Torcolo di San Costanzo
Può la storia di un Santo e della sua truce fine per mano di un'imperatore, generare un dolce tanto delizioso ? Si, può!
Non so cosa ne penserebbe San Costanzo, fatto sta che la sua decapitazione avvenuta ai tempi dei romani per mano di Marco Aurelio, ha dato modo a qualche bizzarro fornaio, di inventarsi una ciambella che proprio nella forma ricordasse la corona di pietre preziosa caduta dal collo del santo al momento della sua morte e nel buco, la mancanza della testa stessa.
La Romina che è nata e cresciuta a pochi km da Foligno, città dove il Santo è stato poi sepolto, con l'eleganza e semplicità che la contraddistinguono, ci porge così la ricetta di questo particolare dolce delle feste umbro.
PRODUCIAMO.
Impastate mezzo chilo di farina con mezzo bicchiere di latte, un etto e mezzo di zucchero, un etto di burro, tre rossi d'uovo, la scorza grattugiata di mezzo limone, mezz'etto di canditi a tocchettini e mezzo di pinoli.
Mescolate bene, aggiungete le tre chiare d'uovo sbattute e una bustina di lievito per dolci.
Mettete l'impasto in una teglia con il buco in mezzo, spennellate la pasta con un po' di rosso d'uovo(che avrete tenuto da parte prima dell'impasto) e infornate per circa quaranta minuti a 160°.
Il risultato sarà questo:
Un'altra curiosità
I cinque tagli praticati d'abitudine sulla sommità del dolce dovrebbero rappresentare le storiche 5 porte dei rioni di Perugia e cioè :Porta Sole, San Pietro, Susanna, Eburnea e Sant'Angelo.
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