di Venere



Il ritorno dell'estate mi aveva profondamente illuso.Allora...riattivare assicurazione moto, tirare fuori almeno un bermuda, polo e t-shirt pronte per aperitivi serali a 22-24 gradi centigradi e si dai....recuperare crema abbronzante per passeggiate in spiaggia con annessa tintarella ottombrina. Poi ...il gelo: vento freddo e nubi hanno nuovamente preso il posto al sole e le temperature sollevanti sono precipitate vertiginosamente come il mio umore.
Povero ValentinoMazzola, condannato definitivamente a coprire con i teli ,barbecue e tavolo , che per lunghi mesi sono stati l'emblema della spensieratezza estiva.
Non voglio arrendermi.Voglio rendere omaggio ancora oggi a quei raggi che mi hanno scaldato le giornate e tormentato (poco a dire il vero,ho l'A/C ) le notti con una ricetta che ci riporti indietro anche solo di una settimana.
Cucinate con me e fate si che questo piatto diventi un po una danza della pioggia...ma al contrario.
Sole torna...torna...torna.....

                                                Riso Venere con gamberi e zucchine

Ingredienti

Riso Venere ( oramai si trova anche dal meccanico )
zucchine
gamberi ( più di alta qualità sono più fanno la differenza al palato )
brodo ( non troppo pesante )
un pizzico di sale

Preparare questo piatto è opera davvero semplice e veloce.
Cuocete il riso venere in una pentola per circa 20/22 minuti utilizzando e sfumando sempre con il brodo.
In una padella, nel contempo, fate trifolare le zucchine tagliate a rondelle non troppo sottili,con uno spicchio d'aglio in camicia,schiacciato.Quando mancano pochi minuti alla fine della cottura della verdura, unite i gamberi sgusciati.Salate leggermente (assaggiate sempre mi raccomando ) e una volta che il tutto è cotto , unite al riso e fate asciugare dell'ultimo brodo tutto il composto, facendolo amalgamare un po.
Il piatto è prontissimo per essere impiattato.
Se volete potete sfumare i gamberi in cottura con un goccio di vino vino bianco (io non l'ho fatto) e spolverare una volta nel piatto con della paprica dolce.

Beveteci dietro una giusta birra, magari rossa, magari come quella che ho scelto io: Dolomiti rossa, di Pedavena.



Buon appetito e alla prossima ricetta!

lunedì 21 ottobre 2013

Rana pescatrice in tegame con pomodorini e prezzemolo



Lophius piscatorius, questo il nome scientifico del pesce che io definirei, senza paura di sbagliare, il maiale del mare.
Non che questo pesce abbia abitudini particolarmente antigeniche ( e come potrebbe, passando la vita in acqua?) ma come del porco,anche per lui...non si butta via nulla.
Nonostante sia un pesce asociale che passa gran parte della giornata a profondità rilevanti (fino a 1000 mt.) nascosto tra il fondo sabbioso, in attesa di possibili prede e si presenti con un aspetto non certo rassicurante,una volta poggiato sul piano della nostra cucina sa soddisfare a pieno le aspettative di qualsiasi provetto cuoco.
Con la sua grossa testa, caratterizzata da un'imponente bocca, si possono preparare degli ottimi brodi e addirittura con il suo fegato, opportunamente cucinato, ottime tartine da "ouverture".
Nonostante sia un pesce dalle mille possibilità di preparazione,oggi vorrei presentare una ricetta alquanto semplice  che esalta, con pochi ingredienti, le caratteristiche di sapore e di magrezza della sua carne.


il temibile "mostro", in attesa di essere cucinato.



Ingredienti:

Una bella rana pescatrice ( non congelata,quindi cercatela con la testa,in pescheria)
aglio
pomodorini ciliegino
prezzemolo
sale e pepe
olio (ovviamente)

In un tegame, versate 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e fate "sfriccicare" uno spicchio d'aglio schiacciato e un po di prezzemolo tritato.
Poggiatevi dentro la coda di rospo (altro nome di questo pesce), avendo prima cura di fare un lungo intaglio lungo la colonna centrale ,senza dividerlo in due, e due tagli verticali, in modo che la carne durante la cottura non si arricci.Fate rosolare per circa 10 minuti. Essendo un pesce da brodo, la coda di rospo creerà da sola un ottimo sughetto di cottura,mantenendo morbida la carne. Sfumate con mezzo bicchiere di bianco e unitevi una grossa manciata di pomodorini tagliati a metà.
Chiudete il tegame con un coperchio e fate cuocere a fuoco lento per 20 minuti circa.Controllate comunque la consistenza della carne con una forchetta.Ovviamente salate e pepate a piacimento.
Una volta cotta, aggiungete prima di portare in tavola,una manciata di pomodorini freschi tagliati in quattro e una spolverata di prezzemolo.

Un opportuno accompagnamento a questo piatto, ce lo consigliano gli esperti di Made in Vino.
Gewurztraminer de Tarczal, questo il vino di cui, cliccandoci sopra, potrete scoprire le caratteristiche , seguendo la video-guida alla degustazione.





giovedì 17 ottobre 2013

Coniglio in tegame...olive e alloro




Continuando sul filone dei piatti autunnali e se non propriamente piemontesi almeno in uso nella regione subalpina quando i primi freddi giungono dalle pendici delle Alpi, oggi vorrei descrivere in questo mio piccolo blog enogastronomico...e non solo, una ricetta davvero saporita ma allo stesso modo semplice da preparare...in linea col principio " veloce da fare, più piacevole da gustare".

                                       Coniglio con olive nere e foglie d'alloro


La ricetta, descritta in modo rustico e tradizionale, si rivolge a chi in cucina ha una base manuale e una conoscenza delle dosi e dei sapori.


Tagliare il coniglio a pezzi piccoli, lavarlo e asciugarlo.
Mettere il coniglio in una pentola di coccio, farlo asciugare a fuoco
moderato, poi mettere dell'olio, le foglie di alloro, l'aglio e il
rosmarino.
Farlo rosolare molto bene, aggiungere 1 bicchiere di vino rosso
(possibilmente barbera) e lasciare cuocere per almeno due ore a fuoco
lento.A meta' cottura aggiungere le olive nere e aggiustare di sale e di
pepe.




Che vino ci abbiniamo ragazzi di  Made in Vino?  

Un ottimo Chianti Nipozzano, cantina Frescobaldi, esaltazione unica dei sapori della carne.
Cliccate e seguite i consigli di Filippo e Christian.











sabato 5 ottobre 2013

La Bagna Caòda... di Mamma Mazzola


risultato finale


...molte località piemontesi si contendono la paternità di questo emblema della gastronomia regionale. 
 In realtà nasce nella notte dei tempi sulle coste della Provenza, con il nome di "Anchoiade".
 Furono senza dubbio i mercanti astigiani medievali, durante le loro spedizion iper rifornirsi di sale e acciughe, a conoscerla e a introdurne l'uso in patria, diffondendolo poi in tutta la vasta area dei loro commerci (tutto il Piemonte meridionale e nord-occidentale). 
L'antica ricetta provenzale, fatta propria dai contadini astigiani, fu poi adattata agli usi ed alle risorse del territorio, in particolare con l'impiego degli ortaggi che erano alla base dell'alimentazione povera.
Cibo rurale e popolare, a lungo aborrito dalle classi superiori per l'invadente presenza dell'aglio, ha lasciato pochissime tracce di sé nei testi gastronomici piemontesi, e solo nel 1875 il romanziere Roberto Sacchetti descrive a Montechiaro d'Asti la “Bagna Caòda” come la conosciamo ancora oggi. 
Nel mondo contadino questo non è considerato un piatto povero della quotidianità: è quello della fraternità e dell'allegria, preparato per celebrare momenti di vita collettiva gioiosi, come ad esempio il termine della vendemmia.

E ora, la ricetta di mamma Mazzola; la più "Piemontese" della famiglia.

dosi per 4 persone;
tempo di preparazione: 15 minuti circa
tempo di cottura: 30 minuti circa

ingredienti: 
gr250 circa di olio extra vergine di oliva; 
gr200 di acciughe sotto sale
gr200 di aglio
gr40 di burro




Togliete il sale alle acciughe, passatele con una pezzuola e
deliscatele.Spelate l'aglio e affettate gli spicchi a fettine sottilissime.
Mettete in un tegame di coccio di cm 15-16 di diametro questi due
ingredienti, versate l'olio fino a coprirli e, a fuoco bassissimo, cuocete
una mezz'oretta, rimescolando di tanto in tanto.
L'aglio dovra' cuocere, assolutamente senza colorire,e le acciughe si
spappoleranno; il conmdimento percio' dovra' bollire e non friggere.
Quando la salsa sara' pronta, aggiungete il burro e, appena sciolto,
portate il recipiente in tavola con sotto un fornelletto a spirito, accceso
in modo che mantenga calda la bagna.
Tutti i commensali vi immergeranno le verdure, accompagnjando ogni boccone con pane casareccio, aglio e acciughe.


materia prima