7 ore di vita a Copenhagen
Tante infatti sono le ore di luce che si possono godere nella capitale danese in questa stagione .
Sette ore per camminare tra le strette e animate vie del centro, sette ore per navigare lungo i canali che percorrono l'intera città o per passeggiare sui bastioni dell'antica cittadella militare, immersi nel verde e nell' Hygge.
Già...l'hygge danese.Una parola per cui una traduzione reale non c'è, perchè racchiude un modo di intendere la vita, uno stato d'animo.....anzi uno stato d'essere.
Sono Hyggelig bere un bicchiere di vino caldo aromatico in mezzo al parco del Tivoli , oppure un sorso di cioccolata calda sdraiati sul divano mentre fuori piove o buttarsi e sprofondare nel morbido letto con la persona amata.Si perchè la fortuna di avere un appartamento a Copenhagen e non la solita stanza d'hotel può davvero darti l'opportunità di vivere a pieno i lenti ritmi di questa ordinatissima città del nord.
E quando fuori fa buio, ValentinoMazzola, l'alternativa è solo il divano?
Quando la luce del sole sparisce dietro i tanti campanili, ci si può inoltrare nei magnifici grandi magazzini sparsi per tutta la città, magari, come ha fatto il sottoscritto, nel celeberrimo Magasin du Nord e scendere al piano interrato a scoprire le prelibatezze culinarie di questa parte d'Europa.
Così ci si può trovare la sera di Capodanno, a Copenhagen, lontano dai familiari fornelli, a spignattare o meglio preparare e impiattare le leccornie appena acquistate.
E' una dura sfida quella che intraprende una persona,uomo o donna che sia, che decide di assaporare le originali aringhe danesi, conservate e fatte "invecchiare" in una particolare salamoia e poi condite con semplice cipolla bianca.
Ne ho provate tante di stranezze, a tavola, ma l'aringa vi giuro che non sono riuscita a finirla.Ho finito invece con gusto il tonno crudo, letteralmente "caramellato"da una salsina con aceto e chili.
Peccato per il vino! Niente da fare , se si vuole andare sul sicuro non bisogna fidarsi dei francesi!
E' una cucina ultracontaminata, quella danese.Fortissime sono infatti le tracce gastronomiche francesi ma altrettanto quelle asiatiche, dovute credo alla grande comunità giapponese che vive in città e che in parte gestisce ottimi ristoranti dove si può gustare del freschissimo sushi.
Di tipico, uno chef , a Copenhagen, oltre alle già citate preparazioni di mare ( peraltro l'aringa la conserveranno in circa 200 maniere differenti) vi proporrà della gran carne, di bue ma anche di anatra , senza tralasciare le famosissime anche qui (oltre che in Svezia) polpette, proposte in una miriade di maniere e accompagnate da una moltitudine di salse.
Ora mi fermo qui, non voglio riversare e sprecare tutto quello che ancora mi circola nelle vene di questo meraviglioso viaggio.Come diceva qualcuno: chi mi ama mi segua!
www.visitdenmark.com
shop.magasin.dk
Questi sono i link dell'ufficio del turismo danese e dei magnifici Magasin du Nord. Date un'occhiata.
Inoltre, qui a fianco,ho inserito alcuni filmati riguardanti il grande luna park del Tivoli.Davvero unico!
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