giovedì 30 gennaio 2014
Risotto alle mele e ...scamorza affumicata
Io gliel'avevo detto,..." fai un salto a casa che mangiamo un boccone insieme...", ma si sa, un professionista della cronaca non può calcolare impegni e tempi e quindi, questo ottimo risotto me lo sono dovuto scofanare tutto da solo, mentre fuori piove a dirotto e dalla finestra il paesaggio assomiglia tanto a quello delle immense risaie vercellesi.
"un'altro risotto!?" direte. Beh si, un'altro risotto, questa volta però abbastanza alternativo da solleticare la fantasia e il palato di qualsiasi provetto cuoco che da queste pagine virtuali attinge spunti e nuove idee per la propria tavola.
Ingredienti poveri ed economici:
1 mela rossa
1/2 scamorzina affumicata
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo vegetale
sale
burro e olio
e ovviamente riso ( carnaroli se possibile )
Preparazione
In una padella con una noce di burro e due cucchiai di olio evo fate appassire la mela tagliata a tocchetti piccoli, per circa 10 minuti.
Ora fate saltare insieme alla mela il riso e dopo poco fate sfumare con il vino.
Portate a cottura aggiungendo di volta in volta il brodo.
Quando mancano 2 minuti al termine della cottura aggiungete la scamorza affumicata a pezzetti e fate sciogliere per bene.Spegnete e se volete fate mantecare con una noce di burro.
Se vi aggrada spolverate con pepe nero.
Mi raccomando, la mela è dolce, tenete sotto controllo il sapore e se necessario aggiungete durante la cottura il sale.
Si accompagna benissimo a questo piatto un vino bianco profumato come lo Chardonnay Rafè di Cascina Gilli. Cliccate e scoprite di più di questo ottimo nettare.
martedì 21 gennaio 2014
risotto radicchio trevigiano e speck
Se camminando per il centro di Treviso, profonda provincia veneta, chiedeste ad ognuno dei suoi 80.000 abitanti, di raccontarvi della nascita del loro prodotto agricolo principe, il Radicchio della Marca Trevigiana, probabilmente vi sentireste rispondere in 80.000 modi differenti.
Potreste udire di come, nell'antica Roma, Plinio il Vecchio lo ritenesse un ottimo depurativo e come, nel medioevo, questo tipo di cicoria, venisse utilizzata per lenire le ferite e successivamente avesse trovato spazio in farmacia come cura contro l'insonnia.
I più poetici potrebbero spiegarvi che la forma protesa degli alabastri tinti di rosso, indica la vittoria della natura sul rigido inverno.
Invece la risposta in merito alla nascita di questo eccelso prodotto agricolo, che solo qui,in provincia di Treviso, trova la sua collocazione naturale , sta nell'avvento, nella seconda metà dell'800 di un botanico belga specializzato nell'allestimento di giardini, tale Francesco Van den Borre, il quale sperimentò, durante uno dei suoi lavori, alcune tecniche di imbiancamento( usate in Belgio ) su cicorie locali, inventando per l'appunto il radicchio tardivo di Treviso.
Ora, senza spingersi per forza nel nord est italico, vi sono numerosissime ricette degne di menzione che danno l'opportunità di sfruttare questo dono della natura. Io qui, miscelando tradizioni venete e trentine, propongo un risotto con radicchio trevigiano e speck che, assicuro, non lascerebbe indifferente nemmeno il maestro giardiniere Van den Borre.
Ingredienti:
1/2 scalogno
1 cespo di radicchio tardivo ( quello lungo per intenderci)
4 fette di speck
brodo
riso carnaroli
burro ( 3 noci )
1/2 bicchiere di vino rosso
In una casseruola fate indorare lo scalogno con 2 noci di burro poi unite il radicchio tagliato a strisce e fate appassire.
Una volta ammorbidita la cicoria,unite lo speck e fate rosolare un poco prima di mettere in padella anche il riso e dopo 2 minuti fate sfumare con il vino rosso.Una volta evaporato l'alcol, iniziate la cottura con il brodo.
Assaggiate sempre, in modo da dare la giusta sapidità al piatto.
A cottura ultimata, spegnete la fiamma, unite una noce di burro e una manciata di grana grattugiato.Mescolate bene, lasciate riposare per un minuto e servite.
Ora, affidandoci allo staff di Made in Vino abbiniamo a questo saporito primo piatto,un'altrettanto corposo vino rosso, come questo Pinot Nero Franz Haas.Cliccate e come sempre deliziatevi con la video degustazione. Cin cin!
giovedì 16 gennaio 2014
Ritorno...salato!
Poi la vita fa il resto. Vicissitudini, incidenti, motivazione e sopratutto voglia, possono inserirsi in quella che è la passione di un piccolo scrittore ( di cucina) del web, come me.
Oggi ritorno a gettare parole in rete e lo faccio per proporre come sempre le ricette che quotidianamente realizzo a casa.Preparazioni semplici, alla portata di tutti .E proprio tutti ringrazio di avermi pazientemente atteso.
Ma la vogliamo fare una bella torta salata,con tante verdure che in questa stagione fanno bene e portano anche colore in cucina?!
Gli ingredienti sono di immediato reperimento e di bassissimo costo ma la resa è straordinaria e può svoltare decisamente la solita cena famigliare. Allora preparate un bicchiere di vino, rosso o bianco che sia, varcate la porta della cucina ed iniziate con me!
Torta salata tricolore.
2 carote
1/4 di cavolfiore
1 broccolino
2 fette di speck
1 crescenza
2 uova
1 pastasfoglia
Velocità e semplicità sono alla base di questa ricetta.
Pulite,tagliate a pezzi piccoli la verdura e mettetele a bollire in acqua leggermente salata.
Una volta cotte, in un recipiente,unite un panetto di crescenza,due uova e lo speck spezzettato grossolanamente.Amalgamate bene il tutto.
In una forma da torta stendete la pasta sfoglia ( quelle del supermercato per intenderci sono perfette) e riempitela quasi fino all'orlo con il composto.Stendetelo bene e ripiegate leggermente il bordo fino a creare l'effetto "torta di nonna papera".
Ora, portate il forno a 180 gradi ( ventilato o no ) ed inserite la torta salata a cuocere per circa 30 minuti.Controllate ovviamente.Siccome parliamo di forni casalinghi, la cottura puo anche variare di 5/10 minuti, quindi occhio alla penna!
Una volta dorata, tiratela fuori e lasciatela riposare.Io consiglio di mangiarla tiepida, in modo che gli ingredienti si quietino e il tutto risulti più sodo e piacevole al palato.
Qui, amici, potete abbinarci un vino rosso di media intensità ( mi viene in mente un grignolino ) o un bianco profumato come un Gewurtztraminer .