Il vero segreto?!

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Sulla mia pagina di Facebook ricevo più aggiornamenti, con ricette,stati dolci e profumati, di un'agenzia d'informazione durante le presidenziali U.S.A.
In continuo c'è sempre qualcuno che desidera farmi sapere come si sente, quanto è impegnato ( davvero tanto se ha tempo di scrivere su facebook! ) o quanto è felice per aver raggiunto la perfezione nella preparazione di una serie di biscottini panna e cacao a forma di australopiteco sorridente.
Una produzione degna della fabbrica di armi Schmeisser durante la seconda guerra mondiale, quella di alcuni aspiranti cuochi e blogger, che ogni giorno ci intasa letteralmente le papille gustative sensoriali, totalmente stordite da un'infinità di informazioni organolettiche che di fatto inibiscono quasi ogni intenzione culinaria casalinga.
Partendo dal presupposto che come BLOG intendo un diario periodico o no, nel quale l'autore non si limita ad inserire ricette sue o di altri, nella mera speranza che la comunità web si dimostri riconoscente per l'illuminazione ricevuta bensì un'espressione del proprio essere e delle proprie idee volta a ricevere casomai  un commento per illuminare se stessi su ciò che si è cercato di trasmettere all'attento lettore.
In questi giorni ho evitato appositamente di sporcare queste pagine  , poichè privo di quella giusta ispirazione culinaria, quel fuoco che anche nelle giornate più storte ti tiene davanti ai fornelli per provare a scaricare i malesseri con coltelli, padelle e pentole.
Forse il vero segreto della felicità è proprio questo e sta nelle piccole,piccolissime cose.
Fare ciò che più ci fa stare bene, anche se apparentemente insignificante e della durata di un soffio.
Sapete, sono uno che predica bene e razzola male. Seppur sostenitore della teoria di Tonino Carotone, molte volte me ne dimentico e mi cruccio delle inevitabili delusioni che questo nostro misero passaggio terreno ci pone innanzi, quasi quotidianamente.

L'Ingresso della casa  del "Vate" G. D'Annunzio


Poi, ti ritrovi davanti lui, Giovanni, "Patron" leggendario della Taverna 58 di Pescara, alle 23 di un sabato ( qualunque,un sabato italiano,direbbe Sergio Caputo ) sera, che veloce ma cadenzato, mena la frusta nel mastello di rame, felice, per preparare l'ennesimo zabajone al marsala e render felici anche i clienti come me, che quel tipo di gioia agognano e per far ciò si spostano anche di 300 km.

Il lieto fine alla "Taverna 58" 


2 giorni di odori e sapori, quelli trascorsi in splendida compagnia sulle colline teatine, ospiti della tranquillità e beatitudine, ritrovati in quel del Pesolillo, lasciandoci trascinare in una splendida sinfonia di profumi dal capace e gentilissimo Capocantina di Villamedoro, capace di guidare palati anche non esperti,come i nostri, alla scoperta di aromi e sentori variegati, tipici delle uve del teramano, abilmente cullate fino alla bottiglia da questa relativamente giovane azienda vinicola che fa della tenacia straordinaria di una donna il proprio punto di forza.

Il nuovo ingresso della cantina " Villamedoro"




Pronti per la degustazione!




Les barriques di Montepulciano

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