venerdì 25 aprile 2014
Paella alla Valenciana...olè !!!
Potrebbero essere state le reminiscenze giovanili, di quando con i miei genitori raggiungevo per le vacanze estive, le coste della Costa Blanca oppure i racconti del mio collega Emiliano , ambientati in una giocosa e rubiconda Spagna, fatta di mille divertimenti e stuoli di ragazze aperte ad ogni conoscenza ed esperienza o più semplicemente la voglia di un piatto che proviene da radici antiche e lontane, semplice e gustoso come le prime serate estive e rosso come il sole che a lungo abbiamo atteso in questo lungo inverno.
Questo piatto non poteva che nascere in Spagna, terra dai mille contrasti. L'olio dai romani e il riso e lo zafferano dai mori che a lungo hanno frequentato la penisola iberica.
La Paella, dal latino Patella, poi Padella, è un piatto che deriva dalla cucina più povera, quella dei servi che riciclavano gli avanzi dei banchetti sontuosi dei loro signori e componevano un piatto ricco ed energetico nella Paella, appunto l'ampia padella c di ferro, tipica e indispensabile per cucinare questa
Paella Valenciana ( de marisco )
Ingerdienti
Riso ( carnaroli )
Brodo di pesce
zafferano ( 2 bustine per 4 persone )
paprica dolce ( 1 cucchiaino )
1 peperoncino
gamberi
totani ad anelli
calamaretti
moscardini
cicale di mare
aglio
cipolla ( scalogno )
Nell'ampia padella mettete a soffriggere un battuto di cipolla ( scalogno va benissimo ) e aglio.
Una volta rosolato per bene il trito, aggiungete a rosolare i molluschi ( se li avete presi ) , i calamaretti etc.
Ora aggiungete il pomodoro, la paprica, il peperoncino, lo zafferano e il brodo precedentemente preparato.
E' il momento di buttare in padella il riso per farlo cuocere.Potrete anche aggiungere i piselli se avrete scelto di inserirli nella vostra ricetta.
A 5 minuti dalla fine della cottura, aggiungete i gamberi ( puliti ) e fate finire ricordando di far evaporare bene il liquido in eccesso.
Durante la cottura, tenete a portata di mano il brodo di pesce per non far asciugare mai il riso che ovviamente crescerà nella vostra paella.
N.B. Io consiglio di aggiungere le canocchie ( cicale di mare ) alla vostra preparazione.Donano un ottimo sapore al piatto.
Per questo piatto, il giusto abbinamento enologico potrebbe essere un ottimo Pinot Bianco Terlan.
Cliccate sopra il nome e seguite i consigli degli amici di Made in Vino
mercoledì 9 aprile 2014
Non son morto...anzi sono pure ingrassato!
No no, non sono morto amici miei...sono vivo e vegeto e se devo dirla proprio tutta...sono anche un po' ingrassato, ho messo su quei 3 o 4 kiletti che una volta si diceva non guastassero, invece fidatevi che guastano, specie se iniziano le belle giornate e si inizia ad uscire con addosso solamente un jeans e una maglietta ( come ci ha insegnato saggiamente Nino D'Angelo ).
Comunque tralasciando questi discorsi, oggi vi presento una ricettina buona per tutte le stagioni e per tutte le situazioni: una cenetta dove dovete stupire chi vi siederà davanti o anche un ricco aperitivo estivo con gli amici. Questo sformatino di cavolfiore e formaggio infatti è semplice da fare e in poco tempo assicura un'ottima e specialmente gustosa riuscita con ingredienti semplici e naturali.
Ingredienti:
Un piccolo cavolfiore bianco
Un uovo
Mezzo cucchiaio di senape
Un cucchiaio di farina
Formaggio ( io ho usato una toma piemontese molto saporita )
Due cucchiai di panna liquida
Due cucchiai di olio e.v.o.
Sale
Pepe
Fate bollire in acqua leggermente salata il cavolfiore pulito e tagliato a pezzi, per circa un quarto d'ora/venti minuti, comunque fino a cottura avvenuta, poi scolatelo e fatelo raffreddare.
In un recipiente sbattete l'uovo con la panna, la senape, la farina e l'olio, creando una crema omogenea.
Ora unite il composto con il cavolfiore e frullate leggermente, in modo da unire il tutto ma lasciare il cavolfiore a pezzi piccoli.Pepate e salate, assaggiando sempre.
Tagliate a dadini il formaggio.
Ora riempite gli stampini a metà col composto poi inserite qualche dadino di formaggio e completate la formina con altra crema.
In forno a 180 gradi per 25/30 minuti e via....servite dopo 10 minuti se non volete ustionare i commensali!
Con un goccio di latte e del parmigiano reggiano grattugiato in un pentolino, a fuoco basso, create una velocissima fonduta e usatela come letto per lo sformatino, quando andrete ad impiattare.
Buon appetito.
Come eno-abbinamento vi consiglio come mio solito di affidarvi agli amici di Made in Vino che ci propongono questo mese un Soave di Tamellini, cliccateci sopra e scoprite la videodegustazione curata dagli esperti Filippo e Christian.





