domenica 12 ottobre 2014

Primordialmente Gnocchi...mazzancolle, pachino e spinaci





Primordiali. Questa è la giusta definizione degli gnocchi e non solo perchè l'assaporarli ci riporta ai primordi della nostra esistenza, quando la nonna ce li cucinava con il pomodoro fresco , facendoceli desiderare dal mattino, quando la scrutavamo schiacciare le patate e arrotolare l'impasto per formare quei bocconcini bianchi che inevitabilmente finivano nelle nostre manine viziate ma anche perchè.......pare propria che sia stata questa la prima forma di impasto cotto dal genere umano.
In Italia ( valle del Ledro ), in alcuni ritrovamenti dell'età del bronzo, sono addirittura stati rinvenuti dei piccoli gnocchetti fatti di farina di cereali, macinata a pietra e più recentemente , presso la corte Sforzesca venivano utilizzati ( mollica, mandorle, latte ) come pasto della vittoria o in occasione di eventi importanti come i matrimoni.
Oggi gli gnocchi non li rinveniamo più negli scavi archeologici ma in qualsiasi locale che faccia cucina, dal bar sotto casa, con l'immancabile gnocco al pesto, per arrivare al ristorante stellato, in grado di proporre varianti innovative al solito impasto di patate , uova e farina.
Il vostro WebChef  ValentinoMazzola (tuttoattaccatograzie) , oggi vi propone i suoi primordiali gnocchi , conditi con un semplice sugo di mare , facili e veloci da preparare e impossibili...da dimenticare!

Ingredienti:

per gli gnocchi ( 4 persone )

1 kg di patate gialle
350 gr di farina 0
1 uovo
sale ( non troppo )

per il sugo

15 mazzancolle medie
12 pomodorini
spianaci freschi
olio-sale e pepe

Gli gnocchi li sapete fare? No? Non c'è problema, vi spiego io come prepararli.
Bollite le patate per 20 minuti , fatele raffreddare e spelatele.Ora schiacciatele con l'apposito arnese o con la forchetta ( meglio con l'arnese, fidatevi ), ponete la farina su di un piano, unite le patate e l'uovo e inziate a impastare con energia. Unite anche un pizzico di sale fino.Se l'impasto risulta troppo umido e vi si attacca alle mani, unite poco per volta la farina. Ora formate con le mani delle salamelline di impasto e tagliate dei tocchetti di egual misura ( dipende da voi se gli gnocchi vi piacciono grossi o piccoli ), passateli sul dorso di una forchetta per formare le tipiche striature e IL GIOCO E' FATTO. lasciateli riposare qualche ora spolverandoli con la farina in modo che non si attacchino. Avete fatto gli gnocchi!






Il sugo è davvero veloce da cucinare. Nella padella fate rosolare in poco olio le mazzancolle pulite e sfumatele col vino bianco. Mentre gli gnocchi cuociono in acqua salata, buttate nella padella anche i pomodorini tagliati a tocchi, il sale, una buona macinata di pepe ( se vi piace anche un po di peperoncino ). Quando gli gnocchi vengono a galla, contate fino a 10, scolateli e uniteli al sugo facendoli saltare e unendo solo ora gli spinaci tagliati a listarelle. BUON APPETITO GENTE!



I consiglio, come accompagnamento, un vino adeguatamente acido come lo Chardonnay e se vi fidate vi indico anche la cantina: Cascina Gilli e lui è l'eccezionale Rafè. Cliccate e scoprite quest'opera enologica. Cin cin!


sabato 28 giugno 2014

Risotto al sugo bianco di cozze e mazzancolle




Sapete com'è la questione? La prima volta che prendi la padella in mano e produce qualsiasi cosa, anche di semplicissimo, non risulta mai banale agli occhi di chi ti conosce e ti vuole bene.
"Bravo Valentino, bravo....che buone le uova strapazzate che hai fatto, ma sei proprio un provetto cuochino, bravo....." e tu congoli guardando il papà e la mamma che addentano voraci e soddisfatti quel misto tra uovo strapazzato, all'occhio di bue e alla coque.
Poi i tempi cambiano, inizii a destreggiarti alquanto tra i fuochi della tua cucina e  non solo, e in maniera proporzionale penseresti che arrivassero anche i "bravo ValentinoMazzola...che piatto...." e invece scopri che al posto dei sorrisi , dello stupore e del disinteressato apprezzamento di parenti e amici , iniziano a giungere sempre più numerose richieste, consigli, critiche, insomma recensioni, come se di colpo tutti i componenti delle giurie di MasterChef e della guida Michelin si fossero riuniti e avessero deciso di banchettare nel salotto di casa tua.
A tal proposito diventa anche più difficile soddisfare i palati di chi mi conosce già sotto l'aspetto culinario,come i miei genitori, scesi l'altra settimana in Riviera con un' unica ed imperativa missione: Mangiare tutto il pesce che il mare Adriatico potesse loro offrire.
Diciamo che i vari ristorantini mi hanno aiutato sotto questo aspetto ma ovviamente il sottoscritto si è ( piacevolmente ) dovuto cimentare in qualche piatto nuovo da poter far assaggiare a mamma e papà.
" Ce l'hai il Carnaroli ?..."  Questa l'ultima sibillina domanda fattami da mio padre prima che io iniziassi a cucinargli il mio " Risotto al sugo bianco di cozze e mazzancolle".
"...si papà ce l'ho il Carnaroli!..."


Ingredienti: x 2

5 pugni di riso Carnaroli ( il più indicato per risotti di pesce )
25 cozze ( quelle della zona di Cervia per me sono il top )
10 mazzancolle fresche
scalogno ( per fare i fighi )
aglio
peperoncino ( calabrese sarebbe meglio )
pepe
sale ( assaggiare please )
prezzemolo
1/2 bicchiere di vino bianco ( buono,no Ronco)




Fate aprire le cozze in una pentola con solo un filo d'olio e se volete due spicchi di aglio.
Preparate un trito fine di aglio e scalogno e fatelo imbiondire in olio e.v.o.,poi saltate il riso per circa un minuto e fatelo sfumare con un mezzo bicchiere di vino bianco.
Sgusciate le cozze ma tenete l'acqua di cottura che userete come brodo per la cottura del risotto ( se volete,io non sempre lo faccio, potete utilizzare se lo trovate,il ristretto di pesce naturale che non è il dado però).Mettetele da parte. Ora iniziate a bagnare il riso con il brodo allungato e dopo cinque minuti unite le mazzancolle e fatele cuocere dolcemente.Rilasceranno i loro sughi e insaporiranno il piatto.Aggiungete il peperoncino e il prezzemolo tritato ( a piacimento,io ne metto pochissimo). A 3 minuti dalla fine della cottura unite le cozze sgusciate e fate finire.Una volta spento il fuoco date una bella macinata di pepe e servite.
Un piatto veloce da preparare e alternativo al solito risotto rosso di pesce.
Accompagnate con un vino mediamente acido.Io ho scelto una Favorita delle Langhe,cliccate e scoprite i segreti di questo vino.
Buon appetito.

domenica 25 maggio 2014

Gnocchi...elettorali




Leggendo il titolo forse, alcune di voi, si saranno chieste se oggi avevo l'intenzione di deliziare, al posto del palato, la vista, proponendo immagini dei nostri bellissimi candidati elettorali. Fugo immediatamente ogni dubbio, in modo che possiate tranquillamente continuare a leggere questo mio excursus gastronomico domenicale senza avere il timore di imbattervi nell'ennesima proposta elettorale a mezzo web.No.
Sapete cos'è? Io, oggi , stanco  e imbibito come una spugna di insulti, promesse, impegni e ...disillusioni varie, ho deciso di votare per me stesso e per le cose di cui ho ancora voglia di circondarmi, nonostante tutto e tutti.
E ben sapete che tra i miei piaceri ( non doveri, badate bene cari ansiobloggers ) vi è anche quello di cucinare, sperimentare e conseguenzialmente assaporare le ricette che molto gentilmente mi vengono prestate o regalate dagli amici ( più amiche a dire il vero ).
E' proprio questo, uno di quei casi in cui, un'amica , mi ha donato una sua creazione , dandomi poi modo di poterla inserire su questo mio piccolo diario enogastronomico...e non solo.
Oggi non è giovedì e forse trasgredendo un po' a quelle regole dettateci dalle nostre nonne , ho immaginato di poter arricchire la tavola di  un giorno di festa  e di sole con un piatto che unisce la buona tradizione italiana con la freschezza e la genuinità di ingredienti freschi e invitanti anche in un inizio di stagione estiva come questo.
Grazie alla mitica Bruna, oggi scopriremo questi gustosissimi Gnocchi di farina integrale con sugo di sedano, alici , pomodori secchi e limone.

Ingredienti:

Farina integrale 200 gr
Patate farinose 600 gr
sale ( 3 prese )


Per il sugo:

olio
aglio
sedano
pomodori secchi
alici
sale e pepe
un mezzo limone

Se gli gnocchi non sapete ancora prepararli o vi siete dimenticati il procedimento, facciamo un veloce ripassino.
Bollite le patate e spelatele.Schiacciatele e unite il sale e l'uovo intero.Amalgamate bene e poi unite la farina (integrale, in questo caso) fino a quando l'impasto l'assorbe.
Ora, con l'impasto compatto, formate dei salamini su di un tagliere spolverato di farina e iniziate a tagliare i vostri gnocchi.
Per il condimento, in una padella fate rosolare dell'aglio , unite il sedano e successivamente i pomodorini, tutto tagliato molto sottile.Aggiungete qualche alice spezzettata che dona un po' di decisione al sapore.Senza aggiungere sale, date una bella spolverata di pepe nero e a fine cottura una spruzzata di limone con a scelta anche una grattata di buccia (solo il giallo mi raccomando).
Il sugo e pronto. Bollite gli gnocchi in acqua salata e appena vengono a galla ,scolateli e saltateli per un minuto con il condimento. Buon appetito e grazie Bruna!

Consigliatemi un buon vino in abbinamento. Lo inserirò volentieri , citando la fonte, ovviamente. Utilizzate i commenti qui sotto.  

venerdì 25 aprile 2014

Paella alla Valenciana...olè !!!




Potrebbero essere state le reminiscenze giovanili, di quando con i miei genitori raggiungevo per le vacanze estive, le coste della Costa Blanca oppure i racconti del mio collega Emiliano , ambientati in una giocosa e rubiconda Spagna, fatta di mille divertimenti e stuoli di ragazze aperte ad ogni conoscenza ed esperienza o più semplicemente la voglia di un piatto che proviene da radici antiche e lontane, semplice e gustoso come le prime serate estive e rosso come il sole che a lungo abbiamo atteso in questo lungo inverno.
Questo piatto non poteva che nascere in Spagna, terra dai mille contrasti. L'olio dai romani e il riso e lo zafferano dai mori che a lungo hanno frequentato la penisola iberica.
La Paella, dal latino Patella, poi Padella, è un piatto che deriva dalla cucina più povera, quella dei servi che riciclavano gli avanzi dei banchetti sontuosi dei loro signori e componevano un piatto ricco ed energetico nella Paella, appunto l'ampia padella c di ferro, tipica e indispensabile per cucinare questa

                                         Paella Valenciana ( de marisco )


Ingerdienti

Riso ( carnaroli )
Brodo di pesce
zafferano ( 2 bustine per 4 persone )
paprica dolce ( 1 cucchiaino )
1 peperoncino
gamberi
totani ad anelli
calamaretti
moscardini
cicale di mare 
aglio 
cipolla ( scalogno )



Nell'ampia padella mettete a soffriggere un battuto di cipolla ( scalogno va benissimo ) e aglio.
Una volta rosolato per bene il trito, aggiungete a rosolare i molluschi ( se li avete presi ) , i calamaretti etc.
Ora aggiungete il pomodoro, la paprica, il peperoncino, lo zafferano e il brodo precedentemente preparato.
E' il momento di buttare in padella il riso per farlo cuocere.Potrete anche aggiungere i piselli se avrete scelto di inserirli nella vostra ricetta.
A 5 minuti dalla fine della cottura, aggiungete i gamberi ( puliti ) e fate finire ricordando di far evaporare bene il liquido in eccesso.
Durante la cottura, tenete a portata di mano il brodo di pesce per non far asciugare mai il riso che ovviamente crescerà nella vostra paella.

N.B. Io consiglio di aggiungere le canocchie ( cicale di mare ) alla vostra preparazione.Donano un ottimo sapore al piatto.




Per questo piatto, il giusto abbinamento enologico potrebbe essere un ottimo Pinot Bianco Terlan.
Cliccate sopra il nome e seguite i consigli degli amici di Made in Vino


mercoledì 9 aprile 2014

Non son morto...anzi sono pure ingrassato!



No no, non sono morto amici miei...sono vivo e vegeto e se devo dirla proprio tutta...sono anche un po' ingrassato, ho messo su quei 3 o 4 kiletti che una volta si diceva non guastassero, invece fidatevi che guastano, specie se iniziano le belle giornate e si inizia ad uscire con addosso solamente un jeans e una maglietta ( come ci ha insegnato saggiamente Nino D'Angelo ).
Comunque tralasciando questi discorsi, oggi vi presento una ricettina buona per tutte le stagioni e per tutte le situazioni: una cenetta dove dovete stupire chi vi siederà davanti o anche un ricco aperitivo estivo con gli amici. Questo sformatino di cavolfiore e formaggio infatti è semplice da fare e in poco tempo assicura un'ottima e specialmente gustosa riuscita con ingredienti semplici e naturali.

Ingredienti:

Un piccolo cavolfiore bianco
Un uovo
Mezzo cucchiaio di senape
Un cucchiaio di farina
Formaggio ( io ho usato una toma piemontese molto saporita )
Due cucchiai di panna liquida
Due cucchiai di olio e.v.o.
Sale
Pepe


Fate bollire in acqua leggermente salata il cavolfiore pulito e tagliato a pezzi, per circa un quarto d'ora/venti minuti, comunque fino a cottura avvenuta, poi scolatelo e fatelo raffreddare.
In un recipiente sbattete l'uovo con la panna, la senape, la farina e l'olio, creando una crema omogenea.
Ora unite il composto con il cavolfiore e frullate leggermente, in modo da unire il tutto ma lasciare il cavolfiore a pezzi piccoli.Pepate e salate, assaggiando sempre.
Tagliate a dadini il formaggio.
Ora riempite gli stampini a metà col composto poi inserite qualche dadino di formaggio e completate la formina con altra crema.
In forno a 180 gradi per 25/30 minuti e via....servite dopo 10 minuti se non volete ustionare i commensali!
Con un goccio di latte e del parmigiano reggiano grattugiato in un pentolino, a fuoco basso, create una velocissima fonduta e usatela come letto per lo sformatino, quando andrete ad impiattare.
Buon appetito.

Come eno-abbinamento vi consiglio come mio solito di affidarvi agli amici di Made in Vino che ci propongono questo mese un  Soave di Tamellini, cliccateci sopra e scoprite la videodegustazione curata dagli esperti Filippo e Christian.


domenica 16 marzo 2014

Son soddisfazioni!





Si ,sono soddisfazioni!
Sono davvero felice di comunicare a tutti voi, lettori di questo piccolo diario enogastronomico...e non solo, l'uscita del libro "Una ricetta al giorno ... leva il medico di torno 365 Ricette, Chef, Storie", una pubblicazione che racchiude l'esperienza ma specialmente la passione per la cucina di trecentosessantacinque persone.
Sono presenti alcuni tra gli Chef più affermati d'Italia, maghi della cucina che hanno messo a disposizione dell'Associazione Spaghettitaliani una loro creazione, a titolo del tutto gratuito , per il solo gusto di partecipare ad un'operazione volta alla promozione delle eccellenze della nostra penisola e senza alcun scopo di lucro.
Beh, ad alcuni potrà sembrare strano e non nego che all'inizio non sia stato cosi' anche per me ma...all'interno di questa splendida raccolta c'è stato spazio anche per il vostro ValentinoMazzola che ha accolto con entusiasmo l'invito dei curatori dell'opera e ha cercato di fare del proprio meglio per non deludere le aspettative.
Un'occasione unica anche per chi volesse finalmente scoprire...che faccia ha il sottoscritto!
Il libro per ora è acquistabile esclusivamente online o durante le tante iniziative di presentazione che si stanno svolgendo in ogni parte d'Italia.
Qui di seguito vi indico il link dove seguire il calendario degli eventi e dove poter acquistare il libro.
                             
                                      "Una ricetta al giorno...leva il medico di torno"  

martedì 11 marzo 2014

Tortino fondente al cioccolato...



E' un must, un cult, un classico dei fine cena al ristorante.
Oramai da almeno una decina di anni è in voga, nella lista dei dessert, di quasi tutti i ristoranti e pizzerie della nostra amata penisola il tortino con cuore di cioccolato fondente e io penso che se si potesse ficcare il naso in quelle cucine si scoprirebbero interi frigoriferi pieni di tortini pronti da cuocere per soddisfare le centinaia...ma che dico...migliaia di donne , dai 20 agli 80 anni, che bramanti , all'arrivo del cameriere, ansimando, lo ordinano con fare voluttuoso che potrebbe anche trarre in inganno il cameriere stesso, convincendolo oltremodo di aver portato a segno l'ennesima conquista tra le clienti.
Ma sapete voi che il più gettonato dolce di quest'era è anche uno dei più semplici da preparare a casa, con ingredienti sicuramente genuini e freschi? No? Allora abbiate la compiacenza di leggere le poche righe che seguiranno , dove, con malcelata modestia, vi insegnerò a fare il miglior

                                                     Tortino fondente al cioccolato



Ingredienti per 2 persone ( è un dolce romantico )

1 uovo intero
1 tuorlo d'uovo
3 cucchiai di zucchero
25 gr. di burro
2 cucchiai di farina
150 gr. di cioccolato fondente 65/70 %


Non c'è nessun trucco di prestidigitazione, nessun cioccolatino posizionato all'interno del tortino al momento giusto ne iniezioni di cioccolata o Nutella post cottura...il segreto è tutto nei tempi di cottura.
Fate sciogliere il cioccolato a bagno maria e buttatevi dentro anche il burro a fondersi.
In una terrina sbattete con una frusta elettrica il tuorlo con l'uovo intero e lo zucchero, per almeno 7-8 minuti, fino a quando non avrete ottenuto una crema molto chiara.
Unite ora il composto con il cioccolato e il burro fuso, iniziando ad amalgamare molto bene.
Unite ora la farina, al setaccio, continuando a girare il composto.
Benissimo, ora non vi resta che versare il tutto in due pirottini d'alluminio e metterli nel forno a 170 gradi per circa 5-6 minuti.
Una volta estratti dal forno , attendete qualche minuto prima di riversarli su di un piattino per servirli.

bagno maria




pronti da infornare


N.B. per raggiungere un buon risultato e cioè una cottura del tortino mantenendo l'interno cremoso, è buona regola dopo 5 minuti aprire il forno e toccare la superficie che dovrà risultare come un budino ma non dovrà sporcare le dita rimanendovi attaccata.


Cose utili da sapere: Se avete paura che il tortino non si stacchi dalla formina, utilizzate i pirottini di carta che potrete strappare nell'eventualità che il dolce faccia i capricci e non si separi dal supporto.
Se volete stupire gli amici, provate a mettere un goccio di Rum nel preparato prima di infornare.
Io abbino sempre una pallina di gelato alla vaniglia, crea un doppio contrasto sia di gusto che di temperatura.

Buon dolce a tutti!

giovedì 27 febbraio 2014

Involtini di orata...in foglie di verza






Un tempo vi erano le popolazioni barbariche , in principal modo gli Unni che si spostavano a sud est e percorrendo le vie del Reno e del Danubio , giungevano fino al Mar Nero...ma questa è un'altra storia, anzi è storia!
Ora più pacatamente possiamo imbatterci in migrazioni più modeste ma pur sempre rilevanti.
E così ecco la Bruna che dal laborioso Veneto scende al mare...in Riviera Adriatica e qui, trovatasi bene ( a quanto pare) inizia a dilettarsi con materie prime locali, raggiungendo livelli che , credetemi, lascerebbero di stucco la maggior parte di voi, amici, abituati a frequentare da sempre ristoranti dove il pesce la fa da padrone.
Oggi su questo piccolo diario enogastronomico, e non solo, voglio presentare la prima di , spero, una lunga serie di ricette cucinate dalla mia abilissima amica. Una  preparazione che ho avuto modo di assaggiare personalmente poco tempo fa e che ancora non mi è sparita dalla mente...e dal palato.
Cimentatevi quindi , al più presto, in questi:

                                                Involtini di orata in foglie di verza


Ingredienti

verza
un'orata
pomodorini secchi
carote
porro
sedano 
capperi
acciughe 
prezzemolo
sale e pepe

Preparazione come inviatami dalla Bruna

ho scottato le foglie di verza quelle più chiare, circa 3/4 minuti non troppo altrimenti si rompono. Ho infornato l'orata senza condimento (occhio a non cuocerla troppo se no diventa stopposa, anche perchè poi si deve rimettere nuovamente in cottura), l'ho poi spinata e messa in una ciotola assieme ad un trito di carote, porro, sedano, capperi ,acciughe, pomodorini secchi, prezzemolo, condito esclusivamente con olio pepe sale
.Ho preso le foglie di verza togliendo un pò di gambetto duro, le ho farcite con un pò del ripieno,e le ho fermate con degli stuzzicadente ,adagiandole delicatamente in una pirofila che poi ho messo in forno con un pò di olio per circa 15 minuti a 180 gradi ma anche quì un pò d' occhio. ci vuole !
Come contorno si puo fare la purea di sedano rapa, oppure qualche cosa in agrodolce, tipo una cremina di arancio.......


Che acquolina !
Abbiniamo a questo piatto saporitissimo una proposta degli amici di "Made in Vino", un'eccezionale Spumante a tutto pasto Marchesi Antinori Nature e divertiamoci a seguirne la video degustazione














giovedì 30 gennaio 2014

Risotto alle mele e ...scamorza affumicata




Io gliel'avevo detto,..." fai un salto a casa che mangiamo un boccone insieme...", ma si sa, un professionista della cronaca non può calcolare impegni e tempi e quindi, questo ottimo risotto me lo sono dovuto scofanare tutto da solo, mentre fuori piove a dirotto e dalla finestra il paesaggio assomiglia tanto a quello delle immense risaie vercellesi.
"un'altro risotto!?" direte. Beh si, un'altro risotto, questa volta però abbastanza alternativo da solleticare la fantasia e il palato di qualsiasi provetto cuoco che da queste pagine virtuali attinge spunti e nuove idee per la propria tavola.

Ingredienti poveri ed economici:

1 mela rossa
1/2 scamorzina affumicata
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo vegetale
sale
burro e olio
e ovviamente riso ( carnaroli se possibile )





                                                             Preparazione


In una padella con una noce di burro e due cucchiai di olio evo fate appassire la mela tagliata a tocchetti piccoli, per circa 10 minuti.
Ora fate saltare insieme alla mela il riso e dopo poco fate sfumare con il vino.
Portate a cottura aggiungendo di volta in volta il brodo.
Quando mancano 2 minuti al termine della cottura aggiungete la scamorza affumicata a pezzetti e fate sciogliere per bene.Spegnete e se volete fate mantecare con una noce di burro.
Se vi aggrada spolverate con pepe nero.
Mi raccomando, la mela è dolce, tenete sotto controllo il sapore e se necessario aggiungete durante la cottura il sale.
Si accompagna benissimo a questo piatto un vino bianco profumato come lo Chardonnay Rafè di Cascina Gilli. Cliccate e scoprite di più di questo ottimo nettare.



martedì 21 gennaio 2014

risotto radicchio trevigiano e speck






Se camminando per il centro di Treviso, profonda provincia veneta, chiedeste ad ognuno dei suoi 80.000 abitanti, di  raccontarvi della nascita del loro prodotto agricolo principe, il Radicchio della Marca Trevigiana, probabilmente vi sentireste rispondere in 80.000  modi differenti.
Potreste udire di come, nell'antica Roma, Plinio il Vecchio lo ritenesse un ottimo depurativo e come, nel medioevo, questo tipo di cicoria, venisse utilizzata per lenire le ferite e  successivamente avesse trovato spazio in farmacia come cura contro l'insonnia.
I più poetici potrebbero spiegarvi che la forma protesa  degli alabastri tinti di rosso, indica la vittoria della natura sul rigido inverno.
Invece la risposta in merito alla nascita di questo eccelso prodotto agricolo, che solo qui,in provincia di Treviso, trova la sua collocazione naturale , sta nell'avvento, nella seconda metà dell'800 di un botanico belga specializzato nell'allestimento di giardini, tale Francesco Van  den Borre, il quale sperimentò, durante uno dei suoi lavori, alcune tecniche di imbiancamento( usate in Belgio ) su cicorie locali, inventando per l'appunto il radicchio tardivo di Treviso.

Ora, senza spingersi per forza nel nord est italico, vi sono numerosissime ricette degne di menzione che danno l'opportunità di sfruttare questo dono della natura. Io qui, miscelando tradizioni venete e trentine, propongo un risotto con radicchio trevigiano e speck che, assicuro, non lascerebbe indifferente nemmeno il maestro giardiniere Van den Borre.



Ingredienti:

1/2 scalogno
1 cespo di radicchio tardivo ( quello lungo per intenderci)
4 fette di speck
brodo
riso carnaroli
burro ( 3 noci )
1/2 bicchiere di vino rosso




In una casseruola fate indorare lo scalogno con 2 noci di burro poi unite il radicchio tagliato a strisce e fate appassire.
Una volta ammorbidita la cicoria,unite lo speck e fate rosolare un poco prima di mettere in padella anche il riso e dopo 2 minuti fate sfumare con il vino rosso.Una volta evaporato l'alcol, iniziate la cottura con il brodo.
Assaggiate sempre, in modo da dare la giusta sapidità al piatto.
A cottura ultimata, spegnete la fiamma, unite una noce di burro e una manciata di grana grattugiato.Mescolate bene, lasciate riposare per un minuto e servite.
Ora, affidandoci allo staff di Made in Vino abbiniamo a questo saporito primo piatto,un'altrettanto corposo vino rosso, come questo Pinot Nero Franz Haas.Cliccate e come sempre deliziatevi con la video degustazione. Cin cin!

giovedì 16 gennaio 2014

Ritorno...salato!





Che non seguivo una cadenza regolare, programmata, delle mie escursioni culinarie su questo blog,lo avevate già capito,immagino. Infatti personalmente  non vivo quella frenesia , quel bisogno compulsivo di dover per forza scrivere, farmi vivo o rimanere costantemente nella folta mischia della categoria dei blogger che si occupano di cucina.Anche perchè fin dall'inizio ho fatto delle scelte che mi hanno potrato ad escludere qualsiasi forma di sponsorizzazione all'interno di questo diario enogastronomico ad esclusione di saltuarie e ben definite collaborazioni, tutte,badate bene, fatte per il solo piacere di farle e senza mai secondi fini.
Poi la vita fa il resto. Vicissitudini, incidenti, motivazione e sopratutto voglia, possono inserirsi in quella che è la passione di un piccolo scrittore ( di cucina) del web, come me.
Oggi ritorno a gettare parole in rete e lo faccio per proporre come sempre le ricette che quotidianamente realizzo a casa.Preparazioni semplici, alla portata di tutti .E proprio tutti ringrazio di avermi pazientemente atteso.
Ma la vogliamo fare una bella torta salata,con tante verdure che in questa stagione fanno bene e portano anche colore in cucina?!
Gli ingredienti sono di immediato reperimento e di bassissimo costo ma la resa è straordinaria e può svoltare decisamente la solita cena famigliare. Allora preparate un bicchiere di vino, rosso o bianco che sia, varcate la porta della cucina ed iniziate con me!

Torta salata tricolore.

2 carote
1/4 di cavolfiore
1 broccolino
2 fette di speck
1 crescenza
2 uova
1 pastasfoglia

Velocità e semplicità sono alla base di questa ricetta.
Pulite,tagliate a pezzi piccoli la verdura e mettetele a bollire in acqua leggermente salata.
Una volta cotte, in un recipiente,unite un panetto di crescenza,due uova e lo speck spezzettato grossolanamente.Amalgamate bene il tutto.
In una forma da torta stendete la pasta sfoglia ( quelle del supermercato per intenderci sono perfette) e riempitela quasi fino all'orlo con il composto.Stendetelo bene e ripiegate leggermente il bordo fino a creare l'effetto "torta di nonna papera".
Ora, portate il forno a 180 gradi ( ventilato o no ) ed inserite la torta salata a cuocere per circa 30 minuti.Controllate ovviamente.Siccome parliamo di forni casalinghi, la cottura puo anche variare di 5/10 minuti, quindi occhio alla penna!
Una volta dorata, tiratela fuori e lasciatela riposare.Io consiglio di mangiarla tiepida, in modo che gli ingredienti si quietino e il tutto risulti più sodo e piacevole al palato.
Qui, amici, potete abbinarci un vino rosso di media intensità ( mi viene in mente un grignolino ) o un bianco profumato come un Gewurtztraminer .